Sono stati richiesti altri tre mesi per emettere la sentenza contro l’ex leader di OneCoin Konstantin Ignatov.
Questo è ciò che ha scritto il procuratore di Stato Geoffrey Berman al giudice Edgardo Ramos, affermando che Ignatov non abbia ancora terminato la sua collaborazione con le forze dell’ordine.
La data di eventuale pronuncia del giudice è fissata per l’8 aprile 2020 (domani), ma se il giudice accoglierà questa richiesta, verrà rinviata di circa tre mesi.
Infatti la causa, che si sta tenendo presso il Tribunale distrettuale meridionale di New York, sembra procedere a rilento, e si hanno pochissime informazioni a riguardo, tra cui quella che Ignatov ha testimoniato nel processo contro un altro promotore di OneCoin, Mark Scott.
È possibile che la richiesta di prolungare la detenzione per altri tre mesi serva proprio per cercare di estrapolare maggiori informazioni dall’imputato, forse per arrivare a scovare dove si nasconda la sorella, Ruja Ignatova, fondatrice di OneCoin ed attualmente irrintracciabile.
Ignatov è stato arrestato circa un anno fa, ed è accusato di cospirazione fraudolenta, un reato per il quale rischia fino a 20 anni di carcere. Secondo quanto riporta Innercity Press sarebbe stato scarcerato lo scorso 13 marzo.
CRYPTO IN THE COURTROOM III: #OneCoin's Konstantin Ignatov Was Released From Federal Prison on March 13 While His Sister Ruja's Money Launderer Mark Scott Was Ordered Into Jail After Blog By Inner City Press About Him Dining Out in Florida https://t.co/AdiHjiZjIX pic.twitter.com/vBE0MZDZhq
— Inner City Press (@innercitypress) March 14, 2020
OneCoin era il progetto creato dalla sorella, tuttavia Konstantin alla fine del 2017 assunse una posizione di alto livello, diventandone leader a metà del 2018.
Ad ottobre del 2019 Ignatov ha patteggiato ammettendo di fatto le sue colpe, tra cui riciclaggio di denaro e frode.
Risulterebbe che siano più di 3 milioni le persone in tutto il mondo che si sono lasciate irretire dalle promesse di guadagni significativi grazie ai quali sono state convinte ad investire cifre anche significative in OneCoin.
Tuttavia l’ipotetica criptovaluta di questo progetto non è mai sbarcata sui mercati crypto, tanto che si sospetta non sia nemmeno una vera e propria criptovaluta, ma un registro totalmente centralizzato, controllato abilmente dai suoi creatori e gestori.
In totale questa iniziativa avrebbe fruttato più di 4 miliardi di dollari, raccolti fondamentalmente sulla base di promesse poi rivelatesi infondate.
Negli USA sono numerose la cause in atto contro gli ideatori, i gestori ed i promotori di OneCoin.