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Il prezzo di Bitcoin si sta preparando all’halving?

Nelle ultime settimane è accaduto qualcosa di leggermente anomalo al prezzo di Bitcoin. 

Infatti, dopo aver toccato quest’anno per la prima volta i 27.000$, a metà marzo, aveva di fatto lateralizzato attorno a questa soglia fino alla metà di ottobre. In altre parole per più di sette mesi si era mosso ben di poco, con un trend di fatto piatto. 

Poi improvvisamente il 23 di ottobre è balzato sopra i 35.000$, e da allora ha iniziato a lateralizzare attorno a questa quota. 

Praticamente di colpo è passato a lateralizzare su una quota del 30% superiore. 

I motivi del balzo del prezzo di Bitcoin

Si è trattato di un vero e proprio balzo, anche perchè la quota attuale è in linea con quella raggiunta ad inizio 2022 dopo lo scoppio della bolla speculativa del 2021. 

Dopo aver sfiorato i 70.000$ ad inizio novembre di due anni fa, il prezzo scese fino a 33.000$ a gennaio dell’anno scorso, per poi rimbalzare a tornare a 48.000$ a marzo ma solo per ridiscendere a 37.000$ a fine aprile. 

In seguito ci fu l’implosione dell’ecosistema crypto Terra/Luna che lo fece scendere a 28.000$ a maggio, e poi il fallimento di Celsius che lo fece precipitare sotto i 20.000$ a giugno. Il minimo fu toccato poi a novembre di un anno fa, a quota 15.500$, con il fallimento di FTX

Pertanto con il rimbalzo di inizio anno sono stati recuperate tutte le perdite successive a giugno, mentre con il balzo di ottobre sono state recuperate completamente anche quelle di maggio. 

È possibile quindi che si sia trattato per l’appunto solamente di un recupero delle perdite del 2022, ma c’è dell’altro. 

La cautela

Infatti il Fear&Greed Index è salito piuttosto in alto di recente, a quota 72. 

Dato che 50 è la parità, e 100 l’entusiasmo assoluto, quota 72 significa deciso entusiasmo, ma non ancora eccessivo. 

D’altronde anche i volumi di scambio in questi giorni sono stati elevati ma non elevatissimi. 

Prendendo come riferimento solo i volumi di scambio di Bitcoin, dato che tali confronti per alcune altcoin risultano essere ancora molto differenti, il giorno della rottura al rialzo del muro dei 36.000$ non si sono superati i 38 miliardi di dollari di scambio complessivi, sui mercati spot, a fronte invece di quasi 45 miliardi toccati ad ottobre il giorno dell’abbattimento del muro dei 32.000$. 

Se poi si considerano i volumi settimanali, quelli delle ultime settimane sono stati quasi la metà di quelli di marzo, quando fallirono alcune banche USA ed il prezzo di BTC scese a 20.000$. 

Questi numeri sembrano suggerire piuttosto chiaramente che in questo momento non ci sia vera e propria FOMO su Bitcoin, mentre invece sicuramente c’è stata su alcune altcoin come Sol di Solana o CRO di Crypto.com. 

Tutto ciò porta in realtà a considerare necessaria una certa cautela nel giudicare questi recenti movimenti di prezzo, interpretabili per l’appunto anche solamente come un recupero di tutte le grosse perdite dell’anno scorso. 

L’ottimismo sul prezzo di Bitcoin

C’è però comunque molto ottimismo in circolazione sui mercati crypto. 

Lo si deve in particolare a due fattori, legati a Bitcoin. 

Il primo, ovviamente, è l’halving dell’anno prossimo, mentre il secondo è l’approvazione degli ETF su Bitcoin spot negli USA. 

A dire il vero ormai tutti, o quasi, sanno che a fine aprile dovrebbe esserci l’halving. E se non dovesse avvenire a fine aprile sicuramente avverrà a marzo o a maggio. 

Inoltre quasi tutti danno quasi per scontata l’approvazione degli ETF da parte della SEC, molto probabilmente entro la prima metà di gennaio. 

Spesso in questi casi i mercati tendono a prezzare tali eventi prima che si verifichino, e quindi quando poi effettivamente si verificano iniziano a scaricare. Ma nonostante ciò l’ottimismo sembra permanere. 

Il prossimo halving si avvicina

Il motivo di tale ottimismo è presto detto: l’halving si avvicina. 

Storicamente si è sempre verificata una grande bolla speculativa l’anno seguente a quello dell’halving, in tutti e tre i casi avvenuti fino ad oggi. 

Questa statistica ormai è entrata bene in mente di molti investitori, e dato che mancano solo cinque mesi all’halving in molti stanno attendendo con entusiasmo quell’evento. Se a ciò si aggiunge che gli ETF su Bitcoin spot potrebbero attrarre molti nuovi capitali, l’attesa potrebbe sembrare giustificata. 

C’è in particolare una statistica che sembra rendere questo ottimismo effettivamente giustificato. 

Infatti si è scoperto che gli aumenti significativi del prezzo di BTC si sono sempre concentrati in un periodo che va da sei mesi prima dell’halving a 18 mesi dopo, escludendo i due anni iniziali di presenza sui mercati (2010 e 2011). 

Anzi, a dire il vero ipotizzando di stare su questo mercato solo nei tre periodi compresi tra -6 mesi e +18 mesi dall’halving, ed uscendo durante il resto del tempo, un investimento di 5$ avrebbe fruttato ad oggi 130.000$, mentre il puro buy&hold avrebbe fruttato “solo” 37.000$. 

Questi sono numeri noti a tutti, ed è possibile quindi che abbiano portato molti investitori non dilettanti ad entrare sei mesi prima dell’halving. 

Dato che l’halving dovrebbe avvenire a fine aprile 2024, per quanto se ne sa, potrebbe non essere affatto un caso che la svolta nel trend del prezzo di Bitcoin in questo 2023 sia avvenuta proprio a fine ottobre, ovvero esattamente sei mesi prima dell’halving. 

Bisogna però aggiungere, infine, che analizzare il passato non è garanzia di riuscire ad indovinare il futuro, perchè non è detto che la storia per forza si debba ripetere. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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