Horizon State, una piattaforma blockchain dedicata alle votazioni con sede in Australia, ha dichiarato il fallimento dopo che è stata intentata una causa contro di essa. Il motivo della chiusura, secondo una dichiarazione della stessa Horizon State, sarebbe dovuto agli alti costi legali da dover sostenere per la causa.
Non è ancora ben chiaro chi abbia presentato la causa, né i dettagli, ma la testata australiana Micky pensa che l’ex CEO Oren Alazraki potrebbe essere coinvolto nella causa, sulla base di una discussione nata sul gruppo Telegram del sito.
Summary
Il valore del token HST scende a picco
Non sorprende affatto che il token del progetto, chiamato Horizon State’s Decision Token (HST), abbia perso oltre il 50% del proprio valore a seguito della notizia, ed arrivando al -99% al di sotto del massimo storico.
Nella dichiarazione pubblica della società è possibile leggere:
“Anche se non possiamo rivelare molti dettagli della causa, possiamo almeno dire che non ha nulla a che fare con il nostro business, che ha fatto sempre fatto passi da gigante. Tutto questo ha a che fare con un caso legale recentemente sorto in Australia.”
La dichiarazione aggiunge che i costi per contestare il caso ed un potenziale processo di mediazione per raggiungere un accordo comporterebbe una spesa molto elevata che vedrebbe il business diventare insolvente e, alla fine, ne forzerebbe la chiusura.
Gli utilizzi precedenti della piattaforma
Quest’anno il governo del Sud Australia ha utilizzato la piattaforma per eleggere i membri di un consiglio sulla pesca ricreativa.
Anche un partito minore in Nuova Zelanda ha tenuto una elezione per eleggere il proprio leadership interno sulla piattaforma.
Horizon State è stato fondato a Melbourne dall’imprenditore Jamie Skella. Il progetto raccolse 1.4 milioni di dollari da piccoli investitori durante il suo lancio nel novembre 2017.
Skella ha recentemente twittato che non lavora più da tempo alla Horizon State e che non è libero di discutere pubblicamente del poco che conosce sul caso.