HomeCriptovaluteEthereumVitalik Buterin in un video: “ETH 2.x, la fine della storia”

Vitalik Buterin in un video: “ETH 2.x, la fine della storia”

Se in un primo momento si era immaginato lo sviluppo di Ethereum con una roadmap scalare in continua evoluzione capace di arrivare alla quarta o alla quinta versione, ETH 2.0 sembra aver gettato le basi per quella che Vitalik Buterin descrive in una video intervista come:

“La fine della storia”.

Un lungo intervento a tutto tondo durante un podcast sui temi più scottanti nel mondo blockchain porta il fondatore di Ethereum ad esprimere alcuni punti di vista fondamentali per comprendere come appare l’ecosistema dal suo osservatorio.

Il passaggio alla Proof of Stake e ad un’architettura che attraverso Casper e lo sharding porterà ad un livello successivo il dibattito sullo scaling, fanno intravedere un livello base per la blockchain capace di essere utilizzato come protocollo stabile definitivo.

Di fronte alle critiche sul nuovo modello manifestate dal movimento libertario fedele a Bitcoin, Buterin nel video risponde:

“Se la scuola economica austriaca afferma che lo 0 % di aumento del supply di una moneta sia meglio dell’1% , potrà accettare anche che una cifra negativa vicina allo zero possa essere comunque una soluzione accettabile”.

Dopo questa nuova milestone ETH potrebbe non necessitare di una versione 3.0. Le modifiche e i miglioramenti al protocollo saranno comunque collegati a questa nuova architettura fino a che grandi scoperte in campo crittografico non dovesse mettere in discussione il modello.

Con malizia si potrebbe pensare che il raggiungimento di questo obiettivo sia la fine della storia di Vitalik con Ethereum, dopo la quale il protocollo evolverà senza la sua preziosa guida. Ma questa è una lettura fantasiosa che ci potrebbe servire da spunto per sottolineare, come emerge dal dibattito, quanto ormai siano numerose le influenze sulla blockchain di Ethereum, tante da dimostrarne la sua reale decentralizzazione pratica più che filosofica.

Vitalik Buterin e l’eterno paragone tra ETH e BTC 

Bitcoin ed Ethereum vengono visti come rivali ma, spesso, anche come progetti estremamente differenti. Ecco perché durante il dibattito si è discusso molto sul tema affrontandolo da diversi punti di vista.

Entrambe sono nate da una spinta che vede nella blockchain una struttura capace di veicolare il transito di una moneta digitale. È tuttavia necessario capire quali caratteristiche di questa tecnologia si vogliono enfatizzare per determinare il valore che la comunità riserva ad ognuna.

  • Riserva di valore e resistenza alla censura;
  • Mezzo di scambio;
  • Abilità di collateralizzazione (DeFi);
  • Token di utilità;
  • Unità di conto. 

Se si enfatizza un punto rispetto ad un altro, ci rendiamo conto che le due realtà lavorano in maniera diversa e quindi vanno considerate in modo diverso. Se ETH viene utilizzato come tassa per lo scambio di altri token è ben diverso che in veste di riserva di valore.   

Questi aspetti ne determinano anche un contratto sociale (non scritto) differente. 

Vitalik Buterin fa notare, quando paragona le due comunità, che ci sono giuste differenze tra gli accordi di chi aderisce ad un protocollo, rispetto ad un altro.

“BTC vuole essere una moneta e uno store of value che cerca di rendersi spendibile attraverso sistemi di pagamento come Lightning network o sistemi federati.”

Così viene riassunta la vocazione di Bitcoin, questo è il patto a cui la comunità aderisce attraverso principi di decentralizzazione e resistenza alla censura. Un patto che fa dell’immutabilità un principio più ferreo rispetto a quello di Ethereum il cui patto prevede una propensione al mutamento e all’evoluzione più netti. 

Partendo dalla differente distribuzione delle coin voluta da Satoshi Nakamoto, arrivando poi al modello ICO che ha visto nascere Ethereum, si intrecciano narrative molto diverse.

Le teorie economiche sulla proof of work e la proof of stake portano a tesi e conclusioni diverse, le scuole si confrontano sull’inflazione sulla sicurezza del network e la sua capacità di resistere agli attacchi. Vitalik Buterin nel video riassume così le problematiche collegate alle differenti narrative:

“Tutto è una narrativa. Il fatto che BTC sia nato prima non lo rende un mezzo di scambio migliore di altri.

Il mondo delle criptovalute è una forma digitale di valore emergente che dipende molto da una serie di idee che riempiono la nostra testa, e secondo me è una cosa veramente bella”.

 

Lorenzo Dalvit
Lorenzo Dalvit
Educatore appassionato di Blockchain, esperto di vendite e marketing, social community manager, direttore artistico, musicista, amante dei paradigmi dirompenti e della vita. Le mie competenze riguardano l'interazione e la connessione umana
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