HomeCriptovaluteMiningGrin: la mining pool Sparkpool controlla quasi il 60% dell'hashrate

Grin: la mining pool Sparkpool controlla quasi il 60% dell’hashrate

Negli ultimi due giorni alcuni utenti hanno segnalato sul forum di Grin che la mining pool cinese SparkPool sta controllando quasi il 60% dell’hashrate totale della crypto, innalzando significativamente il rischio di attacco del 51%.

Secondo alcuni siti di statistiche, SparkPool attualmente deterrebbe circa il 60% dell’hashrate totale sul Proof of Work Cuckaroo29, la PoW destinato al GPU mining di Grin.

Ovviamente, SparkPool è attiva anche nel mining del PoW ASIC friendly, anche se per ora tale PoW è limitata alle sole schede video con almeno 11 GB di memoria video, dal momento che non sono disponibili ASIC per il mining per il Grin. Gli ASIC, infatti, tarderanno ad arrivare, visto il recente comunicato di Innosilicon.

Hashrate mining pool sparkpool grin

Fortunatamente il PoW ASIC Friendly Cuckatoo31+ per ora vanta un hashrate assai basso e dunque un ruolo nella sicurezza della rete inferiore a quello del PoW Cuckaroo29, dominato dalle schede video e dunque dalla maggioranza dei miner.

In ogni caso, anche nel mining di Grin su PoW Cuckatoo31+ SparkPool controlla la maggior parte dell’hashrate.

Attualmente la rete di Grin con PoW C29 vanta un hashrate prossimo ai 1.4 MGps, mentre quella con PoW C31+ circa 137 KGps. Si tratta quindi di una valore di un ordine di grandezza inferiore.

La mining pool SparkPool detiene la maggioranza dell’hashrate di Grin

A conferma che buona parte dell’hashrate è controllato dalla mining pool SparkPool vi è anche la percentuale dei nuovi blocchi minati. Osservando infatti le statistiche su scala settimanale, è possibile osservare che il 53% dei blocchi coniati negli ultimi sette giorni provengono dalla mining pool SparkPool.

Hashrate mining pool sparkpool grin

La seconda pool più utilizzata è invece F2Pool, che detiene circa il 24% dell’hashrate della rete. Purtroppo, negli ultimi mesi, alcune pool per il mining di Grin son letteralmente scomparse, concentrando dunque i miner della moneta sulle due principali soluzioni.

SparkPool, inoltre, offre fee piuttosto basse rispetto alla concorrenza (1% vs 3%), attirando quindi ancor di più i piccoli miners dalle pool secondarie.

Tuttavia, per quanto sia assai improbabile assistere ad un attacco del 51% alla moneta, per il bene di Grin i miner dovrebbero distribuire al meglio le loro risorse sulle principali mining pool, in modo da evitare che l’ente che controlla e gestisce la SparkPool possa utilizzare l’hashrate dei vari miner per scopi malevoli.

In passato SparkPool aveva più volte superato la soglia del 51% dell’hashrate totale, ma fortunatamente è sempre seguita una redistribuzione, seppur minima, delle risorse, che ha riportato la mining pool a valori di poco inferiori al 50%.

Emanuele Pagliari
Emanuele Pagliarihttps://www.emanuelepagliari.it/
Ingegnere delle telecomunicazioni appassionato di tecnologia. La sua avventura nel mondo del blogging è iniziata su GizChina.it nel 2014 per poi proseguire su LFFL.org e GizBlog.it. Emanuele è nel mondo delle criptovalute come miner dal 2013 ed ad oggi segue gli aspetti tecnici legati alla blockchain, crittografia e dApp, anche per applicazioni nell'ambito dell'Internet of Things
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