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Localbitcoins: volumi in calo a causa del KYC

Da quando è stato introdotto il KYC i volumi di scambio su Localbitcoins sono in calo. 

Infatti dal primo ottobre è diventata necessaria la verifica dell’identità per gli utenti del celebre scambio P2P. 

Il calo registrato è stato significativo: mentre la settimana prima erano stati scambiati più di 6.000 BTC, nelle tre settimane successive il volume settimanale scambiato è sceso fino a circa 4.500 BTC. 

Il calo è ancora più marcato se espresso in dollari americani: il volume settimanale è passato da più di 60 milioni a meno di 40. 

Inoltre nelle tre settimane dopo l’introduzione obbligatoria del KYC i volumi sono sempre risultati in calo rispetto alla settimana precedente. 

I controlli introdotti da Localbitcoin per l’antiriciclaggio (AML) e per la verifica dell’identità (KYC) dei propri utenti risultano essere abbastanza severi, ed applicati in tutto il mondo. 

Ad oggi gli utenti che non completano le procedure KYC sulla piattaforma potrebbero in teoria caricare degli ordini di acquisto, ma non possono completarli poiché non più dotati di un indirizzo bitcoin. Quindi per poter realmente operare è assolutamente necessaria la verifica dell’identità. 

Questo è spiacevole o fastidioso per chi vive in paesi avanzati, ma rischia addirittura di rendere impossibile operare sulla piattaforma per i cittadini di quegli Stati in cui non esistono precisi indirizzi fisici. 

Localbitcoins è una società registrata in Finlandia, quindi è tenuta all’applicazione delle normative AML e KYC. Il problema pertanto non verrà risolto. 

Quindi nonostante la piattaforma sia P2P, di fatto è centralizzata, e questo comporta l’impossibilità di operare in anonimato. Oltretutto visto che gli scambi di bitcoin avvengono in valuta fiat, è difficile immaginare che possano essere gestiti da una piattaforma realmente e completamente decentralizzata. 

Questa vicenda mostra quanto l’anonimato sia apprezzato dagli utenti che si scambiano, o utilizzano, le criptovalute. 

Il fatto è che, qualora ci si limitasse ad utilizzare solo criptovalute decentralizzate, sarebbe realmente possibile operare in anonimato, ma nel momento in cui si utilizzano anche valute fiat ciò risulta di fatto impossibile. 

Molti utenti preferiscono alti livelli di privacy, consentiti sia dall’utilizzo di alcune specifiche criptovalute, sia dall’utilizzo di appositi strumenti, sia da tecniche come quella che consente di mascherare il proprio indirizzo IP per impedire che una transazione possa essere associata al dispositivo da cui è stata effettuata. In assenza di privacy non risultano essere pochi quelli che preferiscono evitare di effettuare transazioni.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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