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La maggioranza dei wallet Bitcoin sono in profitto

Secondo dati recenti pubblicati da AltIndex.com, oltre il 65% dei wallet Bitcoin risulta essere in profitto. 

Si tratta di un aumento di dieci punti percentuali rispetto a settembre dello scorso anno.

Wallet e indirizzi Bitcoin in profitto

Il dato si riferisce agli indirizzi pubblici, e non ai wallet, ma è possibile che lo stesso ragionamento si possa fare anche per i wallet. 

Il fatto è che un wallet Bitcoin spesso ha più di un indirizzo pubblico, mentre sugli indirizzi di operatori crypto come gli exchange d’altro canto sono custoditi Bitcoin di diverse persone. 

Tuttavia, il numero rimane significativo soprattutto dato il sensibile aumento rispetto all’anno scorso. 

Infatti, AltIndex.com arriva ad affermare che il numero di investitori che hanno guadagnato investendo in Bitcoin è superiore rispetto allo scorso anno. A tal proposito va detto che in genere gli investitori che detengono Bitcoin utilizzano a loro volta più wallet. 

Alla luce di tutto ciò è possibile ipotizzare che la maggioranza di coloro che hanno investito in BTC in questo momento siano in profitto. 

Il calcolo del profitto

In realtà per arrivare a questi dati non è stato effettuato un calcolo puntuale e preciso di quanti abbiano acquistato Bitcoin ad un prezzo inferiore a quello attuale. 

In genere, dato che tutte le transazioni in BTC sulla blockchain di Bitcoin sono pubbliche, si effettua una stima utilizzando come ipotetico prezzo di acquisto quello che avevano i BTC ancora presenti sui wallet al momento in cui sono stati ricevuti. 

Pertanto è possibile affermare con certezza che il 65% degli indirizzi Bitcoin attualmente possiede BTC il cui valore complessivo è superiore a quello di mercato che avevano nel momento in cui sono stati ricevuti. 

Ovviamente in questo conteggio si prendono in considerazione solo i BTC ancora custoditi sui singoli indirizzi, ad esclusione di quelli già inviati ad altri indirizzi. 

Si tratta quindi di una stima non perfetta, ma che rende bene l’idea. Anche perchè non sono pochi coloro che inviano i Bitcoin acquistati a loro wallet di proprietà per metterli in cosiddetta auto-custodia. 

La differenza con Ethereum

Il dato relativo a ETH invece è differente. 

Infatti secondo i dati di Glassnode, Ethereum ha visto il numero di indirizzi in profitto diminuire anno dopo anno. 

Attualmente sono il 53,2% del totale, ovvero poco più della metà, ma a settembre dell’anno scorso erano il 55,7%. La cosa davvero curiosa è che in questo periodo il prezzo di ETH è aumentato del 20%. 

Invece per Bitcoin si è passati dal 55,7% al 65%, anche se a fine 2022 erano scesi a circa il 50%. A febbraio 2023 invece erano schizzati ad oltre il 72%, e a luglio, quando si è toccato il picco massimo annuale del prezzo, erano balzati addirittura al 78%, ovvero la percentuale più alta da maggio 2022. 

Gli investitori in Bitcoin

AltIndex.com riferisce anche che ad oggi risultano esserci più un milione di indirizzi che detengono almeno 1 BTC nei loro portafogli. 

Inoltre Bitcoin negli ultimi tempi ha visto aumentare sia il numero degli investitori retail sia quello degli istituzionali, con quote di investimento maggiore.

Sempre secondo Glassnode, il numero di indirizzi con almeno 1 BTC è aumentato di ben centomila unità rispetto a settembre 2022, e quello degli indirizzi con almeno 10 BTC è aumentato del 5%, superando i 157.000. 

Invece, è rimasto praticamente invariato a quota 16.000 il numero di indirizzi con almeno 100 BTC, e quello degli indirizzi con almeno 1.000 BTC è addirittura sceso del 6%. 

Da notare che tra questi ultimi molti sono indirizzi appartenenti agli exchange, quindi è molto probabile che, semplicemente, dopo il fallimento di FTX molti abbiano ritirato i loro Bitcoin dagli exchange per conservarli in wallet non-custodial. 

Bitcoin: il periodo di accumulo e i wallet in profitto

Questi dati sembrano confermare l’ipotesi che il 2023 sia un anno di accumulo per molti investitori a lungo termine. 

D’altronde anche altri dati confermano che in questo periodo sono soprattutto i trader a breve termine a vendere BTC, mentre gli investitori a lungo termine li stanno acquistando. 

Probabilmente è anche per questo motivo che il numero di indirizzi in profitto è aumentato rispetto a settembre 2022. 

All’epoca il prezzo di BTC era inferiore a 20.000$, ed in seguito scese fino quasi a 15.000$. Durante quei mesi è possibile che molti detentori a breve termine abbiano venduto in perdita, ma a partire da gennaio 2023 la tendenza si è invertita. 

Già gennaio 2023 si chiuse con un prezzo di Bitcoin tornato sopra i 23.000$, ed a luglio è salito abbondantemente sopra i 31.000$. 

Sembra proprio che ad acquistare BTC negli ultimi 12 mesi siano stati soprattutto coloro che li volevano conservare a lungo, e non i trader che si limitano a specularci a breve termine. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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