Nike ha appena ricevuto un brevetto per l’abilitazione a tokenizzare alcune scarpe sulla blockchain di Ethereum.
Secondo quanto riportato oggi dall’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, sembra che la multinazionale statunitense che produce calzature, abbigliamento e accessori sportivi abbia fatto richiesta di poter utilizzare la blockchain di Ethereum per alcune sue scarpe rendendole dei token ERC721.
Nike introduce nella sua applicazione lo scenario attuale come segue:
“Sono presenti risorse digitali crittografiche per articoli di calzature, metodi per creare / utilizzare tali risorse digitali crittografiche e sistemi informatici decentralizzati con logica di controllo blockchain per l’estrazione, il mescolamento e lo scambio di scarpe digitali abilitate alla blockchain.”
Nello specifico, Nike intende generare degli ID univoci che coinvolgono una chiave di accesso ad un crypto wallet, il token collegato alle scarpe e le scarpe. In questo modo, le persone possono procedere sbloccando i token ERC721 quando acquistano fisicamente le scarpe e rimaner collegate all’ID univoco che ne garantisce la proprietà.
Ecco come sul brevetto viene riportato l’esempio di applicazione:
“quando una persona acquista un paio di scarpe nel mondo reale da un venditore registrato, un codice univoco (ad es. numerico a 10 bit) di identificazione delle scarpe fisiche (ID) delle scarpe fisiche può essere collegato a un unico (ad es. alfanumerico a 42 bit) codice identificativo del proprietario dell’acquirente. In concomitanza, un prompt di accesso con una chiave univoca (ad es. 64-bit numerico) viene inviato a un account di portafoglio di criptovaluta associato al codice ID del proprietario in modo che l’acquirente possa recuperare una scarpa digitale con un token crittografico; la chiave, il token e la scarpa digitale sono assegnati al codice ID proprietario. Ad esempio, un primo token Ethereum Request for Comments (ERC) 721 o ERC1155 può essere concesso per autenticare e trattare una scarpa fisica e un secondo token ERC721 / ERC1155 può essere concesso per accedere, allevare e trattare una scarpa digitale”
Non solo, questa tokenomics delle scarpe che Nike vuole implementare servirà anche per registrare tutte le informazioni delle scarpe digitali su blockchain, come il modello, colore, stile, numero e caratteristiche specifiche.
In questo modo, gli utenti saranno in grado di esercitare un maggiore controllo sulle loro scarpe e sui loro design, dato l’ID univoco di proprietà e tutte le informazioni associate al token della scarpa di riferimento. Infatti, l’applicazione evidenzia che i proprietari possono impostare limiti su quante copie delle loro scarpe proprietarie possono essere clonate e prodotte.
Un modo innovativo di concepire il settore delle calzature a livello digitale e protette da blockchain quello adottato dal colosso americano, niente a che vedere con la bolla speculativa che due mesi fa ha fatto notizia in Cina.
La filiale di Shanghai della PBoC, infatti, aveva puntato il dito sul commercio delle sneakers sostenendo che il settore si fosse trasformato in una bolla finanziaria, dato che alcune piattaforme offrono la possibilità agli utenti di interscambiare scarpe come se fossero delle azioni.