Venerdì è stata annunciata una causa miliardaria contro Coinbase per aver delistato wBTC.
A darne notizia è stato l’avvocato Kevin Kneupper di Kneupper & Covey sul suo profilo X ufficiale.
Summary
Il progetto wBTC
wBTC è il più noto token wrappato che rappresenta Bitcoin sulla rete Ethereum.
Da solo capitalizza più di 14 miliardi di dollari, più di SUI o Polkadot, per intenderci.
Esiste fin dal 2019, ed è stato creato proprio per poter avere su Ethereum un token che replicasse l’andamento del prezzo di Bitcoin.
Infatti si tratta di un cosiddetto wrapped token, interamente collateralizzato in BTC: per ogni wBTC emesso su Ethereum c’è un BTC immobilizzato nei wallet del gestore. In questo modo chiunque possegga wBTC può sempre ridarli indietro ricevendo in cambio un pari numero di BTC.
Da notare che questi wrapped token servono soprattutto nella DeFi, ovvero dove si utilizzano protocolli on-chain che raramente possono interagire con altre chain. In altre parole, sui DEX basati su Ethereum non c’è, e non ci può essere, BTC, e così si usano token come wBTC.
Coinbase e il delisting di wBTC
Sugli exchange centralizzati non sono particolarmente utili invece, se non per consentire agli utenti depositi e prelievi.
Quindi un utente che possegga wBTC on-chain può depositarli su un exchange, utilizzando la rete Ethereum, e poi scambiarli come se fossero BTC. E quando un utente vuole prelevare BTC, se desidera farlo su rete Ethereum può utilizzare token come wBTC su quegli exchange che li supportano.
Il fatto è che a novembre Coinbase annunciò la volontà di delistare wBTC a partire dal 19 dicembre.
Questa decisione è stata resa nota dopo che il custode principale di wBTC, BitGo, ha rivelato che avrebbe distribuito il controllo sulla custodia a tre entità, tra cui la società fiduciaria con sede a Hong Kong BiT Global che ha legami con Justin Sun.
BiT Global non l’ha presa benissimo, ed ha subito protestato.
Nonostante tali proteste Coinbase è andata avanti con il delisting, spiegando che, per mantenere elevata l’integrità dei loro standard, valutano regolarmente gli asset listati, e se scoprono che un asset non soddisfa più tali standard decidono di delistarlo.
Le proteste contro il delisting di wBTC da parte di Coinbase
BiT Global ha dichiarato che Coinbase ha deciso di delistare wBTC poco dopo aver lanciato il suo wrapped Bitcoin, chiamato cbBTC.
Inoltre lo studio legale Kneupper & Covey ha sottolineato che nelle ultime settimane Coinbase ha listato tutta una serie di memecoin senza valore, stupendosi del fatto che quelle memecoin soddisfino i suoi standard, mentre wBTC no.
L’accusa pertanto è quella di aver preso la decisione di favorire cbBTC delistando wBTC.
L’exchange invece di fatto sostiene che wBTC possa andare incontro a nuovi rischi.
Da notare però che cbBTC c’è sia su Ethereum che sul layer-2 Base, creato e gestito da Coinbase stessa, e che è il secondo maggiore token wrappato di Bitcoin con una capitalizzazione di mercato di poco superiore a 2 miliardi di dollari.
La causa in atto
Kevin Kneupper ha rivelato che hanno denunciato Coinbase per 1 miliardo di dollari.
La causa contesta soprattutto i danni che il delisting di wBTC causeranno a BiT Global ed ai consumatori del settore delle criptovalute.
Secondo Kneupper, questa decisione crea un precedente pericoloso per tutti nel settore delle criptovalute, perchè se un exchange centralizzato delle dimensioni di Coinbase può decidere arbitrariamente di delistare una criptovaluta, mentre pianifica di lanciare un prodotto concorrente, nessun token sarebbe al sicuro.
A questo punto si domanda:
“Chi sarà il prossimo?”
La denuncia sostiene che Coinbase stia adottando una condotta anticoncorrenziale per spingere wBTC fuori dal mercato statunitense, e per far posto al suo prodotto concorrente.
L’exchange ha anche pubblicizzato un tweet in cui cbBTC viene descritto come “super strategico per Coinbase”, prevedendo espressamente che supererà WBTC entro 6 mesi dal lancio.
Il motivo per cui la causa è stata intentata per un miliardo di dollari è che si stima che i danni per BiT Global possano addirittura superare questa cifra.
Kneupper ha dichiarato:
BiT Global e Justin Sun
Justin Sun è il chiacchieratissimo fondatore di Tron.
In questo caso specifico però sembra aver a che fare con la questione solo indirettamente, nonostante i suoi rapporti diretti con BiT Global.
A ciò però vanno aggiunti alcuni dettagli rilevanti.
Il primo, già riportato in precedenza, è che il custode di wBTC non è BiT Global, ma BitGo. BitGo è indipendente da Justin Sun, ma nel momento in cui parte della custodia di wBTC passerà a BiT Global Sun potrebbe iniziare ad avere un ruolo in tutto ciò, sebbene solo parziale.
Il secondo dettaglio è che anche ad altri non è piaciuta questa mossa di BitGo. Ad esempio MakerDAO, che gestisce USDS (ex DAI) e ne custodisce gli asset a collaterale (tra cui BTC), ha deciso di abbandonare wBTC e passare ad altri token wrappati di BTC. Hanno però anche deciso di non liquidare le posizioni esistenti, ma di limitarsi a non usarlo più in futuro per l’eventuale apertura di altre posizioni.
Il terzo dettaglio è la reputazione sempre più dubbia di Justin Sun.
Ultimamente ha fatto molto parlare di sè, ma in modo che ai mercati non sembra essere piaciuto molto.
Pertanto la questione wBTC potrebbe anche avere ulteriori strascichi in futuro, a meno che BitGo non torni sui suoi passi.