Tra poche ore avverrà l’hard fork, o meglio l’aggiornamento, della blockchain di EOS e così tutti i Block Producer (BP) passeranno alla nuova versione 1.8.3.
La sua implementazione è frutto di un lungo percorso che risale alla fine di aprile di quest’anno, quando fu proposto EOSIO 1.8 e fu lanciata la versione RC1 (Release Candidate) per poi rilasciare la versione RC2 il mese successivo.
Per tutto il mese di giugno EOS.io ha testato la versione 1.8 che venne ufficialmente pubblicata lo scorso il 28 giugno; inoltre all’inizio di quel mese, durante l’evento su EOS, vennero delineati alcuni aspetti futuri del nuovo aggiornamento.
Successivamente, anche grazie al referendum di un BP, Eos New York, è stata pubblicata la data ufficiale per questo hard fork, avvisando i BP di aggiornare la blockchain di EOS per essere pronti per la data odierna.
Considerando che per aggiornare il tutto le macchine devono essere spente per poter riavviare la blockchain con il nuovo software e ricostruire anche lo storico delle transazioni, è richiesto un notevole lasso di tempo, un paio di settimane.
È doveroso ricordare che l’aggiornamento attuale è l’ultimo della versione 1.8.3, che è stata rilasciata solo un paio di giorni fa, anche a seguito di dei problemi rilevati sulla rete di EOS che ha bloccato per alcune ore la blockchain.
Questo hard fork, che permetterà di compattare meglio le varie informazioni e quindi risparmiare spazio sulla blockchain, sarà molto utile per il futuro rilascio di Voice, social network basato sulla blockchain di EOS, che utilizzerà un suo token ed un sistema di identificazione dell’utente in maniera univoca. Il primo brevetto in materia è stato approvato pochi mesi fa.
Per quanto riguarda le statistiche di EOS, la supply totale è di poco superiore al miliardo di EOS e il 57% è in stake, permettendo in questo modo sia di votare che di disporre delle risorse necessarie per poter interagire con le varie dApp.
Se guardiamo il numero degli account totali di EOS, possiamo notare che sono poco meno di 1,5 milioni, ma solo una piccola parte vota attivamente sia per i vari BP che per le proposte di referendum.
Infine le critiche non mancano a questa blockchain dove il tema caldo è quello della governance e del fatto che i BP sono per la maggior parte cinesi e quindi di fatto c’è una centralizzazione sotto quell’aspetto, problema che è sotto osservazione anche dal CEO di block.one, Brendan Blumer.