HomeCriptovaluteBitcoinETF: Bitcoin vale più della metà dell'oro

ETF: Bitcoin vale più della metà dell’oro

Da quando sono stati lanciati sui mercati statunitensi, l’11 gennaio, gli ETF su Bitcoin hanno attratto enormi quantità di capitali, tanto da arrivare ad iniziare a competere con quelli sull’oro. 

Gli ETF sull’oro fisico sono disponibili sulle borse USA fin dai primi anni 2000, e da allora sono cresciuti parecchio. 

L’oro infatti è la commodity i cui ETF hanno complessivamente un AUM maggiore: quasi 127 miliardi di dollari, secondo i dati di TradingView

Stando ai dati di BitcoinTreasuries.net, tutti gli ETF su Bitcoin esistenti al mondo nel loro complesso detengono ad oggi circa 989.000 BTC, che corrispondono ad un AUM di circa 67 miliardi di dollari. 

Quindi gli ETF su Bitcoin hanno già superato per Asset Under Management la metà dell’AUM di quelli sull’oro. 

Gli ETF sull’oro: Bitcoin supera il 50%

Il maggior ETF sull’oro per AUM è SPDR Gold Trust (GLD), con quasi 57 miliardi di dollari. 

Da solo ha un valore pari all’85% di tutti gli ETF su Bitcoin messi insieme. 

Tuttavia esiste da vent’anni, quindi ha avuto molto tempo per attrarre capitali. 

Da notare che a novembre del 2004, quando fu lanciato in borsa, le sue azioni avevano un prezzo di 45$, mentre ora sono salite a 200$. In poco meno di vent’anni si è prezzato del 350%. 

Il secondo per AUM è l’ETF di BlackRock sull’oro, iShares Gold Trust (IAU), con 27 miliardi di dollari. 

Curiosamente ha un AUM simile a quello del maggiore ETF al mondo su Bitcoin, il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC). 

IAU esiste sui mercati dal 2005, ed in diciannove anni le sue azioni si sono prezzate del 378%.

Più interessante però è analizzare le performance recenti. 

Sia GLD che IAU negli ultimi cinque anni hanno registrato un guadagno di poco superiore al 60%, mentre rispetto a dodici mesi fa il guadagno crolla al 12%.

Oltretutto il grosso di questo guadagno si è registrato negli ultimi 30 giorni con un +8% che risulta essere relativamente anomalo per questo genere di prodotti considerati risk-off.

Gli ETF su Bitcoin

Come già detto, il maggior ETF su Bitcoin al mondo per AUM è GBTC, con oltre 36 miliardi di dollari. 

Va però ricordato che si tratta di un fondo che esiste da più di dieci anni, e che l’11 gennaio è stato trasformato in un ETF. Da allora i BTC detenuti sono crollati da 620.000 agli attuali 384.000.

In seconda posizione c’è l’ETF di BlackRock su Bitcoin, iShares Bitcoin Trust (IBIT), con 223.000 BTC ad un AUM di poco superiore ai 15 miliardi di dollari.

Da notare però che IBIT esiste solo da poco più di due mesi, e di questo passo nelle prossime settimane (o mesi) finirà per superare GBTC. 

Va anche sottolineato che dall’11 gennaio sono affluiti sui nuovi ETF su Bitcoin spot ben 11 miliardi di dollari di nuovi capitali, quindi in media più di 5 al mese. 

Se questo ritmo dovesse continuare ancora a lungo, nel giro di 12 mesi gli ETF su Bitcoin potrebbero finire per superare quelli sull’oro per Asset Under Management. In realtà questa è solo una proiezione fatta sulla base dei ritmi di crescita attuali, ma non vi è alcun motivo per credere che tale ritmo continuerà immutato per altri mesi. 

Hanno però già superato quelli sull’argento, che fino a gennaio 2024 erano i secondi al mondo per AUM complessivo sul mercato delle commodity. 

Basti dire che il maggiore ETF al mondo sull’argento fisico, iShares Silver Trust di BlackRock (SLV), ha un AUM di soli 10 miliardi di dollari, ovvero meno della metà di GBTC, e meno anche dell’ETF su Bitcoin della stessa BlackRock. 

L’impatto sul prezzo di BTC

Gli ETF su Bitcoin spot di fatto tolgono dai mercati crypto spot i BTC che detengono come collaterale delle azioni che emettono. 

Stando ai dati di CryptoQuant, fino al 25 gennaio questa dinamica non aveva ridotto il numero di BTC effettivi presenti sugli exchange crypto, dato che gli ETF non comprano Bitcoin sugli exchange ma via OTC. 

A partire dal 26 gennaio però il numero di BTC presenti complessivamente sugli exchange crypto ha iniziato a scendere, tanto che fino ad oggi si è ridotto del 4%. 

Nel medesimo periodo invece il prezzo di BTC è aumentato del 70%, con un picco di +85% toccato ieri. 

Il fatto è che a partire dal 26 febbraio si è innescato un vero e proprio processo di FOMO su Bitcoin (Fear of Missing Out), che ha fatto esplodere la pressione di acquisto, a fronte di una pressione di vendita che invece era solo leggermente in calo. 

La FOMO però è a tutti gli effetti solamente un sentimento, ovvero pura e semplice emotività, e come tale può andare e venire con estrema rapidità. 

Tuttavia il drenaggio indiretto dei BTC dagli exchange crypto da parte degli ETF difficilmente è terminato, quindi la riduzione della pressione di vendita potrebbe perdurare ancora un po’. 

Non va dimenticato che la dimensione dei mercati finanziari tradizionali in cui vengono scambiati gli ETF è enormemente superiore rispetto a quella dei mercati crypto, quindi i capitali in ingresso sugli ETF su Bitcoin sono ancora potenzialmente molto alti. 

Va infine ricordato che il prezzo di BTC è quello che viene fatto sugli exchange crypto, e non sulle borse tradizionali. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick