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Ultime Bitcoin Mining News: un singolo miner riceve il premio da 6,25 BTC utilizzando solo 1PH di hashrate

Le ultime Bitcoin news parlano di un jackpot molto curioso nel mondo del mining della criptovaluta: un singolo miner senza appoggiarsi ad alcuna pool collettiva è riuscito a vincere l’intera somma di 6,25 BTC come block reward utilizzando solamente 1 PH di hashrate.

Gli esperti dicono che con quella potenza di calcolo, in media, un miner riuscirebbe a convalidare un blocco ogni 7 anni. Si tratta dunque di un evento molto raro.

Giusto per rimanere in tema con questi argomenti, nella seconda parte dell’articolo approfondiamo il discorso dell’hashrate e della “difficulty adjustment”, oltre che ad analizzare le variazioni del bilancio in BTC dei miner negli ultimi anni.

Tutti i dettagli di seguito.

Bitcoin Mining news: jackpot per un miner che riceve l’intero premio di produzione di un blocco con solo 1PH di hashrate

Secondo quanto emerge dalle ultime Bitcoin mining news, un minatore è riuscito da solo ad accaparrarsi l’intero premio per la convalida di un blocco del network decentralizzato utilizzando solamente 1PH di hashrate.

Il miner in questione ha segnato un jackpot da 6,25 BTC, equivalenti attualmente  a 162.790 dollari, risolvendo il blocco 803.821 alle prime ore di sabato 19 agosto.

La cosa più curiosa non è il premio in sé, ma la potenza computazionale, relativamente bassa, utilizzata per ottenere la ricca ricompensa.

Infatti, mentre nei primi anni di sviluppo del protocollo bitcoin era cosa normale ottenere un “block reward” da solista, al giorno d’oggi vista l’altissima concorrenza si tratta di un evento molto raro.

La maggior parte dei minatori si concentra in mining pool come ViaBTC, AntPool, F2Pool, BTC.com, Foundry USA, Luxor e Binance pool contribuendo con la propria modesta quota di hashrate ed ottenendo in proporzione una frazione di premio che viene splittato tra tutti i partecipanti.

Il fortunato minatore di questa intrigante storia si è invece appoggiato a “Solo CKPool”, ovvero una pool dove ogni utente tenta la fortuna in proprio, pagando una commissione al fornitore per i servizi di manutenzione e per aumentare le chance di vincita.

Come visibile da un comune block explorer di Bitcoin, il soggetto ha guadagnato un premio netto di 6,1923 BTC pagando una fees di 0,0577 BTC a Solo CkPool.

Il denaro crittografico è stato inviato tempestivamente presso un’altro indirizzo, dove verosimilmente il miner preferisce custodire la lauta somma per questioni di sicurezza.

Secondo Con Kolivas, ingegnere software esperto di Bitcoin nonchè admin di Solo CkPool, ha chiarito che a livello di probabilità un caso del genere nel mondo del mining accade una volta ogni 7 anni considerando la quota di hashrate dedicata e la difficulty odierna.

Ciononostante, non è la prima volta che un singolo individuo riesce nell’intento di sbancare il sistema Bitcoin: solamente a giugno infatti un altro minatore ha risolto il blocco 793.607 estraendo 6,25 BTC con un dispositivo Antminer S9 da 16 TH.

In totale da inizio anno sono stati registrati 9 casi di soggetti fortunati che tramite Solo CKPool hanno ottenuto un intero premio di blocco. Nel 2022 invece è accaduto 7 volte, mentre nel 2021 solamente 3 volte.

L’aumento di situazione da jackpot come l’ultima è dovuta probabilmente ad un aumento del numero di singoli miner che tentano la fortuna, aumentando di conseguenza le probabilità che un membro della pool ne esca vincitore.

Bilancio dei miner, hashrate e difficulty: uno sguardo alla situazione degli addetti ai lavori

Il mondo del mining di Bitcoin è evoluto moltissimo dagli albori del 2009 in cui per estrarre 50 BTC bastava un semplice computer (successivamente una GPU) ed una connessione ad internet: ora se non si dispone di sofisticati hardware ad elevata hashrate ed un appoggio presso una mining pool risulta molto improbabile essere redditizi.

Ciò, come accennato prima, è dovuto principalmente dall’aumento dei players che concorrono a fornire la propria potenza di calcolo alla rete, supportando e difendendo il network da attacchi informatici e qualificandosi come potenziali vincitori di un premio ogni 10 minuti in media.

Un aumento della concorrenza si traduce nella crescita della metrica della “total hash rate” della blockchain Bitcoin, che cresce sempre di più nel tempo in maniera significativa.

Proprio pochi giorni fa, precisamente giovedì 17 agosto è stato raggiunto un nuovo massimo storico della forza computazionale della rete a 414 EH/s calcolata su una media di 7 giorni.

Come ben sanno gli esperti del mining, se l’hashrate della rete aumenta ciò non significa in maniera deterministica che sarà più difficile estrarre un blocco e ottenere un premio.

Le due cose sono ben collegate e l’aumento della metrica influisce sui tempi e le modalità del processo di estrazione, ma a dire la verità è l’indicatore della “difficulty adjustment” a determinare quanti hash al secondo sono necessari statisticamente per generare una soluzione in grado di risolvere un blocco Bitcoin.

Anche questa metrica come quella dell’hashrate (l’una dipende dall’altra) è in continua crescita e si trova ora al suo massimo storico 52,39 trilioni h/s.

La difficulty viene regolata ogni due settimane ( meglio dire ogni 2.016 blocchi) e si stima che il prossimo aggiustamento, previsto oggi pomeriggio, porterà il dato ad aumentare del 7% a 56,03 trilioni h/s.

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Cambiando ora discorso ma rimanendo all’interno dell’universo dei mining della criptovaluta, si ritiene molto interessante citare il continuo aumento del bilancio in BTC nei wallet dei minatori che si sta verificando dai primi giorni di dicembre 2022 fino ad oggi.

Sembra proprio che dopo il crash dell’exchange FTX, i sostenitori della rete decentralizzata abbiano iniziato ad accumulare coins dopo aver ridimensionato le proprie holdings di 26.709 BTC nei precedenti 5 mesi di bear market.

Da dicembre 2022  invece sono stati aggiunti circa 11.460 BTC in un trend che sembra voler proseguire in questa direzione anche per i prossimi mesi.

I minatori sono dunque ottimisti sulla price action futura nel breve e medio termine della moneta crittografica, che nel 2024 affronterà il suo 4° halving che dimezzerà i premi per ogni blocco estratto con successo.

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Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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