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Cina: il tè Yunnan Pu’er è su VeChain ToolChain

Ieri, durante la Conferenza di Shuangjiang, VeChain, insieme a Menku Rongshi, Yunlian e Linova, hanno annunciato la piattaforma di rintracciabilità del tè Yunnan Pu’er alimentata da VeChain ToolChain.

Secondo il tweet ufficiale di VeChain, sembra infatti che la nuova Yunnan Pu’er Tea Traceability Platform abbia colto l’appello del governo centrale cinese diventando una delle prime indicizzate nel sistema nazionale di rintracciabilità dei prodotti importanti. 

https://twitter.com/vechainofficial/status/1194963258563690496

A tal proposito, Qian Chengcheng, CBO di VeChain, ha affermato:

 “In qualità di piattaforma di blockchain pubblica leader nelle imprese, VeChain è impegnata a potenziare l’economia reale e a rilasciare il valore aziendale non sfruttato da una tecnologia blockchain affidabile. La piattaforma di tracciabilità del tè dello Yunnan Pu’er ha un impatto significativo sull’adozione di massa della blockchain nell’industria del tè nella provincia di Yunnan e in tutto il mercato interno. Inoltre, questo caso d’uso può essere utilizzato come riferimento per altri prodotti agricoli premium regionali come il granchio Yangcheng-Lake e il riso Wuchang.”

La nuova Yunnan Pu’er Tea Traceability Platform è quindi frutto di una collaborazione che coinvolge il prodotto, il tè Pu’er, e la VeChain ToolChain. 

Infatti, da un lato, secondo i dati riportati, sembra che il tè Pu’er abbia già un mercato non indifferente, con solo nel 2018 un volume totale di produzione in Cina che ha raggiunto 172.000 tonnellate. Inoltre, simile al vino, alcuni tè Pu’er di marca sono visti come materiali di consumo da collezione di lusso.

Non solo, durante un’asta a Hong Kong nel maggio del 2019, sembra che siano stati raccolti ben oltre $ 2 milioni di dollari americani per  7 mattoni del vecchio lotto vintage Pu’er del peso di 2320 grammi. 

Dall’altro lato, la nuova VeChain ToolChain è la Blockchain-as-a-service (BaaS) di VeChain, lanciata nell’aprile 2019 per affrontare i punti deboli per le piccole e medie imprese, offrendo soluzioni che elimina l’elevata soglia tecnica, riducendo i costi e riuscendo ad integrare nel mondo blockchain anche individui e PMI. 

E così, ecco come segue il post riguardo la nuova piattaforma:

“Il sistema basato su blockchain fornirà scambi di tè trasparenti e affidabili a beneficio sia dei produttori che dei clienti.”

VeChain, già premiata di recente dal mercato con un sentimento rialzista in vista dell’appunto ufficializzazione dei progetti blockchain in Cina, utilizza una blockchain definita pubblica.

Al contrario, esistono altri progetti come  l’aceto balsamico di Modena e il pollo di Carrefour che utilizzano blockchain private o, forse meglio dette, DLT private

Infatti, le DLT private utilizzate per le certificazioni del “made in” sono ormai diventate delle palesi mosse di marketing che attraggono nuovi utenti, ancora inconsapevoli della reale utilità della tecnologia della decentralizzazione. 

In sostanza, con i DLT privati è necessario affidarsi ancora una volta ad un ente centrale che inserirà i dati e che potrà in qualche modo sempre e comunque modificarli o omettere un dato veritiero. 

Concetto opposto all’ideale di blockchain che utilizza la tecnologia per rendere pratici e reali i suoi principi fondamentali di decentralizzazione e disintermediazione, per cui l’accesso dovrebbe avvenire senza permesso (permissionless). 

 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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