Il 30 gennaio 2024 è stato stabilito il nuovo record di sempre per quanto riguarda la media settimanale dell’hashrate del mining di Bitcoin.
Infatti, stando ai dati di Hashrate Index, per la prima volta nella storia sono stati superati i 565 Eh/s.
In precedenza il 6 gennaio erano stati raggiunti i 548 Eh/s di media settimanale, ma a fine gennaio c’è stato un altro picco a quota 566.
Summary
L’incremento dell’hashrate nel Bitcoin mining
Un anno fa, quando il prezzo di Bitcoin era di circa 23.000$, la media settimanale dell’hashrate era inferiore ai 300 Eh/s, quindi in dodici mesi è quasi raddoppiato.
Ormai è dalla metà di luglio del 2021 che quasi costantemente l’hashrate del mining di Bitcoin aumenta, ovvero dopo la ripresa seguente al forte calo dovuto al ban cinese.
Se si escludono tre brevi momenti di stasi, a metà 2022, a fine 2022 e poco dopo la metà del 2023, si è passati in meno di tre anni da 92 a 566 Eh/s, sebbene prima del crollo di metà 2021 la media settimanale era di 1870 Eh/s.
Andando a prendere i singoli dati giornalieri si scopre però che il picco massimo è ancora quello di 614 Eh/s del 23 dicembre scorso, ma cinque giorni dopo l’hashrate giornaliero era sceso sotto i 413 Eh/s.
È da inizio dicembre che l’hashrate medio giornaliero oscilla in modo evidente da un giorno all’altro, quindi le medie settimanali sono più indicative del momento che sta attraversando il mining di Bitcoin.
Se invece si prendono le medie orarie, il picco massimo è quello dell’11 gennaio, quando superò i 682 Eh/s, con un altro picco orario simile il giorno successivo a 681.
Tuttavia il 17 gennaio si è verificato un picco orario minimo di soli 380 Eh/s, ma è stato un singolo caso.
Va ricordato che questi non sono dati precisi estratti con l’osservazione diretta dell’attività di mining, ma stime calcolate sulla base delle performance finali, ovvero dal tempo medio di convalida di un blocco.
Il block-time
Sebbene il protocollo Bitcoin preveda che ogni nuovo blocco debba essere minato in circa 10 minuti, in realtà spesso ormai ci vuole un po’ di meno.
Infatti, più aumenta l’hashrate meno tempo ci vuole in media per minare un blocco, e l’aggiustamento della difficulty che dovrebbe riportare il tempo medio a 10 minuti avviene solo una volta ogni circa due settimane.
Ad esempio il 25 gennaio il block-time medio giornaliero è sceso addirittura sotto gli 8 minuti, e ieri è stato di poco inferiore ai 9 minuti e mezzo. Tuttavia il 31 gennaio è stato di quasi 11 minuti.
Ormai è da più di un mese che la media del block-time giornaliero è sui 9 minuti e mezzo, e questo è dovuto per l’appunto ad un hashrate molto elevato.
Il record settimanale dell’hashrate registrato il 30 gennaio è dovuto ad una riduzione della difficulty avvenuta il 20 gennaio. Il picco massimo assoluto di 76,2 T è stato registrato il 6 gennaio, ed è durato fino per l’appunto al 19 gennaio. A partire dal 20 la discesa della difficulty ha fatto scendere anche il block-time medio.
L’impatto del prezzo sul livello di hashrate
A differenza di quanto sostengono in molti, il costo del mining di Bitcoin non incide sul valore di mercato di BTC.
Anzi, è l’esatto contrario: le variazioni di prezzo di BTC sul mercato, dovute solo alle dinamiche legate alle variazioni della domanda e dell’offerta, hanno conseguenze sui costi dei miner.
Infatti, i costi del mining vengono di fatto decisi arbitrariamente dai singoli miner, che non sono d’accordo tra di loro, ma in competizione.
Il mining di Bitcoin è a tutti gli effetti una competizione in cui incassa di più chi ha maggiore hashrate. Quindi i miner sono incentivati ad aumentare il loro hashrate, ma più lo aumentano più incrementano di conseguenza anche il consumo energetico ed i costi.
Dato che il premio per i miner rimane invariato per circa tre anni e dieci mesi in media, fino all’halving, e viene erogato in BTC, quando il valore di mercato di Bitcoin sale di fatto salgono anche gli introiti dei miner. In quel caso possono permettersi di spendere di più aumentando l’hashrate per cercare di massimizzare le probabilità di minare un blocco ed incassare il premio.
Pertanto dietro il forte aumento dell’hashrate del 2023 c’è proprio l’aumento del prezzo di BTC, anche se il prezzo varia molto velocemente mentre l’hashrate no, dato che per incrementarlo serve acquistare nuove macchine più efficienti.
Allo stato attuale sembra che l’incremento dell’hashrate sia destinato a proseguire, nel caso in cui il prezzo non scenda, perlomeno fino all’halving di aprile che dimezzerà il premio per i miner, portandolo da 6,25 a 3.125 BTC per blocco minato.