“Commonware” è il nuovo set di primitive crittografiche lanciato da Patrick O’Grady, ex dirigente e sviluppatore della nota società del mondo crypto Ava Labs.
Questo innovativo insieme di strumenti offre ai sviluppatori maggiore flessibilità e funzionalità, risolvendo alcuni dei problemi più pressanti nell’attuale panorama tecnologico.
Allo stesso tempo Commonware presenta anche alcuni limiti che vanno tenuti in considerazione.
Vediamo tutti i dettagli di seguito
Summary
Ex dirigente sviluppatore della società Ava Labs presenta il set di crypto strumenti “Commonware”
Ieri Patrick O’Grady, ex dirigente di Ava Labs, ha presentato su X la sua ultima invenzione “Commonware“, un framework dedicato agli sviluppatori del mondo crypto.
Si tratta di una raccolta di primitive crittografiche, ovvero gli elementi fondamentali utilizzati nei sistemi di crittografia per garantire la sicurezza delle informazioni.
Questo nuovo toolkit ideato da O’Grady fornisce un set standardizzato di questi componenti come funzioni di hash, firme digitali, crittografia simmetrica, e generazione di chiavi.
La cosa più interessante di Commonware è che offre ai programmatori il massimo controllo creativo sui loro prodotti, consentendo loro di scegliere quali primitive utilizzare.
Immagina di avere un set di LEGO: ogni pezzo rappresenta un componente di base.
Commonware offre agli sviluppatori la libertà di scegliere e combinare questi “pezzi” per creare applicazioni crypto personalizzate senza essere vincolati a percorsi di sviluppo.
L’ex dirigente di Ava Labs lo ha definito come un set di strumenti “anti-framework”, dove non ci sono livelli espliciti né particolari ipotesi di sicurezza.
Lo stesso ha insistito sul fatto che questo framework possa rendere decisamente più semplice lo sviluppo di soluzioni blockchain, con vantaggi anche per l’utente finale.
Queste le parole di O’Grady durante la presentazione del prodotto:
“Non c’è un tipo di blocco hardcoded, layout di stato, definizione di finalità, politica di mempool, regole di esecuzione o misurazione delle commissioni. Non è né monolitico né modulare, ma potrebbe essere utilizzato per costruire verso entrambi.
Questo approccio mix-and-match allo sviluppo di software blockchain cerca di migliorare l’esperienza dello sviluppatore, il che dovrebbe tradursi in una migliore esperienza utente (UX) e interfaccia utente (UI).”
Uno stack che semplifica il compito della programmazione grazie al suo approccio modulare
Uno dei principali vantaggi del nuovo stack Commonware, introdotto dall’ex mente della società crypto Ava Labs, è la sua modularità.
Gli sviluppatori possono scegliere tra una vasta gamma di funzioni crittografiche creando soluzioni su misura per le loro esigenze specifiche.
Questo approccio “Lego” consente una maggiore personalizzazione e flessibilità delle applicazioni decentralizzate del mondo crypto.
Così facendo le aziende crittografiche come Ava Labs possono concentrarsi sullo sviluppo di soluzioni blockchain che rispondano esattamente alle loro necessità.
Fino ad oggi le interfacce programmatiche della blockchain hanno creato non pochi problemi agli sviluppatori, che devono accontentarsi di quello che offrono gli attuali framework.
Questo rimane uno degli ostacoli più grande per l’adozione di massa delle crypto, che rimane un fenomeno di nicchia limitato ad un gruppo ristretto di appassionati.
A tal proposito, nel 2023, la Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito ha intervistato 2.337 persone sulla proprietà degli asset digitali.
Quasi un terzo (30%) degli intervistati ha affermato che la mancanza di comprensione e la barriera tecnica all’ingresso hanno impedito loro di interagire con le crypto.
Ora grazie al nuovo set di strumenti Commonware, gli addetti ai lavori potranno creare applicazioni con interfacce semplici ed intuitive focalizzate sull’esperienza utente.
Il compito è quello di rendere più appetibile il flusso di nuovi individui all’interno del mondo delle applicazioni blockchain. L’unico limite nel piano della programmazione, è ora solo la creatività.
Al momento tra i casi d’uso più promettenti per l’implementazione di Commonware troviamo la custodia sicura delle crypto, protezione di transazioni e gestione dei dati sensibili.
Sfide future per la diffusione e l’implementazione di Commonware nel mondo crypto
Nonostante i numerosi vantaggi, Commonware affronta anche alcune sfide future che devono essere affrontate per raggiungere la condizione mainstream nel mondo crypto.
Probabilmente la sfida principale riguarda convincere aziende e sviluppatori ad integrare il nuovo set di strumenti proposto dall’ex dirigente di Ava Labs.
L’attuale frammentazione dei vari linguaggi di programmazione esistenti (Solidity, Rust, Golang, Cairo, C++) rende complesso integrare un nuovo framework.
Gli sviluppatori potrebbero trovare difficile familiarizzare con Commonware, soprattutto se provengono da background diversi.
Ci sarà poi da assicurarsi che sia compatibile con altre tecnologie e piattaforme esistenti, in modo da potersi integrare con applicazioni esistenti.
Allo stesso tempo anche gli utenti dovranno abituarsi ad utilizzare un tipo di tecnologia differente e potrebbero rivelarsi diffidenti nella fasi iniziali.
Inoltre, la rapidità con cui evolve la tecnologia blockchain può rappresentare una sfida, poiché Commonware dovrà continuamente adattarsi e migliorarsi per rimanere rilevante.
Come con qualsiasi strumento tecnologico, Commonware richiede una manutenzione continua e aggiornamenti per rimanere efficiente.
Da sottolineare anche il problema del fattore sicurezza, visto che il framework non vanta un ampio storico, nonostante la notorietà e l’affidabilità del team di Ava Labs.
Per il successo a lungo termine, O’Grady e gli addetti ai lavori dovranno garantire l’invulnerabilità a certi tipi di attacchi informatici.
Ad ogni modo Commonware rappresenta un passo significativo verso il futuro delle applicazioni blockchain, offrendo strumenti potenti per l’espansione del mondo crypto. Nonostante le sfide, il suo potenziale per rivoluzionare il modo in cui creiamo e gestiamo le soluzioni blockchain è indiscutibile.