In un recente tweet Vitalik Buterin, founder di Ethereum (ETH), ha dato un parere negativo sul mining delle crypto tramite smartphone, facendo riferimento a quanto annunciato da HTC Exodus per Monero (XMR).
Mining on phones is a fool's game. Goes against everything we know about hardware economies of scale and more likely to trick users with false hope than help them.
*Staking* on phones, OTOH, is IMO quite promising…https://t.co/VGgkoHIDsP
— vitalik.eth (@VitalikButerin) April 13, 2020
Se guardiamo i dati che HTC ha dichiarato, vediamo come con lo smartphone sarebbe possibile recuperare circa $0,0038 di XMR e che in un anno si stima che si possa recuperare circa $1,39 di Monero, cifra piuttosto ridicola, soprattutto se paragonata al costo del terminale (la versione HTC Binance Edition costa anche i $700).
Il guadagno in pratica sarebbe pressoché inesistente e servirebbero oltre 500 anni per andare in pareggio, motivo per il quale il founder della blockchain di Ethereum sostiene che con questo tipo di iniziative si danno solo false speranze agli utenti.
In sostanza sarebbe meglio comprare $700 di XMR o di un’altra crypto piuttosto che minarla direttamente con un hardware che non è stato progettato per questo scopo.
Un full node blockchain per il totale controllo degli asset
Anche se Buterin è negativo su questo tipo di smartphone associato al crypto mining, vediamo però come ci possa essere uno spiraglio di luce nei confronti dello staking su smartphone, visto che non richiede particolari risorse ed il rapporto costo/benefici è sicuramente superiore che al semplice crypto mining.
Ad ogni modo, l’aspetto della decentralizzazione dei miner intesa come distribuzione sia dei miner che dei nodi è un concetto importante proprio per evitare l’accentramento di grandi mining pool che possono di fatto cambiare le sorti di una blockchain.
Sempre HTC, per esempio, ha messo in commercio un router 5G che riesce a far girare un full node di bitcoin e quindi munire le masse di una soluzione “plug & play” così da non doversi affidare a servizi esterni per il controllo delle proprie transazioni.