Finalmente IOTA ha comunicato la data di riavvio della rete: questo avverrà il prossimo 10 marzo a seguito dei problemi che il progetto ha riscontrato nell’ultimo periodo.
The Seed Migration Tool is now available. If you used Trinity Dec 17th 2019 – Feb 17th 2020, please make sure you migrate your tokens in the next 7 days (from Feb 29th) before we turn the coordinator back on. Read about the migration tool & how to use it: https://t.co/BgaO7HDzxi pic.twitter.com/YVlXkbAkd7
— IOTA (@iota) February 29, 2020
Il blocco aveva coinvolto il software del wallet Trinity per la gestione dei token di questa piattaforma, a seguito di un attacco che era avvenuto a metà febbraio 2020. Per risolvere la situazione IOTA aveva deciso di mettere offline l’intera rete.
La soluzione che è stata prevista, il Seed Migration Tool, disponibile per tutti i sistemi desktop, dovrebbe permettere di migrare in maniera automatica i token IOTA dal seed compromesso a quello nuovo e non coinvolto dagli attacchi.
Tutta la fase avverrà a step e, entro il 7 marzo, gli utenti che utilizzano Trinity dovranno aggiornare il wallet Trinity e cambiare la password del wallet così come su tutti i portali e servizi in cui si è utilizzata la stessa password. Infine sarà necessario scaricare, a seconda della versione del proprio sistema operativo (Mac, Linux e Windows) il Migration Tool e seguire i passaggi per spostare i seed.
La IOTA Foundation ovviamente ha provato a scusarsi per l’accaduto e ha ricordato che tutti i sistemi sono vulnerabili partendo dall’anello più debole della catena, cosa che in questo caso è stata la fiducia nel codice di terze parti.
Questa notizia non è stata vista di buon occhio dalla comunità soprattutto perché il codice del Seed Migration Tool non è open source e quindi non si può veramente controllare cosa sia successo, venendo meno ad uno di quei principi fondamentali del mondo della blockchain che è il fatto di essere trustless.
Infatti, questi problemi della rete hanno anche fatto capire quanto questo progetto non sia veramente decentralizzato, come ha evidenziato anche il trader Tone Vays.
Ad inizio gennaio Iota aveva pubblicato anche un report molto positivo del 2019 spiegando come “tutti gli aspetti del progetto sono migliorati significativamente negli ultimi 12 mesi”, ma purtroppo – evidentemente – non è stato proprio così e ci si chiede quanto gli investitori e la comunità del progetto rimarranno legati a IOTA.