Il noto fornitore di ETF ed ETP WisdomTree ha appena pubblicato un interessante report che analizza l’impatto delle scelte macroeconomiche della Fed sul settore crypto.
Gli analisti Dovile Silenskyte e Blake Heimann, mettono in evidenza l’andamento storico del grafico di Bitcoin con l’andamento dei Fed funds rate, evidenziando una correlazione.
Da sottolineare, inoltre, come nel 2024 il settore crypto nel suo complesso abbia mostrato una crescente istituzionalizzazione sotto la scia del successo degli ETF spot USA.
Vediamo tutti i dettagli di seguito
Summary
WisdomTree: le mosse macroeconomiche della Fed e l’influenza sul settore crypto
Gli analisti Dovile Silenskyte e Blake Heimann, rispettivamente Digital Assets Research e Quantitative Research presso WisdomTree, studiano l’influenza della Fed sul settore crypto.
Nel loro ultimo report mostrano come le scelte macroeconomiche della Federal Reserve hanno un forte impatto sull’andamento di Bitcoin e dell’intero mercato crittografico.
Storicamente infatti, quando i Presidenti Ben Bernanke, Janet Yellen e Jerome Powell hanno sostenuto una fase di quantitative easing, i prodotti speculativi hanno tendenzialmente performato bene.
Quando invece i responsabili della Fed hanno scelto di adottare una politica di tightening easing, i mercati risk-on hanno mostrato debolezza grafica.
Ciò influenza la tesi di WisdomTree secondo cui un quadro di tassi bassi sui Titoli di Stato USA sostiene al rialzo il prezzo delle maggiori crypto.
Al contrario uno scenario di tassi di interesse elevati, come quello osservato nel mezzo del 2022, favorisce una discesa dei prezzi sul versante crypto.
Generalmente questo assunto è valido anche per indici azionari e single stock, concepiti come prodotti d’investimento speculativi.
Il concetto di base è che un terreno di tassi bassi gli investitori sono più orientati a cercare il guadagno negli investimenti più rischiosi, mentre con alti tassi si “accontentano” dei rendimenti obbligazionari.
Non è un caso dunque se il recente taglio di 50 punti da parte della Fed abbia innescato una fase di rialzo nel breve termine su S&P500 e crypto.
Molto interessante citare anche la tesi di Elliot Wave International, secondo cui sia la stessa Fed a seguire l’andamento del mercato con i tagli dei tassi e non viceversa.
I rendimenti a 2 anni delle Treasury U.S. sembrano infatti muoversi storicamente in anticipo rispetto alle mosse macro della banca federale statunitense.
Grafico di Bitcoin a confronto con l’andamento dei Fed funds rate
Secondo il report di WisdomTree, Bitcoin ed il settore crypto riportano performance positive sul mercato quando la Fed applica una politica monetaria espansiva.
Mettendo a confronto il grafico della maggiore moneta crittografica con l’andamento storico dei Fed funds rate ci accorgiamo subito di questa correlazione tecnica.
Da marzo 2020 a febbraio 2022, quando i rendimenti sui tassi erano pressoché nulli a 25 punti base, Bitcoin è cresciuto del 500% circa.
Nello stesso periodo l’indice S&P500 delle maggiori società quotate negli Stati Uniti ha osservato un aumento dei prezzi del 70% circa.
Quando, però, da marzo 2022 fino all’anno successivo, la Fed ha iniziato ad abbassare il tiro con una politica monetaria restrittiva, i prezzi si sono mossi all’inverso.
Bitcoin ha perso il 60% mentre l’S&P500 (meno volatile della crypto) è sceso del 10%.
Sembra chiaro dunque che, al di là degli assunti di WisdomTree, ci sia una forte dipendenza tra tassi di interesse e performance degli asset risk-on.
Questo perché gli investitori per natura puntano sempre ad un rendimento maggiore per il proprio portafoglio e sono alla costante ricerca di opportunità.
Ricordiamo ad ogni modo che in passato interventi così marcati da parte della FED con tagli netti dei tassi di 50 punti o più non sono stati quasi mai visti di buon occhio dal mercato.
Negli anni 2000 e 2008, in concomitanza di manovre simili dell’ente federale, i mercati statunitensi hanno registrato anni di forte ribasso.
L’istituzionalizzazione di Bitcoin e delle crypto nel 2024 secondo WisdomTree
Secondo WisdomTree, non è solo la Fed ad influire sull’andamento di Bitcoin e del mercato crypto ma ci sono fattori esterni ad essa.
Il 2024 è stato ad esempio un anno che ricorderemo a lungo come il periodo dell’istituzionalizzazione delle risorse digitali.
Sempre più investitori istituzionali stanno infatti abbracciando l’espansione del mondo crypto,in concomitanza della regolamentazione statunitense.
A giugno c’è stata l’approvazione, da parte della SEC, degli ETF spot crypto su Bitcoin mentre a maggio c’è stata quella l’approvazione degli stessi prodotti su Ethereum.
Questo evento ha aperto le porte ad investimenti diretti di investitori facoltosi che fin ad allora erano resilienti dall’esporsi attraverso piattaforme non garantite dallo Stato.
I risultati sono tangibili: il mercato crypto ha visto l’ingresso di circa 500 miliardi di dollari da gennaio 2024 passando dagli 1,7 fino agli attuali 2,2 trilioni di dollari.
In particolare, sugli ETF Bitcoin sono stati scambiati fino ad oggi volumi per 410 miliardi di dollari, con un netflow cumulativo di 17,7 miliardi di dollari.
L’AUM complessivo di questi prodotti ha raggiunto il livello dei 57,5 miliardi di dollari, gestiti principalmente da BlackRock, Grayscale, Fidelity e ARK.
Anche lo spazio globale degli ETP su indici crypto ha registrato afflussi notevoli, con oltre 16 miliardi di dollari di entrate da inizio anno.
La valanga di asset confluiti in questi prodotti nel corso dell’anno sottolinea la tendenza all’adozione e la popolarità degli ETP come strumento per accedere a questa asset class nascente e in rapida crescita.
Secondo WisdomTree questo scenario avrà un effetto favorevole anche in altre crypto come Solana ed Ethereum, che registrano momenti di forte appetibilità sul mercato.
Le mosse della Fed potrebbero avere sempre meno potere di cambiamento sui prezzi delle crypto mano a mano che questi prodotti verranno abbracciati dai grandi investitori.