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Il Global Crypto Adoption Index di Chainalysis: tutti i Paesi leader nell’adozione delle criptovalute

Di recente, Chainalysis ha pubblicato il Global Crypto Adoption Index, un report che esamina dati derivanti dalle transazioni on-chain e dati reali per rivelare i paesi che si distinguono per l’adozione delle criptovalute a livello globale.

Vediamo di seguito tutti i dettagli.

I Paesi in prima linea nell’abbracciare le crypto: i risultati del Global Crypto Adoption Index di Chainalysis

Come anticipato, di recente Chainalysis ha presentato il quarto indice annuale di adozione globale delle criptovalute. 

L’obiettivo dell’indice è quello di, attraverso l’analisi di dati sia on-chain che del mondo reale, identificare i Paesi che emergono come leader nell’adozione delle criptovalute a livello comune.

Questa valutazione non si basa semplicemente sui volumi grezzi di transazioni, poiché è evidente che i paesi più grandi e prosperi avranno spesso cifre più elevate in questo aspetto.

Chainalysis vuole, invece, mettere in luce i Paesi in cui la popolazione media dimostra un maggiore interesse e coinvolgimento nelle criptovalute. 

A tal fine, ha sviluppato il Global Crypto Adoption Index per individuare le nazioni in cui la maggior parte delle persone investe la maggior parte della loro ricchezza in crypto.

Vediamo che un punto chiave da sottolineare è la dominanza della regione CSAO nell’Indice di adozione delle criptovalute, con sei dei primi dieci paesi situati in questa area.

Nel rapporto si esaminano inoltre le diverse circostanze che guidano l’adozione in ciascun paese della CSAO, portando a tendenze di utilizzo e differenziazioni nei servizi più popolari. 

Tuttavia, è importante notare che l’adozione globale delle criptovalute è in declino. 

Chainalysis, utilizzando la sua metodologia di indicizzazione globale, ha sommato i punteggi di adozione per tutti i 154 paesi in ogni trimestre a partire dal terzo trimestre del 2020, mostrando così l’andamento dell’adozione nel tempo a livello globale.

Nonostante una ripresa significativa a partire dalla fine del 2022, dopo il periodo di instabilità associato all’implosione di FTX, l’adozione dal basso resta comunque al di sotto dei massimi storici.

Tuttavia, questa situazione non è uniforme in tutte le regioni. In particolare, emergono paesi a reddito medio-basso (LMI) che hanno sperimentato una crescita dell’adozione più sostenuta rispetto ad altre aree.

La classificazione LMI è una delle quattro categorie utilizzate dalla banca mondiale per classificare i paesi in base al loro livello di ricchezza, basandosi sul reddito nazionale lordo (RNL) pro capite.

Criptovalute: i Paesi a reddito medio in testa all’adozione

Numerosi dei principali paesi presenti nel Global Crypto Adoption Index rientrano nella categoria dei Paesi a Reddito Medio e, collettivamente, questi stessi paesi hanno sperimentato un notevole incremento nell’adozione delle criptovalute dall’anno scorso.

In realtà, i Paesi a Reddito Medio rappresentano l’unica categoria in cui l’adozione totale delle criptovalute rimane al di sopra dei livelli registrati nel terzo trimestre del 2020, proprio prima dell’ultima impennata del mercato.

Di conseguenza, questa tendenza potrebbe prospettare un futuro estremamente promettente per le criptovalute. I Paesi a Reddito Medio sono spesso infatti quelli in fase di crescita, con economie e popolazioni in continua espansione.

Molte di queste nazioni hanno vissuto una notevole crescita economica nelle ultime decadi, uscendo dal gruppo dei Paesi a Basso Reddito. E, forse, ancor più significativo è il fatto che il 40% della popolazione mondiale risiede in Paesi a Reddito Medio, una percentuale maggiore rispetto a qualsiasi altra categoria di reddito.

Se il futuro è rappresentato dai Paesi a Reddito Medio, allora i dati suggeriscono che le criptovalute costituiranno una componente essenziale di tale futuro.

Questo, unito al fatto che l’adozione istituzionale, prevalentemente guidata da organizzazioni situate nei Paesi ad Alto Reddito, sta continuando a guadagnare terreno anche in questa fase critica del mercato delle criptovalute, sta delineando un quadro promettente per il futuro.

È possibile che si verifichi una convergenza dall’adozione di criptovalute dal basso verso l’alto e, se queste tendenze persistono, potrebbero assistere a un aumento dell’adozione di criptovalute dall’alto verso il basso nel prossimo futuro, poiché le risorse digitali soddisferanno le esigenze specifiche di entrambi i segmenti. 

Una catena di eventi legali intorno a Chainalysis e Bitcoin 

Di recente, Chainalysis si è trovata a difendersi da una richiesta di accesso al codice sorgente del suo software nel contesto del caso legale degli Stati Uniti contro Sterlingov. Quest’ultimo è uno dei primi utenti di Bitcoin ad affrontare un processo in attesa di accuse per presunte attività relative all’uso del mixer di Bitcoin noto come Bitcoin Fog. 

La difesa di Sterlingov ha sollecitato l’accesso al codice sorgente di Chainalysis con l’obiettivo di riprodurre i risultati del software, vista la mancanza di prove solide a supporto delle accuse.

Secondo la difesa, l’accesso al codice sorgente è cruciale per garantire i diritti del giusto processo di Sterlingov poiché né il governo né Chainalysis sono in grado di presentare prove conclusive riguardanti l’accuratezza delle misurazioni di Chainalysis Reactor, inclusi tassi di errore, falsi positivi o falsi negativi.

Inoltre, né il governo né Chainalysis sono in grado di fornire documenti scientifici con revisione paritaria che attestano l’efficacia del loro software, né hanno effettuato audit indipendenti o validazioni del modello di Chainalysis Reactor.

Non solo, anche la testimonianza dell’esperto della difesa, Jonelle Still di Ciphertrace, ha evidenziato una serie di problematiche con il software Chainalysis Reactor e ha concluso che non dovrebbe essere utilizzato in procedimenti penali federali.

Chainalysis ora contesta la qualifica di Bryan Bishop, collaboratore di Bitcoin Core e testimone esperto presentato dalla difesa di Sterlingov per verificare il codice sorgente di Chainalysis, sostenendo che non è idoneo per il lavoro a causa dell’assenza di un diploma in informatica.

Tuttavia, si è notato che Bishop è stato ritenuto sufficientemente qualificato e affidabile dalla comunità degli sviluppatori di Bitcoin, tanto da essere uno dei moderatori della mailing list bitcoin-dev dal 2015.

Dunque, non resta che aspettare per vedere cosa succederà in questa intricata faccenda. 

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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