HomeNFTMetaverseCanon a proposito della sicurezza nel Metaverso: bisogna proteggere i dati

Canon a proposito della sicurezza nel Metaverso: bisogna proteggere i dati

Canon, la multinazionale giapponese con sede a Tokyo specializzata in prodotti ottici, di imaging e industriali, si è espressa in merito al caldo e delicato tema del Metaverso e a tutto ciò che ne consegue, nei lati positivi e negativi. 

Il metaverso è un tema molto attuale, sempre più oggetto di dibattito, non solo nel settore tecnologico. Il suo sviluppo è senza dubbio una prospettiva estremamente interessante, soprattutto per gamer e amanti del cinema, che potranno vivere esperienze ancora più intense e, probabilmente, raggiungere livelli di coinvolgimento mai visti prima.

Canon dice la sua sui pericoli del Metaverso 

Sebbene le possibilità di cui sopra siano esaltanti, c’è ancora una scarsa conoscenza del vero impatto del metaverso sugli utenti, trattandosi di una tecnologia agli esordi. Non è esagerato affermare che potrebbe esistere un “lato oscuro”, con una serie di pericoli legati a riservatezza dei dati, tracciamento eccessivo e manipolazione dell’utente. 

Senza l’adozione di misure adeguate, l’uso incontrollato del metaverso potrebbe anche causare problemi di sicurezza. Come possono quindi, si è chiesta Canon, utenti e aziende, prepararsi a tutto ciò, mentre la piattaforma cresce inevitabilmente?

Il dibattito su come sarà esattamente il Metaverso è ancora aperto, ma ciò che è certo è che questa tecnologia creerà un’esperienza immersiva per gli utenti. Pertanto, tecnologie come cuffie e occhiali VR acquisteranno sempre più importanza e, senza dubbio, saranno raccolti sempre più dati personali sull’utente. 

Informazioni come movimento degli occhi, battito cardiaco, sudorazione e dilatazione o contrazione della pupilla saranno utilizzate dal metaverso per rispondere alla reazione dell’utente in tempo reale e modificare l’ambiente di conseguenza. Tuttavia, è probabile che molti utenti inconsapevoli possano acconsentire non intenzionalmente a condividere informazioni delicate e personali. 

Se combinate, queste reazioni involontarie possono rivelare informazioni chiave sullo stato emotivo di una persona e il suo subconscio, che potrebbero quindi essere raccolte e utilizzate a suo discapito. 

Per esempio, potrebbero essere sfruttate per condizionare in modo eccessivo le decisioni di acquisto, oppure per manipolare le azioni di una persona, o ancora dalle aziende per monitorare la produttività dei dipendenti, aumentando i livelli di stress dell’ambiente di lavoro.

Un altro fattore da considerare è che il metaverso potrebbe amplificare molti dei rischi che oggi affrontiamo come società, con serie ricadute su privacy, tracciamento e manipolazione. Potremmo assistere a casi di “furto” di risorse digitali come gli NFT, denunce per la potenziale violazione del copyright sugli avatar digitali e nuovi livelli di “trolling” sotto forma di stalking e molestie.

I dati al centro del Metaverso 

Ad ogni modo, nonostante tutte le previsioni degli esponenti del settore tecnologico, il metaverso è un concetto ancora agli inizi, per cui non si conoscono tutti i possibili casi d’uso e le applicazioni per poter valutare pienamente i rischi. Tuttavia, una certezza c’è, e cioè che i dati saranno al centro di tutto.

Man mano che il metaverso si svilupperà, raggiungeremo molto probabilmente un punto critico che richiederà un rafforzamento della governance riguardo al modo in cui i dati dell’utente vengono acquisiti e utilizzati e alla modalità di applicazione delle normative. 

La difficoltà sta nel fatto che, probabilmente, si dovrà attendere che si verifichi il peggio prima di comprendere realmente quali normative siano necessarie, ed è solo a questo punto che potremo rispondere di conseguenza. Il problema è evidente: mentre vengono creati i casi d’uso, le persone nel metaverso sono esposte a rischi sconosciuti.

Tuttavia, a questo proposito può venire in sostegno la proposta di Regolamento europeo sull’IA. Già da tale bozza, si nota l’attenzione posta dal legislatore europeo sull’esigenza di garantire il corretto bilanciamento tra la moderna tecnologia, necessaria per una corretta implementazione anche delle tecniche di protezione dati e la privacy.

Il nuovo regolamento si applicherà, se verrà approvato, ai fornitori che immettono sul mercato o mettono in servizio sistemi di intelligenza artificiale, sia se tali fornitori siano stabiliti nell’Unione Europea, sia se si trovino in un paese terzo ma il sistema viene utilizzato nell’UE.

La Commissione adotta un approccio basato sul rischio distinguendo tra rischio inaccettabile, alto rischio, rischio limitato e rischio minimo.

Il Metaverso non è solo un concetto pericoloso: i lati positivi secondo Canon 

In ogni caso, esistono anche molti modi positivi in cui il metaverso può influire sulla società e sulla vita delle persone, sostiene Canon, come ad esempio una formazione più efficace e una migliore cura del paziente. E sarà molto interessante vedere come questi settori si svilupperanno negli anni a venire.

Per ora, tuttavia, utenti e aziende che interagiscono con il metaverso devono essere il più possibile consapevoli dei rischi potenziali. Solo attraverso un atteggiamento vigile possiamo prepararci nel miglior modo possibile e mitigare potenziali impatti negativi. 

Sarà questa la chiave per sfruttare al massimo gli incredibili sviluppi tecnologici offerti dal metaverso e utilizzare correttamente le sue infinite potenzialità. 

A proposito di ciò, Giovanna Nuzzo, Chief Information Officer di Canon Italia ha dichiarato: 

“Personalmente sono molto curiosa di vedere come evolverà il Metaverso. Oggi intravediamo solo alcuni dei benefici e dei potenziali sviluppi nel mondo dell’E-commerce, della formazione o dello smart working. Sappiamo che per tutti i sistemi, informativi e fisici, il rischio si può ridurre, ma non eliminare al 100%.” 

La medesima considerazione è valida per il Metaverso, il luogo in cui si mescolano realtà fisica e mondo virtuale. Quindi, si devono usare le stesse leve su cui ci si appoggia per la mitigazione del rischio: Cybersecurity, analisi e gestione del rischio, competenze.

Il tutto in attesa che le istituzioni europee, laddove possibile, intervengano per regolamentare il Metaverso. In merito, Canon consiglia l’approccio Zero Trust, laddove l’IT sovrappone più livelli di sicurezza nell’infrastruttura, integrandoli con policy adeguate. 

Agli utenti curiosi, inoltre, si suggerisce la prudenza determinata dalla consapevolezza che in ogni ambiente sia esso fisico, social o tecnologico, siamo suscettibili di frodi, violenza o altre forme di cybercrime.

Dunque, per tenere al sicuro le identità digitali, secondo Canon bisogna informarsi, tenere sempre aggiornati i device e le app, usare password forti e l’autenticazione multi-fattore. Soprattutto si deve essere consapevoli che i dati personali sono il nostro bene più caro, che dobbiamo proteggere senza mai abbassare la guardia. 

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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