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DigiByte e SWEAT hanno conquistato il mondo crypto

Quando si parla di crypto saltano in mente sempre i soliti nomi, ma ci sono realtà che sono partite in sordina e tuttora sono presenti come DigiByte e Sweatcoin (SWEAT).

Analisi delle crypto DigiByte e Sweatcoin (SWEAT)

DigiByte e Sweatcoin hanno iniziato l’anno discretamente ma la fetta di mercato nel mondo delle crypto non è stata raggiunta senza sforzo. 

Le due società sono passate al vaglio di varie turbolenze di mercato fin quando sono state premiate per affidabilità e costanza. 

Il mondo delle criptovalute nei primi anni bistrattato e deriso dalla finanza classica con il tempo si è guadagnato il rispetto dovuto fino ad essere temuto. 

La strada percorsa però non è stata scevra di intoppi, tra bull run e bear market che ciclicamente si susseguono diverse catastrofi finanziarie hanno minato l’ascesa dell’asset. 

L’annus horribilis delle valute digitali è stato di certo il 2022 che ha visto tra le principali tragedie la caduta di Terra/Luna, il fallimento di Three Arrows Capital e da ultima la mega truffa intentata dall’ex baby fenomeno della finanza Sam Bankman-Fried. 

Il caso FTX è stato di certo il volano che ha innescato la più grande fuga di liquidità dal mondo crypto poiché ciò che non ha potuto la finanza classica è stato fatto dalla mancanza di fiducia degli investitori. 

La fine dell’anno è stata caratterizzata da una corsa al mettere a posto i conti e al mostrare trasparenza e sicurezza specialmente negli exchange principalmente. 

Tra le realtà che sono sopravvissute a tutta questa serie di eventi e possono dire di essere sopravvissute bene c’è di certo DigiByte (DGB), vediamo insieme com’è messa sul mercato. 

DigiByte (DGB) 

DigiByte è una valuta digitale che si basa su blockchain ed offre alti standard di sicurezza, velocità nelle transazioni e continuo sviluppo da parte dei programmatori della società. 

La società si basa sulla Proof of Work (PoW) e per ovviare alla centralità del mining usa ben cinque algoritmi diversi per minare. 

DigiByte occupa una piccola ma solida fetta di mercato nel mondo delle criptovalute, qualcosa di paragonabile in numeri a quanto sono riuscite a fare Livepeer, Polymath o Locus Chain. 

5 anni fa (che per questo mondo è un’era geologica fa) le crypto con una capitalizzazione di mercato degna di nota erano altre e tra queste di certo c’era già DigiByte. 

Al fianco della nostra protagonista però vi erano anche molte altre criptovalute ora scomparse dai radar e che la dicono lunga sul fatto che non tutti i token sopravvivono nel tempo ma solo i progetti validi e lungimiranti. 

Ad oggi la valuta quota 0,0086 Euro e viene da una settimana che ha portato un 3,35% di valore in più. 

Nonostante la crypto sia in discesa del 7% da ieri e la valuta sia lontanissima dallo 0,17 Euro di massimo assoluto il circolante è di 15.955.373.266,64 DGB.

Sweatcoin (SWEAT) 

Sweatcoin viene creato da Oleg Fomenko e da Anton Derlyatka nel 2016 come hub di crescita dei parametri vitali degli utenti, una semplice piattaforma per la salute Peer to Earn. 

La piattaforma prende vita dalla blockchain di Ethereum e ciascun utente/investitore del progetto in possesso del Token nativo Sweat avrebbe potuto avere potenzialmente guadagni certi e progressivi proprio per la natura del progetto. 

Il concetto alla base è che più si cammina o si corre più l’algoritmo premia l’utente attraverso l’assegnazione di Token spendibili nei negozi virtuali con cui Sweatcoin aveva stretto accordi.

L’attività fisica in buona sostanza era soggetta a ricompensa per cui chi credeva nel progetto era incentivato a farlo crescere sia per un ritorno economico che dal punto di vista della salute. 

Ogni 1.000 passi Sweatcoin versa nelle casse dell’utente (perlomeno è così per la versione base) 5 Sweat da spendere nei negozi affiliati, nella versione pro del progetto gli earnings sono invece il doppio. 

Da settembre scorso la società ha apportato delle modifiche nel microcosmo Sweatcoin e ad oggi è possibile convertire gli Sweat in portafoglio anche in valuta fiat piuttosto che in altre crypto

La piattaforma ora dà la possibilità di scambiare, vendere o comprare direttamente in Sweat anche in altri negozi.

Inoltre, è possibile acquistare Sweat direttamente dalla piattaforma di scambio con il proprio Wallet in valuta fiat in maniera illimitata. 

Sweatcoin così come Stepn, nonostante abbiano dalla loro parte il tempo, nel senso ad essere state le prime a sfruttare la Move to earn dovranno aggiornarsi. 

Per raggiungere l’adozione di massa Sweatcoin dovrà fare un grande lavoro con i propri sviluppatori per modificare la tecnologia alla base così da cogliere non solo il movimento di chi cammina ma anche di chi fa pesi, crossfit, padel, calcio o basket.  

Un altro grande ostacolo al successo di Sweatcoin è il fatto che gli utenti potevano fare acquisti soltanto nell’app cosa a cui poi hanno ovviato aprendosi all’interno web e il fatto che fosse obbligatorio comprare trainer di token non fungibili (NFT) per portare a casa i guadagni. 

Il prezzo di Sweatcoin è attualmente di 0,011576593922 dollari in calo dell’1,8% da ieri ma in trend positivo (+14%) da inizio anno. 

Giornalmente il token scambia 691.964 dollari con 3,7 miliardi in circolazione a fronte di un’offerta massima di 22.095.525.694,729.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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