In questi giorni milioni di Bitcoin hanno cambiato di proprietà, passando da investitori deboli ad investitori forti.
È quanto rivela su Twitter Bitcoin Jack, che scrive:
“Milioni di BTC (nota: ce ne sono solo ~ 18 milioni, e alcuni sono perduti) passati da mani deboli a mani forti on-chain.
Miliardi di USD nei contratti sugli exchange di derivati sono passati da mani deboli a mani forti.
Domanda seria, considerando l’offerta limitata, come puoi essere ribassista?”.
Bitcoin Jack mostra anche un grafico con il volume delle transazioni on-chain di BTC in questi giorni: era da dicembre 2018 che non venivano scambiati tanti bitcoin in un solo giorno.
Il picco è stato il 12 marzo, con oltre 562.000 BTC scambiati on-chain in 24 ore.
Inoltre, Jack aggiunge che, se queste transazioni si riferissero tutte a scambi OTC, significherebbe un totale di 2 milioni di BTC scambiati complessivamente negli ultimi giorni.
È probabile che a generare volumi di scambi così massicci sia stata l’elevata volatilità dei mercati crypto ed un’enorme pressione di vendita.
L’ipotesi è che questa volatilità potrebbe aver generato di fatto uno spostamento di BTC da mani deboli a mani forti.
Se così effettivamente fosse, Bitcoin Jack suggerisce che sarebbe irrazionale essere bearish in questo momento.
Il punto è che, durante il clamoroso crollo di qualche giorno fa, un significativo numero di proprietari più “deboli” di BTC probabilmente è uscito dalle proprie posizioni, mentre d’altra parte a comprare questa enorme quantità di bitcoin liberati sul mercato dalle mani deboli potrebbero essere stati investitori con maggiore fiducia nell’asset e nel mercato crypto.
Questi ultimi potrebbero essere meno inclini a vendere le loro posizioni in futuro, di fatto riducendo l’offerta di BTC sul mercato rispetto al grande sell-off di metà marzo.
È difficile stabilire se sia stato proprio questo lo scenario e trovare prove a conferma dell’ipotesi di Bitcoin Jack, ma visto che è di fatto un processo già avvenuto diverse volte in passato, appare perlomeno plausibile.
Non bisogna infatti dimenticare che, dopo il crollo verticale del 13 marzo, il prezzo di BTC è salito, seppur lievemente e solamente nel corso dei giorni, mentre ad esempio l’indice S&P 500 ha continuato a scendere per altri 10 giorni.
Questa osservazione rende plausibile l’ipotesi di Bitcoin Jack.