HomeCriptovaluteMiningBitcoin mining news: possibile rallentamento della crescita dell’hashrate nei mesi estivi

Bitcoin mining news: possibile rallentamento della crescita dell’hashrate nei mesi estivi

Le ultime news nel campo del mining di Bitcoin parlano di possibili cali dell’hashrate e della difficoltà del network durante i mesi di luglio e agosto.

Nei mesi più caldi infatti, i miners nord-americani sono soliti interrompere saltuariamente le proprie operazioni, sfruttando particolari incentivi energetici e risparmiando sui costi per il raffreddamento degli impianti.

Con questo rallentamento previsto dell’hashrate, le società di mining operanti possono prendere un respiro dalla situazione post-halving ed ottenere un boost dell’estrazione, in attesa e nella speranza che il prezzo di Bitcoin aumenti per la fine dell’estate.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Bitcoin news: le società di mining nordamericane potrebbero sentire il peso del caldo estivo e diminuire l’hashrate attivo

Le ultime Bitcoin news trattano di un possibile rallentamento dell’hashrate e della difficoltà del network, in vista dell’arrivo dei mesi più torridi dell’estate, dove solitamente in nord-america le attività di mining si fanno meno intense.

Solitamente alcune mining farm come Riot e Core Scientific interrompono le operazioni di estrazione della moneta arancione nelle ore più calde dei mesi estivi, dovendo affrontare spese ingenti per il raffreddamento degli impianti ASIC.

Infatti i minatori usano macchine estremamente potenti che emettono molto calore a causa dei loro calcoli complessi che vanno ad eseguire, dunque hanno bisogno di molta energia (solitamente condizionamento ad aria) per raffreddarle, specialmente quando le temperature esterne superano i 35°.

Come affermano infatti gli analisti dell’associazione Blockware Intelligence:

“La sfida operativa numero uno per i minatori di Bitcoin è la mitigazione del calore. Gli ASIC sono computer grandi e potenti che possono raggiungere temperature molto elevate senza adeguate misure di raffreddamento.”

Inoltre c’è da osservare come  queste società spesso mettono si accordano con i fornitori di energia elettrica Texani, i quali trovandosi in difficoltà a garantire il corretto funzionamento della rete all’intero Stato, offrono ai miners dei “crediti energetici” per non lavorare in determinati momenti della giornata.

Questo da un lato permette ai miners di sopperire alla mancata estrazione con un credito convertibile in FIAT, spesso più vantaggioso in termini economici, e dall’altro ai fornitori di evitare blackout e sopperire all’intera richiesta del mercato.

Come ribadito dai membri della Blockware Intelligence:

“Molti minatori devono ridurre le operazioni [durante i mesi estivi] in parte a causa del surriscaldamento, ma anche a causa del consumo di energia residenziale che raggiunge livelli abbastanza alti da attivare clausole di risposta alla domanda nei minatori ’ accordi di acquisto di energia”.

Nel 2023 Riot ha infatti generato ben 24,1 milioni di dollari in crediti energetici ad agosto, in crescita del 709% su base annua rispetto ai dati dell’anno precedente, e el 303% rispetto ai dati del mese di luglio.

Vedremo se anche del 2024 RIot ad altre mining farm adotteranno questa strategia, che inevitabilmente porterà ad un calo dell’hashrate del network Bitcoin.

Fonte: https://x.com/AisenstadtR/status/1798586653659054407/photo/1

È importante sottolineare che nonostante il calo dell’hashrate porti ad una riduzione della sicurezza della rete crittografica, dall’altro permette ai miners di avere un leggero incremento dei guadagni, essendoci meno players in gioco a doversi dividere il premio di estrazione.

In uno scenario dove, secondo quanto riportato da SatoshiClub il costo di produzione per un BTC ha raggiunto la soglia dei 74.600 e il prezzo di Bitcoin non decolla, è chiaro che il rallentamento delle operazioni permette di evitare perdite sistematiche.

In attesa che arrivino tempi migliori sia in termini di temperature esterne che di condizioni del mercato crittografico, alcuni miners preferiscono minare solo quando necessario e spegnere gli impianti quando le ondate di calore arrivano a livelli insostenibili.

L’andamento storico dell’hashrate di Bitcoin: un trend in continua crescita

L’hashrate del network Bitcoin è in continua crescita da anni, seguendo un trend inarrestabile che vede aumentare sempre di più la capacità di calcolo della rete.

Dal 2016 ad oggi abbiamo assistito a forti cali della metrica solo in particolare situazioni, come il ban delle attività di mining in Cina nel 2021 e il conseguente spostamento delle mining farm in Kazakistan.

Ad ogni modo anche in questi casi, il network recupera sempre molto in fretta il ridimensionamento, e finisce per diventare più forte di prima.

A fine maggio l’hashrate di Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico a  657 TH/s, in crescita di quasi il doppio  rispetto ai dati di appena 1 anno fa, e maggiore di oltre 5 volte i dati di 3 anni fa.

Questo sottolinea la tendenza degli addetti al mining di incrementare sempre di più la propria capacità di produzione e rinnovare i propri impianti nell’intento di generare il più alto numero di coins possibili durante le fasi di estrazione

Non è un caso se dopo l’halving di aprile alcune società, come Luxor, Riot e Marathon Digital hanno acquistato nuove flotte di impianti ASIC più efficienti per tentare di rimanere redditizi, anche con il dimezzamento del block reward.

bitcoin mining news hashrate
Fonte: https://data.hashrateindex.com/chart/bitcoin-network-hashrate

Il calo tipico dei mesi estivi, come osservato negli ultimi due anni, rappresenta una leggera riduzione della potenza di calcolo complessiva della rete, e non è paragonabile ad altri eventi come ad esempio una repressione da parte del governo cinese.

Nell’estate del 2021 ad esempio l’hashrate è sceso da 125 TH/s fino a 95 TH/s, mentre nell’estate 2022 ha attraversato un calo dai 220 TH/s fino ai 193 TH/s, per poi vedere puntualmente recuperare la perdita molto velocemente nelle successive settimane.

Vedremo se anche quest’anno ci sarà la classica discesa dell’hasharate e se questa aiuterà a portare un po di aria fresca a quelle società che ad oggi stanno minando in perdita, in attesa che Bitcoin rompa un altro record storico dei prezzi, tale da garantire la profittabilità delle estrazioni.

A tal proposito, come riportato da un rapporto del 17 giugno di Colin Harper, responsabile dei contenuti e della ricerca presso l’indice Luxor Hashrate.

“Mentre entriamo nei mesi estivi negli Stati Uniti, siamo ansiosi di vedere se il caldo costringerà i minatori a ridurre e sopprimere così la crescita dell’hashrate come abbiamo visto nel 2022 e nel 2023”.

Nel frattempo vediamo già da adesso i primi segnali di un possibile trend ribasisista dell’hashrate, con la metrica che ha perso circa il 10% dal massimo storico di maggio.

Fonte: https://data.hashrateindex.com/chart/bitcoin-network-hashrate
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick