Chainblock ha annunciato oggi il suo nuovo progetto “ART” dedicato al mercato degli NFT.
Afferma Federico Pecoraro, CEO dell’azienda:
“Dagli ATM all’arte digitale, Chainblock non è mai scontata”,
Chainblock ART rappresenta una raccolta di opere di artisti italiani con “l’obiettivo di non far morire l’arte e renderla immutabile grazie alla blockchain”, spiega il comunicato stampa.
la piattaforma Chainblock ART
La piattaforma consentirà di mostrare le opere e oggetti da collezione in un unico luogo, non solo un’immagine caricata nel cyberspazio, ma Non Fungible Token (NFT). Il risultato è una nuova forma d’arte, che non solo trae valore dall’estetica e dalla scarsità, ma dal valore che detiene letteralmente.
Spiega Pecoraro:
“Le rappresentazioni sono frutto di molte ore trascorse con i nostri artisti, team di supporto e sviluppo. Siamo pionieri nel mondo delle criptovalute da molti anni, abbiamo voluto aggiungere un altro tassello alla nostra storia, una nuova sfida che senz’altro aprirá un nuovo paradigma”.
Il primo artista a rientrare nel progetto Chainblock ART sarà Ozmo, con cui l’azienda ha voluto costruire una sperimentazione che restituisce valore a qualcosa di non più tangibile, non più visibile, se non un’immagine documentativa.
La prima presentazione è dell’artista OZMO che sarà Live su Clubhouse, Mercoledì 7 Aprile alle ore 13.00 con The Cryptonomist in una room del suo direttore, Amelia Tomasicchio.
Chi è OZMO?
Pseudonimo dell’artista italiano Gionata Gesi (n. Pontedera 1975).
Considerato uno dei pionieri e più importanti esponenti della street art in Italia, artista e urban artist riconosciuto a livello internazionale, il suo lavoro si caratterizza per l’appropriazione e il remix di immagini provenienti da molteplici fonti iconografiche.
Fumetto, pittura accademica e writing sono i tre ambiti della prima formazione dell’artista, cresciuto a Pisa e poi trasferitosi a Firenze per frequentare dell’Accademia di belle arti. Ozmo disorienta, scuote: le sue opere, la tecnica, la sfrontatezza con le quali tratta i temi che sceglie, sviluppa e interrogano lo sguardo e la mente di chi le guarda.
Metri e metri di imponenza dialogano con il contesto che le accoglie e lo riscrivono: ovunque vi sia una sua opera, tra musei, spazi dedicati, muri di periferia, palazzi, ci sono la forza e lo splendore di chi riesce a trasferire dentro i propri lavori tutta l’umanità, che conosce e che non conosce.