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Fondo Pensione UK guarda con lungimiranza le crypto ed investe in Bitcoin

Le società istituzionali britanniche stanno per abbracciare la rivoluzione delle crypto dopo che un Fondo Pensione in UK ha rivelato un investimento in Bitcoin.

Si tratta del primo collocamento di capitale in Bitcoin mai visto fino ad oggi nel Regno Unito da parte di uno strumento privato di risparmio (anonimo).

La cifra consiste in 65 milioni di dollari, pari al 3% del suo intero patrimonio. 

Questo evento potrebbe incoraggiare altre grandi società del Paese ad dedicare una parte della propria liquidità nel mondo degli asset digitali.

Vediamo tutti i dettagli di seguito

UK e crypto: Fondo Pensione investe 65 milioni di dollari in Bitcoin

Secondo quanto riportato dallo specialista pensionistico britannico Cartwright, un Fondo Pensione in UK avrebbe deciso di allocare una fetta del proprio portfolio in crypto.

L’esperto ha guidato il primo investimento istituzionale di questo tipo nel Paese, con il fondo anonimo che ha dedicato 65 milioni di dollari per l’acquisto di Bitcoin.

Parliamo del 3% dell’intero patrimonio multi-miliardario gestito dal Fondo, che dopo lunghe analisi e consultazioni ha deciso di fare il grande passo.

La cosa più interessante di questa vicenda è che la società in questione non si è affidata agli ETF statunitensi o ETP UK, ma ha investito direttamente nella coin BTC.

Ovviamente questa pratica sottende un rischio intrinseco sul lato della sicurezza informatica, anche se sono state prese delle accortezze. Le chiavi private del wallet, dove è detenuto il bottino in BTC, sono state frammentate tra 5 istituzioni indipendenti tra loro.

https://twitter.com/WuBlockchain/status/1853613443729051729

La scelta di scavalcare il proxy dei prodotti di investimento regolamentati e di investire direttamente nel sottostante Bitcoin potrebbe essere legato a questioni di costi.

Gli ETF crypto presentano infatti dei costi di gestione annuali (TER), che solitamente si aggirano intorno allo 0,20% per gli istituti più grandi e strutturati.

Per un Fondo Pensione che ha una visione di lungo periodo, cedere lo 0,20% ogni anno risulta essere uno “spreco” di risorse importante.

Questa mossa potrebbe ora essere replicata da altre aziende pensionistiche in UK, con un potenziale effetto contagio visto l’outlook positivo del settore crypto.

In merito a questa splendida notizia è intervenuto Sam Roberts, direttore della consulenza sugli investimenti di Cartwright, che ha affermato quanto segue:

“Il nostro approccio garantisce che gli schemi possano beneficiare del significativo potenziale rialzo, limitando al contempo il potenziale svantaggio. L’integrazione del bitcoin nella strategia di investimento di un regime pensionistico è un passo coraggioso che riflette la natura lungimirante degli amministratori fiduciari coinvolti”.

Il vantaggio dell’investimento a lungo termine su Bitcoin per i fondi pensione

Per il Fondo Pensione UK in questione, l’investimento in crypto offre molti vantaggi.

In primis la scelta di affidarsi ad un asset come Bitcoin, che risulta essere il più performante al mondo nell’ultimo decennio, potrebbe portare ad un boost dei rendimenti.

Come ben sappiamo Bitcoin è una moneta estremamente volatile, che potrebbe dare sfogo al movimento dei prezzi sia al rialzo che al ribasso.

Essendo orientato ad un orizzonte temporale di lungo periodo, Il Fondo Pensione riesce a limitare i possibili effetti positivi, beneficiando di quelli positivi.

Sin dalla sua nascita la crypto è cresciuta all’interno di cicli temporali di circa 4 anni, raggiungendo puntualmente nuovi ATH ad ogni intervallo.

Secondo i dati di CoinGecko, da luglio 2013 ad oggi Bitcoin è aumentato complessivamente del 101.072% spazzando via qualsiasi competizione possibile.

Non è un caso se rappresenta il decimo asset al mondo per capitalizzazione di mercato, appena dietro a Meta Platforms.

Fonte: https://companiesmarketcap.com/assets-by-market-cap/

Da sottolineare inoltre che per un Fondo Pensione sia importante diversificare il proprio investimento, viste le crescenti tensioni geopolitiche globali.

In un mondo dove le guerre sembrano non fermarsi e dove l’inflazione delle monete FIAT galoppa anno dopo anno, Bitcoin diventa un “must to have”.

La crypto è infatti considerata come una sorta di oro digitale, in grado di sopperire a potenziali catastrofi economico-finanziarie e di essere scambiato P2P.

In UK questi temi sembrano essere stati compresi pienamente da Cartwright, la stessa società di consulenza che ha accompagnato l’investimento del Fondo Pensione.

Questa ha anche lanciato un programma di benefici per i dipendenti Bitcoin che consentirà ai datori di lavoro di versare crypto nei portafogli creati per il proprio personale.

Sam Roberts, direttore della consulenza sugli investimenti di Cartwright, ha riportato a tal proposito che:

“I fiduciari sono sempre più alla ricerca di soluzioni innovative per i loro schemi a prova di futuro di fronte alle sfide economiche. Questa allocazione bitcoin è una mossa strategica che, non solo offre diversificazione, ma si inserisce anche in una classe di attività con un profilo asimmetrico di rendimento del rischio unico.”

La regolamentazione crypto in UK favorisce gli investimenti istituzionali

In UK il panorama degli investimenti in crypto per i Fondi Pensione è facilitato dalle ultime regolamentazioni flessibili introdotte.

Il Regno Unito sembra voler concedere maggiori aperture agli operatori crittografici rispetto all’approccio rigido dell’Unione Europa.

A fine dicembre 2023 il Paese ha introdotto una nuova Sandbox per i Titoli Digitali (DSS), sotto il controllo della FCA e della Banca d’Inghilterra.

La manovra è servita a testare nuove soluzioni innovative e ad espandere le attività blockchain in un ambiente sicuro e regolamentato.

Recentemente è stata presentata poi in Parlamento una nuova proposta per dare maggiori garanzie ai titolari di criptovalute.

Il testo mira a considerare moneta crittografica come proprietà personale, inclusi Bitcoin, altcoin, token non fungibili e crediti digitali. 

Se la legge passerà, per la prima volta nella storia in UK tutti questi asset saranno considerati beni personali.

Ovviamente i Fondi Pensione beneficeranno di questo quadro normativo, che sembra avvicinarsi al metodo svizzero e UAE.

Anche negli Stati Uniti stiamo per assistere ad un processo di adozione istituzionale degli asset crittografici. Recentemente un Fondo Pensione dello Stato del Wisconsin ha fatto notizia per aver acquistato Bitcoin per lo 0,1% delle attività del proprio piano.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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