Durante l’evento Blockchain Live di Londra abbiamo ascoltato il discorso di Alexandre Lemarchard, Vice Presidente Global Sales di Ledger Vault, la filiale della società francese responsabile della sicurezza delle cryptovalute per le istituzioni finanziarie in cui si è parlato anche di Libra, la criptovaluta di Facebook
Definita da lui come la “quarta rivoluzione industriale come l’Internet del denaro”, le cryptovalute “portano con sé anche molti problemi: trasparenza, sicurezza informatica e rischi per la stabilità” che Ledger vuole risolvere, almeno per quanto riguarda la sicurezza.
La trasparenza, ha spiegato, può essere un problema anche perché, “a causa della loro natura decentralizzata, nessun ente governativo, banca o autorità ha il controllo sulle cryptovalute”, il che a volte può essere un problema.
Dobbiamo ricordare, infatti, che nel 2019 sono stati rubati 4 miliardi di dollari in criptovalute (1,7 miliardi di dollari in più rispetto al 2018), per questo motivo aziende come Ledger – e Ledger Vault – stanno diventando sempre più importanti, anche perché i “Cold Storage” non sono sufficienti.
“Il solo Cold Storage non è una sicurezza per il futuro, perché non isola le chiavi private e non ha flessibilità perché significa avere un accesso limitato ai fondi. L’investitore vuole beneficiare dei vantaggi del mercato 24/7 che il Bitcoin permette”.
Secondo Ledger, ci sono quattro elementi critici da considerare quando la gente vuole scegliere una custodia sicura per la propria valuta digitale: “sicurezza, governance, regolamentazione ed efficienza”: naturalmente, tutti questi aspetti sono rispettati e seguiti come regole severe da Ledger, ad esempio con i loro Ledger Nano S, ma ciò non si può dire per tutte le aziende di Cold Storage.
Naturalmente, parlando di regolamentazione, Lemarchard non poteva fare a meno di menzionare la prossima moneta stabile di Facebook, dicendo:
“Libra sta suscitando molte preoccupazioni. Tutti gli enti normativi stanno cercando di controllarla”.