La founder OneCoin Ruja Ignatova è stata aggiunta dall’FBI sulla lista delle persone più ricercate al mondo per aver truffato gli investitori per una cifra che si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di dollari.
Summary
Ignatova di OneCoin tra i più ricercati dall’FBI
Proprio ieri, infatti, sul profilo Twitter dell’US Attorney è apparso un tweet in cui si spiegava che si sarebbe tenuta una conferenza stampa per annunciare che la Ignatova è stata aggiunta alla lista dei 10 fuggitivi più ricercati.
There will be a press conference today at 11am at 26 Federal Plaza to announce the addition of Ruja Ignatova, a.k.a. ‘Cryptoqueen’, to the FBI’s Ten Most Wanted Fugitives list for allegedly defrauding investors of more than $4 billion through the OneCoin cryptocurrency company
— US Attorney SDNY (@SDNYnews) June 30, 2022
Per non farsi mancare nulla, la founder di OneCoin il mese scorso era anche stata aggiunta alla lista dei più ricercati dell’Europol, che ha addirittura fornito un compenso di 5200$ a chi possa aiutare nelle indagini.
Nel marzo del 2019 era stato, invece, arrestato suo fratello, Konstantin Ignatove, complice dello schema Ponzi.
I 10 ricercati dell’FBI: OneCoin insieme ad assassini e stupratori
Ruja Ignatova è stata inserita nella lista dei fuggitivi “Top Most Wanted” dall’FBI.
Nella lista si trovano anche assassini, rapinatori, stalker, stupratori e ogni genere di malvivente ricercato in America e non solo.
Cos’è OneCoin?
La soprannominata ‘Crypto Queen’ aveva fondato lo schema Ponzi OneCoin nel 2015 e l’azienda aveva originariamente sede in Bulgaria. Lo scopo di OneCoin doveva essere la creazione di una moneta elettronica, alternativa ai contanti e soprattutto alternativa a Bitcoin.
Come ogni schema piramidale, OneCoin si basava sul principio di far entrare altra gente nel giro per convincere altri investitori a comprare dei pacchetti di token che in futuro sarebbero stati convertiti in OneCoin quando la moneta sarebbe finalmente stata creata.
Secondo i dati in possesso dall’AGCM italiana, i pacchetti di token andavano da 140 euro fino ad addirittura 27.530 euro. Nel primo caso, nel 2018 veniva promesso un ricavo di 2.800 euro. Nel caso dell’investimento più cospicuo, il rendimento “garantito” era pari a ben 3 milioni di euro.
In realtà l’unico modo per arricchirsi con questo progetto era quello di vendere pacchetti ad altre persone e reclutare nuovi investitori.
Dopo aver operato per diversi anni, anche se molti lo avevano già identificato come schema Ponzi, OneCoin venne fermato dalla BaFin tedesca, ma anche dalla FCA inglese e dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana in quanto non aveva le licenze per operare.
Da allora Ruja Ignatova scomparve e non si sa ovviamente se sia ancora viva, visto che nel luglio del 2020 in Messico furono trovati due cadaveri di promotori di OneCoin.