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Spostati tutti i Bitcoin dal wallet di Mt. Gox

Sono in corso movimenti di molti Bitcoin dal wallet di Mt. Gox. 

I movimenti sono iniziati nella notte, e si contano decine di transazioni in uscita dall’indirizzo pubblico noto dell’exchange fallito nel 2014. 

Le transazioni in uscita dal wallet Bitcoin di Mt. Gox

Si tratta di molte decine di transazioni tutte uguali, di circa 2.000 BTC ciascuna, dal cold wallet noto di Mt. Gox ad un nuovo indirizzo

In questo momento sul nuovo indirizzo risultano esserci più di 141.000 BTC, ovvero tutti i Bitcoin che risultano essere ancora in possesso dell’exchange. 

Invece sul cold wallet originale non c’è più praticamente nulla. 

Si è trattato quindi di un trasferimento di tutti i Bitcoin conservati sul cold wallet originali su di un nuovo indirizzo, da cui probabilmente verranno poi inviati ai creditori. 

Bitcoin wallet: I rimborsi di Mt. Gox

Mt. Gox nel 2013 era di gran lunga il maggior exchange crypto al mondo. 

Ad inizio 2024 subì un furto, e fu costretto a chiudere perchè non aveva più in cassa i BTC per soddisfare i prelievi dei clienti. 

La società, che aveva sede in Giappone, dichiarò fallimento, e dopo varie ricerche si scoprì che la maggior parte dei fondi dei suoi clienti erano stati rubati. 

A quel punto è iniziata una lunghissima procedura fallimentare, ancora in corso, che ha portato finalmente all’approvazione di un piano di rimborso. 

In totale la società ora possiede più di 141.000 Bitcoin che dovrebbero venire distribuiti ai creditori di Mt. Gox entro il 31 ottobre. 

Il curatore fallimentare però ha messo a disposizione dei creditori due modalità di rimborso: una in valuta fiat, e l’altra in BTC.

Per poter effettuare i rimborsi in valuta fiat hanno dovuto vendere alcuni dei BTC che ancora possedevano, ma non è ancora del tutto chiaro quanti ne abbiano venduti, e se tale vendita sia già terminata. 

Quello che invece è chiaro è che prima verranno effettuati i rimborsi in valuta fiat, e poi in seguito verranno restituiti i restanti BTC. 

L’impatto sul prezzo

Stanotte non appena è stata diffusa la notizia, dato che gli indirizzi pubblici di Mt. Gox sono noti e monitorati, il prezzo di Bitcoin è sceso. 

In realtà aveva già iniziato a scendere in precedenza, quindi la notizia non ha fatto altro che accelerare una discesa già in atto. 

I problemi sono due. 

Il primo sono le vendite di Mt. Gox per poter acquisire denaro fiat da distribuire ai creditori. 

In teoria queste vendite dovrebbero già essere terminate, perchè il curatore ha fatto capire di essere pronto ad iniziare con la seconda fase dei rimborsi (quelli in BTC), ma dato che il loro impatto sul prezzo di Bitcoin sembra quasi non esserci stato viene da dubitare del fatto che siano davvero del tutto concluse. 

Va però sottolineato che i creditori che hanno scelto il rimborso in fiat riceveranno fondi dal valore solamente pari a quello che avevano in valuta fiat i loro depositi sull’exchange al momento del fallimento. 

Chi invece riceverà BTC di fatto riceverà fondi di valore maggiore, perchè benchè riceverà solo una frazione dei BTC che aveva in deposito, questi nel frattempo si sono rivalutati di più di 60 volte. 

Quindi in teoria è possibile che la maggior parte dei creditori riceverà direttamente BTC, ma non si sa quanti ne venderanno. 

D’altronde dopo più di 10 anni, e con una bullrun che potrebbe non essersi ancora conclusa, molti di coloro che riceveranno i BTC potrebbero decidere in questa fase di non venderli ancora, o di venderli solamente una parte. 

Le tempistiche

Quello che è certo è che le transazioni di questa notte non sono nè quelle dei rimborsi nè quelle delle vendite. 

Infatti si tratta di un banale spostamento di tutti i Bitcoin dell’exchange da un suo wallet ad un altro suo wallet. 

Tuttavia dopo anni in cui quei BTC non erano mai stati mossi, la notizia di questa notte rivela che il procedimento per il rimborso dovrebbe essere iniziato. 

L’ipotesi è che effettivamente i rimborsi verranno erogati prima del 31 ottobre, ma non sembra particolarmente probabile che vengano erogati con largo anticipo. 

Tale procedura fallimentare si è rivelata estremamente lenta, molto di più ad esempio di quella della statunitense FTX che a meno di due anni dal fallimento è già pronta per effettuare i rimborsi. 

È però anche molto improbabile che una tale dinamica non abbia alcun effetto sul prezzo di Bitcoin, ma l’effetto potrebbe concentrarsi in autunno, quando in teoria potrebbe già anche essere partita la seconda fase della bullrun del 2024. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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