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Crypto: Polygon accusa Matter Labs di avergli copiato parte del codice

Le ultime crypto news parlano di una tensione tra il team di Matter Labs, società impegnata nello sviluppo della rete blockchain ZkSync Era, e quello di Polygon.

Stando a quanto è emerso Matter Labs avrebbe copiato parte del codice open-source del proprio rivale dalla libreria software Plonky2, senza citarne la provenienza.
Di seguito tutti i dettagli della vicenda. 

Le accuse del progetto crypto Polygon

Il team del progetto crypto Polygon è furioso con uno dei suoi principali concorrenti nell’ecosistema delle soluzioni di ridimensionamento layer 2, ossia Matter Labs.

Stando ad un blog post pubblicato sul profilo Twitter ufficiale di “Polygon Zero”, gli sviluppatori della rete decentralizzata ZkSync Era avrebbero copiato parte del codice del rivale presente nella libreria software Plonky2, senza riferimenti o attribuzioni di alcun tipo.

Il codice copiato sarebbe stato incluso nel recente sistema di prova Boojum rilasciata da Matter Labs recentemente.

La questione può proseguire solo nel campo dell’etica, senza sfociare in azioni legali, visto e considerando che i codici di Polygon sono open-source e possono essere letti e copiati da qualsiasi utente del panorama blockchain.

Ad ogni modo quando si verificano plagi di questo tipo, è cosa onesta citare la fonte da dove sono state prese le righe di codice rivelando gli autori originali. Nel blog post dell’etichetta crypto Polygon sono state utilizzate queste dure parole per mostrare la totale disapprovazione verso atteggiamenti di questo tipo:

“Copiare e incollare il codice sorgente senza attribuzione e fare affermazioni fuorvianti sull’opera originale è contro l’etica open source e danneggia l’ecosistema”.

Matter Labs a sua volta si è difesa dichiarando che Polygon avrebbe utilizzato “false affermazioni” per screditare la rete crypto concorrente.

Nel dettaglio, all’interno della  nuova invenzione degli ingegneri di ZkSync, sarebbero stati inclusi riferimenti a Plonky2 nella primissima riga di codice.

Queste le parole esatte degli accusati:

 “Il nuovo sistema di prova ad alte prestazioni Boojum sfrutta il 5% di Plonky2, che è attribuito in modo prominente nella prima riga del nostro modulo. Dove altro, oltre alla primissima riga della nostra libreria, sarebbe stato incluso se avessimo voluto che fosse più prominente?”

Non è la prima volta che si sentono discussioni di questo tipo tra i diversi rappresentanti del panorama blockchain. La maggior parte dei codici dei progetti della finanza decentralizzata sono pubblici e liberamente consultabili su GitHub, dunque è facile pensare che molti protocolli prendono spunto dal lavoro di sviluppatori affermati.

Il team del progetto crypto Polygon, piuttosto che far partire un becero piagnisteo contro una pratica del tutto legittima da parte di Matter Labs, segnalata oltretutto nella prima riga di codice, dovrebbe essere felice del fatto che la sua libreria venga presa come riferimento.

Quando si dice di aprire le proprie pubblicazioni al pubblico non si può pretendere che queste non vengano utilizzate per altri lavori: d’altronde la filosofia dell’open source e dei liberi brevetti prevede proprio che la condivisione di un codice sia volta ad ispirare la comunità per creare un ecosistema ricco di applicativi.

Un confronto tra le reti layer 2 Polygon zkEVM e ZkSync Era

A primo impatto le accuse del progetto crypto Polygon sembrano essere volte a screditare il team rivale Matter Labs, che in questi ultimi mesi ha attirato una mole interessante di utenti all’interno della propria infrastruttura decentralizzata.
Probabilmente le due entità continueranno a farsi la guerra in futuro visto che entrambe si contendono la stessa fetta di mercato, in un contesto in cui la concorrenza si fa sempre più alta.

Solo negli ultimi 2 anni sono emerse svariate etichette crittografiche che hanno sviluppato la propria soluzione di ridimensionamento zk rollup, come ad esempio Starknet, Loopring, Aztec e Linea.

Matter Labs può vantare il fatto di gestire la rete a conoscenza-zero con più TVL sul mercato, senza contare le controparti “optimistic rollup” che utilizzano una struttura di validazione off-chain totalmente differente.

Nel dettaglio ZkSync Era conta un valore totale bloccato all’interno dei propri smart contract pari a 146,8 milioni di dollari con un totale bridgato dalla rete Ethereum che corrisponde a 440 milioni di dollari.

La rete Polygon Zk-EVM invece non ha ancora ottenuto il successo che merita con un TVL pari a 32,8 milioni di dollari e un totale bridgato che si aggira sui 54,7 milioni di dollari.

Anche sul fronte volume sembra che Zksync sia messa molto meglio della contendente, con un controvalore medio di scambi decisamente più ingente.
La popolarità della rete di Matter Labs potrebbe comunque non essere frutto di un prodotto migliore, ma più fattibilmente della narrativa che parla di un imminente airdrop in arrivo per gli early adopters dell’infrastruttura.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incredibile aumento delle attività on-chain su ZkSync Era sia per quanto riguarda l’ingresso di nuovi utenti, sia per quanto riguarda l’aumento dei volumi.
Visto e considerando che entrambe le etichette crittografiche rappresentano un punto fermo dell’interno ecosistema crypto, ci auguriamo che presto Matter Labs e Polygon inizino a collaborare per esplorare nuove soluzioni e casi d’uso per le reti zk.

Con la prossima ondata di utenti che entreranno nel settore web3, ci sarà solo da pensare a come rendere le applicazioni decentralizzate più veloci, sicure e scalabili piuttosto che farsi la guerra.  Da mangiare c’è per tutti, purtroppo però negli affari la fame non è mai troppa.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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