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Blockchain di Bitcoin: Ordinals e fee in calo

A partire da fine gennaio si sono ridotte in modo significativo sulla blockchain di Bitcoin sia le transazioni degli Ordinals sia le fee. 

Non si è trattato di un vero e proprio crollo, ma di un lento ritorno alla normalità. 

La normalità però non è più quella di fine 2023, ma comunque la situazione è nettamente migliore rispetto a quella di fine dicembre.

Le transazioni degli Ordinals sulla blockchain di Bitcoin

Dai dati on-chain emerge che il picco massimo giornaliero sulla blockchain di Bitcoin, per quanto riguarda gli Ordinals, si è verificato a novembre 2023, ma il numero di transazioni giornaliere con le Inscription è rimasto alto fino a fine gennaio. 

Di colpo però ad inizio febbraio è sceso di molto, e sebbene non sia tornato così in basso come ad ottobre 2023, si è ridotto di quattro volte. 

I picchi giornalieri però non sono costanti, perchè ad esempio il 13 gennaio le transazioni con Inscription sono state più di 470.000, mentre il 21 dello stesso mese sono state meno di 100.000. 

Se però si analizza il trend settimanale, questo è calato di circa quattro volte nella prima settimana di febbraio rispetto alle ultime settimane di gennaio. 

Ordinals e NFT: Le transazioni sulla blockchain di Bitcoin

Questa netta riduzione ha portato anche ad un calo del numero complessivo di transazioni convalidate ogni giorno. 

I dati on-chain dicono che il picco massimo degli ultimi dodici mesi da questo punto di vista si è toccato il 31 dicembre 2023, con oltre 730.000 transazioni in un giorno. 

Per la blockchain di Bitcoin si tratta di numeri decisamente elevati, dato che ad esempio ad ottobre raramente superavano le 300.000 al giorno. 

Sebbene nel mese di gennaio ancora per ben tre volte i picchi giornalieri siano stati superiori a 600.000, vi sono stati anche diversi giorni con meno di 400.000 transazioni. 

Quindi a dicembre ai volumi esagerati di transazioni degli Ordinal si è sommato anche un volume elevato di transazioni ordinarie, generando un boom che però già a gennaio è rientrato. 

A febbraio per ora non c’è ancora stato alcun giorno con più di 600.000 transazioni, ed uno solo con pià di 500.000. Vi sono invece già stati tre giorni con addirittura meno di 300.000 transazioni, e questo è un dato in linea con la media di ottobre. 

Le fee

Questo calo ha portato finalmente anche ad una significativa riduzione delle fee. 

Analizzando il costo medio giornaliero per singola transazione si scopre che poco dopo la metà di dicembre era schizzato addirittura a più di 37$, una cifra da molti considerata esagerata. 

Già a fine dicembre in alcuni giorni il costo medio per transazione era sceso a 10$, ma è a gennaio che si è verificato il calo maggiore. Infatti a fine mese si è anche scesi sotto i 4$, ovvero una cifra in linea con il recente passato. 

Ad inizio febbraio si è ancora verificato un breve picco superiore ai 14$, ma nei giorni seguenti è di nuovo sceso sotto i 4$. 

Se però da un lato il costo medio per transazione è indicativo del trend di aumento o riduzione delle fee, dall’altro sarebbe meglio prendere come riferimento per le transazioni singole la mediana. 

A metà dicembre la mediana delle fee per transazione aveva sfiorato i 25$, ma già ad inizio gennaio era scesa a 3,3$. Questi sono numeri assolutamente in linea con quelli del recente passato. Addirittura a fine gennaio la mediana era scesa a circa 1,6$, ovvero una tariffa assolutamente normale, anche se non bassa. 

1,6$ è anche il valore della mediana delle fee giornaliere per transazione delle ultime settimane. 

Va comunque sempre ricordato che per spostare pochi BTC, ovvero qualche Satoshi, sarebbe meglio utilizzare Lightning Network, e non le classiche transazioni on-chain, perchè con LN le tariffe sono enormemente inferiori tanto da poter essere addirittura irrilevanti in alcuni casi. 

Dato che per poter utilizzare LNB occorre aprire un canale, e l’apertura del canale richiede una singola transazione on-chain, converrebbe aprirlo ora che le fee on-chain sono basse.

In seguito non sarà più necessario effettuare transazioni on-chain con quel canale fino a che non lo si dovesse chiudere, e così si risparmierebbero molte fee. 

La correlazione con il prezzo

Come si può facilmente intuire da questi dati, non vi è correlazione tra il costo delle fee di Bitcoin ed il prezzo di BTC.

Infatti il problema principale è causato proprio dagli Ordinal, che non sono BTC. Sono una sorta di NFT sulla blockchain di Bitcoin che si ottiene sfruttando le potenzialità delle cosiddette Inscription, che a loro volta non sono BTC ma informazioni registrate sulla blockchain di Bitcoin. 

La stessa blockchain di Bitcoin non è stata progettata nè per la creazione nè per il trasferimento di non-fungible-token, quindi gli Ordinals sono di fatto una forzatura non ottimizzata che finisce per avere un impatto negativo eccessivo sull’utilizzo di Bitcoin. 

Se invece, ad esempio, venissero scambiati su un layer-2 come LN il problema si ridurrebbe enormemente, perchè sulla blockchain ci sarebbe come al solito solamente la transazione di creazione dei token, ma non quelle di eventuale scambio. 

Si spera che prima o poi chi scambia Ordinal si renda conto di quanto potrebbe essere conveniente scambiarli su un layer-2 a basso costo, al posto che scambiarli direttamente sulla blockchain a costo elevato. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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