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Mercato crypto in preda agli orsi: perché Bitcoin sta scendendo?

Negli ultimi 3 giorni Bitcoin è crollato del 6,8% andando temporaneamente sotto la soglia dei $100.000, salvo poi recuperare qualche punto, ma perché sta scendendo?

La crypto community si interroga su quali siano state le cause ad aver indotto un dump del mercato così rapido e violento.

In questo articolo cerchiamo di esaminare la situazione con lucidità, elencando i fattori che potrebbero aver avuto un ruolo determinante nelle ultime sessioni speculative.

Tutti i dettagli di seguito.

Bitcoin e crypto ancora in rosso: ritarda il bull market del 2025

Il prezzo di Bitcoin sta scendendo pericolosamente dai massimi storici registrati il 20 gennaio, accompagnando un crollo generale del mercato.

I crypto investitori, che speravano in un grande fase di rialzo nel primo mese del 2025, dovranno aspettare anche un po’ prima del ritorno al bull market.

Per il momento Bitcoin non sembra intenzionato a mettere il piede sull’acceleratore ed andare a compiere un altro rally rialzista.

Possiamo notare una certa ambiguità nella price action del crypto asset, che già dall’insediamento di Donald Trump si è comportata in maniera anomala.

Nel giorno dell’insediamento in Casa Bianca del nuovo Presidente USA, inizialmente  Bitcoin è salito a 109.500 dollari, per poi chiudere la giornata a soli 102.200 dollari.

Nelle sessioni seguenti non c’è stato quel  “follow-up” della domanda tipico del mercato bullish, mentre al contrario le quotazioni hanno iniziato ad inclinarsi al ribasso.

La criptovaluta arancione ha dapprima rintracciato a quota 101.500 dollari nella giornata di giovedì 23 per poi prendere l’ascensore e scendere fino a 98.000 dollari lunedì 27.

Ora sembra che i tori stiano provando a ristabilire l’equilibrio, ma la situazione è ancora nella mani degli orsi che governano i time frame di breve periodo.

grafico prezzo bitcoin, binance market
Fonte: https://it.tradingview.com/chart/1hwwyywT/?symbol=BINANCE%3ABTCUSD

Nell’attuale contesto macroeconomico sembra regnare un clima di incertezza e di sfiducia che mette a rischio le prospettive di crescita e la stabilità dei mercati finanziari.

Le tensioni geopolitiche, l’inflazione persistente e le politiche monetarie restrittive adottate da diverse banche centrali hanno contribuito a creare un ambiente sfavorevole per gli asset ad alto rischio come le criptovalute

Stranamente il sentiment di mercato, secondo i dati di Alternative.me, è ancora in fase “greedy” con un punteggio di 72 su 100, mentre l’outlook sembra molto confuso.

Vedremo nei prossimi giorni se questa tensione sfocerà in un recupero dei prezzi o se ci sarà un’ulteriore escalation ribassista che metterà ancor di più in crisi il settore.

Perché Bitcoin sta scendendo: la minaccia DeepSeek

Mentre gli analisti si chiedono perché Bitcoin stia scendendo, un nuovo uragano chiamato “DeepSeek” incombe sul mercato e spazza via tutti gli asset speculativi.

Parliamo di un nuovo modello AI, creato appena due mesi fa da una startup cinese, che è diventato virale in pochissimo tempo.

Pensate che ieri DeepSeek è diventata l’app mobile più scaricata negli Stati Uniti secondo le classifiche dell’App Store di Apple.

La cosa curiosa ed impattante di questa nuova intelligenza artificiale è che presenta costi operativi nettamente inferiori rispetto ai prodotti di OpenAI, pur riuscendo a compiere più o meno gli stessi compiti.

In particolare DeepSeek richiede una potenza di calcolo inferiore del 95% rispetto ad altri competitor, necessitando un numero molto inferiore di GPU.

Il suo debutto di successo sul mercato ha attirato in breve tempo l’attenzione degli investitori, che hanno subito compreso come questo modello avrebbe potuto mettere in discussione la sovranità degli Stati Uniti a livello tecnologico.

Infatti fino a poco fa il dominio del settore AI era completamente agli americani, con le maggiori aziende del settore presenti nel proprio Paese.

Con quest’ultima innovazione invece si è realizzato come anche la Cina stia lavorando per competere su questo fronte, tanto da scuotere l’equilibrio delle borse occidentali.

È proprio in questo momento che è arrivato il crollo dei mercati: inizialmente quelli USA con le tech stock dissanguate, poi conseguentemente anche quelli crypto.

Giusto per rendere l’idea, il colosso di schede video Nvidia ha registrato un tonfo al ribasso del 17% nella giornata di ieri, perdendo oltre mezzo miliardo di dollari di capitalizzazione.

Bitcoin, così come il resto del mercato crypto, ha ovviamente reagito male al dump delle Borse americane accompagnando con un violento dump.

La scelta di Trump di imporre dazi su Messico e Canada non favorisce la crescita del mercato

Oltre a DeepSeek, c’è un altro fattore che sta contribuendo a creare incertezza sui mercati facendo scendere Bitcoin di prezzo.

Si tratta della recente decisione del Presidente Donald Trump di imporre dazi del 25% sulle importazioni dal Canada e dal Messico a partire dal 1° febbraio 2025. Queste imposte sono parte di una strategia per contrastare l’immigrazione clandestina e il traffico di droghe sintetiche verso gli Stati Uniti.

Ad ogni modo, pare evidente come la mossa di Trump non sia piaciuta molto alle borse speculative, che hanno reagito con un crollo delle quotazioni.

L’introduzione di dazi ha infatti complicato ancor di più il quadro macroeconomico statunitense, con un potenziale effetto di innalzamento dell’inflazione del dollaro.

Questa situazione rischia di compromettere anche le politiche monetarie della FED, che potrebbe decidere di passare ad un approccio più restrittivo per placare l’inflazione.

Ciò si traduce in un minor taglio dei tassi di interesse sui titoli di stato, o addirittura su un aumento degli stessi, con ovvie conseguenze negative sugli asset risk-on.

Inoltre, i dazi potrebbero avere un impatto negativo sull’economia statunitense, aumentando i prezzi per i consumatori e danneggiando le imprese che dipendono dalle importazioni.

A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni dell’Europa, con i produttori automobilistici europei che temono un aumento dei costi visto che producono veicoli in Canada e Messico.

In un contesto del genere Bitcoin e le crypto non vedono le condizioni per una salita, e decidono di interrompere temporaneamente la corsa al rialzo.

Nonostante ciò, non è escluso che a breve potremmo osservare nuovi stimoli bullish, che riporterebbero il settore verso la strada per i massimi di prezzi. Tutto dipenderà nelle prossime settimane dagli stimoli che Trump offrirà per rilanciare l’economia, dalla risposta degli Stati Uniti alla minaccia DeepSeek, e perché no, anche da un po’ di fortuna.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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