La Banca Centrale cinese (PBoC) ha ottenuto 4,7 milioni di dollari per la sua piattaforma finanziaria su blockchain.
La notizia è stata data dal tabloid cinese ufficiale Global Times, che ha rilevato che una piattaforma finanziaria commerciale basata su blockchain, e guidata proprio dalla People’s Bank of China, ha ottenuto finanziamenti speciali per progetti chiave di ricerca e sviluppo, per un valore complessivo di 32,35 milioni di yuan, da spendere nei prossimi 3 anni.
La piattaforma è già stata presentata a settembre 2018 a Shenzhen ed attualmente non è noto in che fase di sviluppo sia, sebbene risulti già operativa.
Infatti, stando a quanto dichiarato da Global Times, la piattaforma avrebbe già contribuito a migliorare l’efficienza delle approvazioni dei prestiti alle PMI, riducendo da 10 giorni a circa 20 minuti il tempo necessario per elaborare le richieste, e riducendo anche i costi dei finanziamenti delle imprese del 6%.
Da quando è stata lanciata il numero di banche e società che la utilizzano ha continuato ad aumentare, arrivando a metà gennaio a 44 banche e 1.898 aziende, con transazioni per oltre 90 miliardi di Yuan.
Inoltre, il progetto è promosso e coordinato anche dal Digital Currency Research Lab della stessa PBoC, dalle principali banche commerciali del Paese, dall’Accademia cinese delle Scienze e dalle migliori università nazionali come la Tsinghua University.
Grazie all‘utilizzo della blockchain, le informazioni che vengono registrate sulla piattaforma non possono essere modificate, e le banche possono condividere informazioni con altri dipartimenti. Questi, stando a Global Times, sarebbero i principali vantaggi.
Secondo alcuni addetti ai lavori del settore, il nuovo finanziamento servirebbe per l’ulteriore crescita della piattaforma, sebbene non vi siano altre informazioni ufficiali a riguardo.
È possibile che la nuova spinta provenga dalla necessità di facilitare ulteriormente alle piccole e medie imprese (PMI) l’accesso al credito e ad una più ampia gamma di strumenti finanziari dopo la fine dell’emergenza dovuta all’epidemia di COVID-19.
Ad esempio, come rivela l’analista indipendente Wu Hao, l’obiettivo potrebbe essere quello di eliminare le aree isolate, a livello di informazione, in modo da potenziare l’efficienza delle transazioni interbancarie, grazie alla condivisione dei dati tra i vari player.