HomeCriptovaluteRhino Coin, la moneta digitale per salvare i rinoceronti. O per speculare...

Rhino Coin, la moneta digitale per salvare i rinoceronti. O per speculare sul loro corno?

In Sud Africa è stata lanciata una moneta digitale particolare, sul valore del prezioso corno, Rhino Coin. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di utilizzare il denaro raccolto per salvaguardare questo raro mammifero dall’estinzione, ma l’operazione necessita un esame approfondito.

Read this article in the English version here.

In un caveau sotterraneo in Sud Africa è conservata una grande quantità di corni di rinoceronte, ciascuno dei quali è stato pesato, fotografato, microchippato e da cui sono stati prelevati campioni di DNA.

In tutto si tratta di ben 108 kg di corno raccolti legalmente su terreni privati, e il cui valore teorico, sul mercato nero asiatico, sarebbe pari a 125 dollari al grammo.

Il commercio del corno è legalmente vietato dalle convenzioni internazionali per la tutela degli animali. Il Direttore di questo grande deposito, Alexander Wilcocks, vorrebbe tokenizzare questo grande valore e venderlo con coin da collocare a 4 dollari per grammo di sostanza.

In Sud Africa c’è la più grande popolazione mondiale di rinoceronti, stimata fra i 15 ed i 20 mila, di cui un migliaio vengono uccisi all’anno dai bracconieri, e circa il 50% vivono nelle 330 riserve private dove sono tutelati, ma con pesanti costi per i proprietari che vorrebbero rifarsi economicamente con la vendita dei corni raccolti legalmente e sostenere così meglio la tutela della fauna.

I corni nelle riserve private vengono tagliati con metodologie veterinarie, sotto anestesia, ogni due o tre anni, per rendere gli animali meno attrattivi per i bracconieri.

Il Rhino Coin è una sorta di scommessa che questi corni, raccolti nei Rhino Vault, prima o poi usciranno dal divieto previsto dal trattato CITES (Convention on International Trade in Endangered Species) concluso nel 1977 e possano essere quindi commercializzati.

Chi compra i Rhino coin finanzia al 54% i possessori delle riserve private ed al 46% le fondazioni benefiche e lo stoccaggio.

C’è un grande però: il timore è che una eventuale deregolamentazione possa spingere ad una crescita del consumo del corno tanto da spingere ad una raccolta che va ben oltre quella naturale fatta dai proprietari delle riserve.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick