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Bitcoin mining news: hash power ai massimi, e guadagni ai minimi

Brutte news per chi fa mining di Bitcoin: i guadagni sono ai minimi a causa dell’hash power molto elevato. 

Il mining è una competizione che di fatto mette in palio 6,25 BTC ogni circa 10 minuti.

Questo premio viene assegnato al singolo miner che riesce a convalidare un blocco, mentre tutti gli altri che ci hanno provato senza riuscirci non incassano nulla. 

Ultimamente, più dell’80% dei blocchi viene minato da sole cinque pool, perchè chi possiede più hashrate ha maggiori probabilità di riuscire a minare un blocco. 

Bitcoin mining news: livelli di hash rate e guadagni medi

L’hashrate non è altro che il numero di hash che si riescono a produrre in un secondo. 

Gli hash sono le stringhe alfanumeriche che convalidano i blocchi, ed attualmente in tutto il mondo ne vengono generati più di 300 miliardi di miliardi ogni secondo. 

Il fatto è che, per mantenere vicino ai 10 minuti il tempo medio necessario per trovare il singolo hash che convalida un blocco, il protocollo Bitcoin aumenta la difficulty, incrementando così anche l’hashrate necessario per poter trovare quell’hash. 

La difficulty attualmente è ai massimi storici (55,6T), proprio a causa del fatto che anche l’hashrate a livello globale è ai massimi. 

A dire il vero il maggior hashrate giornaliero complessivo si è toccato ad inizio luglio, ma un secondo picco non molto distante è stato toccato a metà agosto. 

Da notare che il block-time è stato quasi costantemente sotto i 10 minuti nella seconda metà di agosto, e si è stabilizzato sopra i 10 minuti solamente dopo l’ultimo aumento della difficulty avvenuto la settimana scorsa. 

A ciò va aggiunto che l’hashrate è diminuito un po’, a livello globale, dopo l’ultimo aumento della difficulty, a causa del crollo dei guadagni. 

Il crollo dei guadagni

Se gli incassi dei miner più o meno rimangono sempre gli stessi, dato che le fee variano ma non di molto, la stessa cosa non si può dire dei costi. 

I costi del mining sono notevoli, ed aumentano all’aumentare della difficulty. 

Il costo principale è quello relativo all’energia elettrica, ed aumenta all’aumentare dei consumi. 

Questi a loro volta aumentano all’aumentare della difficulty, perchè un aumento della difficulty costringe ad estrarre più hash, con conseguente aumento dei consumi energetici. 

Se a luglio si riusciva ad ottenere una profittabilità media superiore a 0,08 dollari al giorno per Th/s, con l’aumento della difficulty della settimana scorsa questa cifra è precipitata anche sotto gli 0,06$. 

Dato che la profittabilità si calcola in dollari, mentre gli incassi sono in BTC, il prezzo di Bitcoin indice molto su questa metrica. 

Infatti, già a fine 2022, dopo il crollo sotto i 16.000$ a causa del fallimento di FTX, si era ampiamente scesi sotto gli 0,06$, ma a gennaio tale metrica si era riportata sopra gli 0,07$.

Il colpo di grazia è stato dato contemporaneamente dalla ridiscesa del prezzo di Bitcoin a circa 26.000$, e dall’incremento della difficulty portata ai massimi di sempre. Per i miner è stato un bagno di sangue. 

I problemi del mining

Tutto ciò, a dire il vero, non ha alcun impatto significativo sul funzionamento di Bitcoin. Infatti il crollo dei guadagni del mining non fa altro che far uscire dal mercato – spesso solo temporaneamente – i miner meno efficienti, o quelli costretti a pagare di più l’elettricità, lasciando l’intero malloppo agli altri. 

Il protocollo Bitcoin non ha alcun bisogno di così tanto hash power, quindi semplicemente i miner meno efficienti usciranno temporaneamente del mercato senza nessuna conseguenza significativa per Bitcoin. 

Al massimo per un po’ di tempo il block-time rimarrà sopra i 10 minuti, ma con il prossimo aggiornamento della difficulty, previsto per la prossima settimana, anche questo piccolo problema dovrebbe essere messo a posto. 

Oltretutto un fenomeno simile costringe i miner a ridurre i consumi energetici, riducendo così anche l’impatto ambientale del mining di Bitcoin. 

Va però ricordato che qualora il valore di mercato di BTC tornasse a salire questo trend semplicemente si invertirebbe, così come accaduto ad esempio a gennaio. 

L’anno prossimo, in primavera, il premio per i miner verrà dimezzato, grazie al cosiddetto halving, portandolo a 3,125 BTC per blocco. I miner sono già pienamente consapevoli del problema, e probabilmente hanno già anche preso le dovute contromisure. 

C’è pertanto da attendersi un’ulteriore riduzione dei consumi energetici del mining di Bitcoin nel 2024, anche se in caso di nuova bullrun potrebbero tornare a crescere. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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