È stata aperta una proposta ufficiale per portare il token di Bancor (BNT) a diventare un collaterale per il protocollo Maker e quindi essere utilizzato per generare la stablecoin DAI.
proposal to add @Bancor $BNT as a collateral asset to the @MakerDAO protocol:https://t.co/iurb3D8zvn
— monetsupply.eth (@MonetSupply) July 6, 2020
Ricordiamo che le varie proposte per adottare o meno un tipo di token come collaterale, così come i suoi parametri, vengono decisi dalla comunità del progetto che vota sulle proposte usando i token MKR.
Se la maggioranza approva la proposta allora il team di Maker procede ad implementarla. Per esempio, il mese scorso sono stati introdotti come collaterale sia Kyber Network (KNC) che 0x (ZRX) proprio grazie a questo sistema.
Come funziona Bancor
Bancor (BNT) è un protocollo on chain che fornisce liquidità a tutti quei token che troviamo sulla blockchain di Ethereum (ETH) ma anche su quella di EOS, visto che è possibile creare delle pool in maniera completamente decentralizzata.
Il progetto di Bancor si dichiara infatti agnostico rispetto alle varie blockchain, quindi in futuro il protocollo verrà esteso anche ad altre blockchain, mentre adesso si sta preparando a lanciare la nuova versione del protocollo.
Questa versione 2 di Bancor permetterà di avere una singola esposizione su un token quando si fornisce liquidità ad una pool, al contrario di quelle tradizionali in cui l’esposizione è doppia per tutti i token.
Questa possibilità permette a Bancor di abbattere l’impermanent loss, anche grazie all’integrazione del servizio di Chainlink (LINK) per avere un prezzo costantemente aggiornato.
Bancor ha tutti i requisiti per diventare collaterale per il protocollo di Maker, dato che è già possibile creare una stablecoin peggata a BNY, chiamata USDB.
A seguito della proposta il prezzo di Bancor sta crescendo in maniera spaventosa: infatti, se prendiamo il suo minimo storico che è avvenuto a metà marzo durante il crypto crash, adesso vediamo che è scambiato a $1,49, quindi un aumento del 1354% in soli 5 mesi.
Questo dimostra anche che la vulnerabilità riscontrata, poi risolta in poche ore, non ha scalfito la genuinità del progetto e se prendiamo in considerazione anche il fatto che la prossima versione v2 sarà rilasciata nelle prossime settimane, allora è possibile che gli utenti stiano scontando positivamente la notizia.