Il famoso progetto di interoperabilità LayerZero sta per cambiare una volta per tutte il panorama degli airdrop del mondo crypto, dopo l’ultimo messaggio lanciato alla community.
Il primo degli snapshot per decretare quali utenti avranno l’opportunità di reclamare il token ZRO è già stato effettuato dal team del progetto, ma alcuni soggetti potrebbero perdere l’eleggibilità se classificati come sybil.
In questa prima fase LayerZero, nel tentativo di decentralizzare il più possibile il proprio network e rilasciare una distribuzione di token equa, ha invitato i membri della propria community a costituirsi nel caso avessero gestito in malafede cluster di wallet sybil.
Per chi si autodenuncia, il progetto offre il 15% dell’allocazione totale dell’airdrop.
Rischiare tutto o accontentarsi?
Vediamo tutto nei dettagli di seguito.
Summary
LayerZero crypto airdrop: completato il primo snapshot ufficiale
Il 2 maggio LayerZero pubblica sul suo profilo X uno degli annunci più attesa dalla comunità dei farmers di crypto airdrop: il primo snapshot, che decreterà quali utenti saranno eleggibili per il lancio del token di governance ZRO, è stato effettuato in data 1° maggio 2024 alle ore 11:59:59 PM UTC.
In questa prima fase sono stati rivelati quasi 6 milioni di indirizzi crittografici differenti che hanno interagito almeno una volta con uno dei vari protocolli di interoperabilità che sfruttano la tecnologia di LayerZero sin dal suo lancio di marzo 2022.
In totale sono state raggiunte oltre 50 chains differenti, tra L1, L2 e varie reti “esotiche” raggiungendo volumi miliardari.
Secondo i dati riportati da Dune Analytics le attività di bridge cross-chain su LayerZero si sono intensificate notevolmente a partire da marzo 2024, dove è stato raggiunto un picco di circa 250.000 tx giornaliere.
Complessivamente più di 6 milioni di transazioni sono state effettuate grazie al protocollo di comunicazione omnichain, anche se i dati potrebbero essere sensibilmente più grandi perché in questa dashboard tengono conto solo delle chain più conosciute.
Nei prossimi giorni verranno pubblicate maggiori informazioni riguardo la data in cui sarà possibile fare check dell’airdrop ed effettuare il claim delle ricompense sotto forma della crypto ZRO.
Ora per LayerZero la sfida principale è definire dei criteri che potenzialmente possono scartare una buona fetta degli utenti sybil che hanno farmato con centinaia di wallets e allo stesso tempo offrire una distribuzione di token equa all’interno della community.
Ancora non sappiamo quando verrà effettivamente lanciato l’airdrop, ma verosimilmente potrebbe mancare davvero poco.
Molti broker stanno includendo ZRO nelle loro borse pre-market, facendo intendere che un listing ufficiale è dietro le porte.
Nel frattempo potete consultare questo “wallet checker”, e verificare le metriche relative al vostro indirizzo con dati inerenti alle tx effettuate, giorni di attività, volumi di scambio, reti utilizzate e molto altro ancora.
È caccia contro i sybil: LayerZero pattuisce un allocazione minima dell’airdrop a chi si costituisce
Subito dopo aver annunciato del primo snapshot per l’airdrop della crypto ZRO, LayerZero ha pubblicato maggiori informazioni riguardo i mezzi con cui il proprio team intenderà escludere la fascia di utenti sybil.
Ricordiamo che i sybil rappresentano individui (o gruppi) che nell’intento di ottenere la quota maggiore di un airdrop, utilizzano un ecosistema in maniera poco etica svolgendo operazioni con decine se non centinaia di wallet differenti.
Vista la grossa partecipazione di sybil nell’airdrop di LayerZero, il team del progetto ha deciso di intraprendere un modus operandi ancora del tutto inesplorato nel mondo crypto.
Per la prima volta nella storia, questa categoria viene invitata formalmente a costituirsi (compilando un form apposito) indicando i propri indirizzi con cui è stato svolto il farming, con un incentivo del 15% rispetto alla quota originaria dell’airdrop.
I sybil a questo punto hanno solo due opzioni:
- consegnarsi a LayerZero ed ottenere un premio del 15% rispetto a ciò che avrebbero guadagnato da utenti legittimi
- non consegnarsi e sperare che le successive analisi dei cluster on-chain effettuate da LayerZero non identificano gli indirizzi in questione. Se verranno identificati, non otterranno alcun premio.
La community dei farmers è rimasta scioccante dall’annuncio: molti utenti hanno chiesto spiegazioni a Bryan Pellegrino, CEO del progetto, chiedendo come fa un utente qualsiasi a sapere se le sue attività ricadono sotto la soglia del sybil oppure no.
Con un tweet emblematico, Pellegrino a messo a tacere parzialmente le lamentele degli utenti (probabilmente i sybil stessi), dichiarando pubblicamente che:
“se pensi di essere un sybil, probabilmente sei un sybil”
Su un livello più tecnico possiamo definire sybil tutti quegli indirizzi che sono collegati in stretto contatto (finanziate dallo stesso wallet, con un’attività simile) ad altre decine, centinaia o migliaia di account.
Rientrano in questa categoria anche tutti quelli che hanno scambiato somme irrisorie come 0,01 dollari e che hanno fatto “bridge di NFT senza valore” su applicazioni di sybil farming come Merkly, L2Pass, L2Marathon ecc.
A questo punto però, in molti hanno lamentato il fatto che Merkly rappresenta la seconda dapp più utilizzata sotto la tecnologia di LayerZero, e sembra scorretto escludere tutti coloro che hanno interagito con l’applicazione.
In realtà infatti, come comunicato dal team di LayerZero stesso, utilizzare Merkly non rende automaticamente l’indirizzo contrassegnato come sybil a patto chè siano stati utilizzati anche altri protocolli.
Invece aver utilizzato solo ed esclusivamente la dapp in questione, vi etichetterà molto probabilmente come utenti scorretti, e dunque verrete esclusi dall’airdrop.
Snitch Hunting: la prossima mossa strategica di LayerZero
Come comunicato nel rapporto anti-sybil, una volta terminata la campagna di incentivo per tutti coloro che si costituiranno al team di LayerZero, ci sarà una fase intermedia in cui il team del progetto rilascerà la propria lista di utenti che verranno scartati dall’airdrop.
In particolare dal 18 maggio in poi verrà condotto il report sybil con la collaborazione degli esperti di analisi on-chain Nansen e Chaos Labs.
Lo studio prenderà in considerazione la qualità delle transazioni effettuate da ogni indirizzo della community con criteri di valutazione specifici, nell’intento di rilevare attività sospette ed escludere cluster di wallet che sembrano legati alla stessa persona o finanziati dalla stessa entità.
Al termine della pubblicazione del report, ci sarà l’ultima fase di individuazione dei sybil, anch’essa criticata aspramente da alcuni esponenti del mondo crypto.
In pratica l’intera community verrà invitata a “fare la spia” e riportare a LayerZero una lista di individui riconducibili a sybil attraverso un programma bounty.
Gli indirizzi indicati dall’utente (previa conferma da parte del team) verranno rimossi dalla lista degli utenti eleggibili, e gli spioni riceveranno una quota del 10% dell’airdrop del sybil.
C’è chi ironicamente ha descritto questa pratica come “Snitch Hunting”, indicando come potrebbe mettere in cattivi rapporti la comunità.
Così facendo infatti si rischi di generare tensioni e malcontento diffuso, visto e considerando che in molti pur di incassare maggiore allocazione dall’airdrop andranno a segnalare chiunque gli si trovi davanti.
Ad ogni modo è ancora presto per valutare se questa mossa del team di LayerZero porterà i suoi frutti e riuscirà ad escludere dall’airdrop una vasta gamma di utenti scorretti.