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In aumento gli investimenti degli indiani nel settore crypto

Sono in aumento gli investimenti degli indiani nel settore crypto da quando il ban è stato dichiarato incostituzionale

In effetti risultava già esserci da tempo un certo interesse da parte degli indiani per questi nuovi asset finanziari, ma le limitazioni imposte da governo e banca centrale avevano sempre limitato moltissimo gli investimenti effettivi. 

Non c’è da stupirsi pertanto del fatto che, ora che la situazione pare si stia normalizzando, in India gli investitori si sentano finalmente liberi di acquistare criptovalute e stiano iniziando concretamente a farlo. 

A dire il vero su LocalBitcoins, ad esempio, i volumi attuali sono ancora decisamente inferiori a quelli della metà dell’anno scorso, ma il confronto può trarre in inganno, visto che a partire da ottobre si sono ridotti molto a causa delle nuove norme della piattaforma. 

Invece, per quanto riguarda la situazione dopo la rimozione del ban è ancora troppo presto per dirlo, perché i dati di LocalBitcoins vengono aggiornato solo a fine settimana e l’ultimo dato è quello relativo alla settimana conclusa il 7 marzo (il ban è stato dichiarato incostituzionale il 4 marzo). 

Discorso diverso invece per Paxful, dove infatti già la settimana conclusa il 7 marzo ha fatto registrare il record massimo di sempre e questa settimana lo stesso valore potrebbe essere battuto. 

Va però detto che Paxful ha volumi in aumento anche in altri parti del mondo, tanto che il record massimo complessivo di sempre si era verificato la settimana precedente, quella conclusa il 29 febbraio. 

Il settore crypto in India secondo Google

Un dato indiretto ma molto più chiaro è quello invece di Google Trends, che mostra come il 4 marzo ci sia stato un vero e proprio boom delle ricerche ad esempio della parola “bitcoin” in India. 

Basti pensare che, fatto 100 il boom del volume di ricerche del 4 marzo, il giorno precedente questo era a 29, e che nei giorni seguenti non è più sceso sotto quota 47. 

Un’altra conferma arriva dall’exchange Kraken, che ha ammesso che la sua crescita in India era stata limitata dal ban, e che ora sta spingendo molto per promuoversi nel paese. 

Anche Binance risulta attiva nel Paese, dove recentemente ha acquisito un exchange crypto locale, Wazirx

Proprio il CEO di Wazirx, Nischal Shetty, ha dichiarato: 

“Con oltre 1 miliardo di abitanti, il mercato indiano è un gigante dormiente. Sono fiducioso che questo giudizio avrà un impatto positivo sull’ecosistema crittografico globale. Questo porterà a più startup crypto in India. Verranno create centinaia di startup. Gli investimenti dei VC si attiveranno nel settore. Più posti di lavoro”. 

Altre aziende hanno fatto sapere che stanno investendo nello sviluppo dell’ecosistema crypto indiano, per il quale si ipotizza una crescita significativa nel corso dei prossimi mesi. 

Tra l’altro pare che l’India sia un mercato interessante per il fintech nel suo complesso e questo potrebbe ulteriormente giocare a favore della diffusione del settore crypto in India. 

 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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