In Italia il mercato finanziario ha beneficiato dell’incarico dato a Mario Draghi di formare il nuovo governo.
Ne hanno beneficiato soprattutto i titoli italiani, ed in particolare quelli bancari, durante una giornata nel complesso debole, in cui gli indici europei ed americani invece si sono mossi senza particolari spunti.
Ieri l’indice FTMIB ha fatto registrare subito un +2,73% in apertura, ed ha poi chiuso la seduta con un +2,14%.
Tra i titoli bancari italiani spiccano Unicredit, con +4,18%, ed Intesa Sanpaolo con +4,29%.
In Europa è andato bene il titolo Siemens, con un +1,71%, in seguito al miglioramento dell’outlook per il 2021 e al superamento delle attese relative al primo trimestre. Anche Novorisk, produttore di medicinali contro il diabete, ha chiuso al rialzo con un +2,93%grazie alle notizie sulle stime al rialzo di ricavi ed utili per il 2021.
In America invece S&P500 e Nasdaq hanno chiuso in lieve rialzo, spinti dagli ottimi risultati di Google. Ma in realtà gli investitori stanno attendendo soprattutto la possibile approvazione di ulteriori stimoli fiscali da parte del Congresso.
Più debole invece il Dow Jones, a causa in particolare del calo dell’1,42% di AMGEN, viste le stime al ribasso degli utili e la sospensione degli studi clinici su tre farmaci per il cancro che erano in via di studio.
Anche la seduta asiatica è risultata debole, con i principali indici che hanno chiuso in ribasso, come ad esempio il giapponese MSCI Asia ex Japan con -0,65%.
Mario Draghi una speranza per l’Italia e l’Europa
Il Market Analyst di eToro in Italia, Edoardo Fusco Femiano, fa notare che oggi è attesa la riunione di politica monetaria della Bank of England, e nel pomeriggio sono attesi i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e gli ordini industriali per il mese di Gennaio negli USA. Questi dati potrebbero far muovere i mercati.
Inoltre evidenzia come a poche settimane dal ritorno dell’ex governatore della Fed Janet Yellen come Segretario del Tesoro americano, in Italia l’ex governatore della BCE torna come Presidente del Consiglio incaricato, nel pieno di una crisi politica senza prospettive di uscita rapida.
Draghi viene definito:
“un protagonista assoluto della politica e dell’economia mondiale, uno dei leader maggiormente rispettati in una delle crisi più profonde della zona Euro”.
Per questo motivo il suo ritorno rappresenterebbe un elemento di speranza per l’Europa che sta attraversando un momento molto difficile a causa di una ripresa economica sempre più difficile e rallentata.
