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Intervista con Maria Magenes di Maker DAO

Cryptonomist ha avuto la possibilità di intervistare Maria Magenes di Maker DAO, la più importante azienda DeFi del momento, per parlare di tecnologia blockchain, scalabilità, e di cosa può succedere se il G20 cercherà di fermare le stablecoin.

Per prima cosa, in che modo Maker sta trattando l’interoperabilità fra le blockchain?

L’interoperabilità fra le blockchain, è ovviamente molto rilevante per la crescita. Maker, come probabilmente sapete, è sviluppato su Ethereum, e anche gli smart contract del protocollo Maker sono su Ethereum, ma possono essere utilizzati su altre reti blockchain. Ci sono anche diverse sidechain che utilizzano DAI come valuta principale. Come ho detto prima, l’interoperabilità è davvero rilevante per la crescita e stiamo monitorando da vicino le soluzioni più importanti e promettenti in circolazione. Naturalmente, questo spazio si sta muovendo velocemente e speriamo di vedere soluzioni più affidabili nel prossimo futuro. Per ora, stiamo operando su Ethereum ma non siamo dipendenti solo da esso, ci sono alcuni tipi di utilizzo del nostro protocollo e degli smart contract su altre catene.

Cosa avete imparato dal crash del mese scorso?

Questa è un’ottima domanda. Il mese scorso, soprattutto il 12 marzo, c’è stato un crollo generale dei mercati e Ethereum, che è il nostro principale collaterale, ha perso il suo valore del 50%. Di conseguenza, ci sono state sostanzialmente alcune posizioni di debito (Vaults) liquidate in modo sbagliato e il protocollo è stato messo in una posizione difficile. Penso che non solo Maker ma in generale tutta la community DeFi e l’intero spazio abbiano imparato molto da questa esperienza. Il protocollo ha funzionato correttamente, quindi non è stato un problema dal punto di vista tecnico, e la resilienza umana e del sistema tecnico sono state collaudate e credo che abbiano superato il test. 

La governance di Maker ha agito rapidamente e con piena fiducia che il protocollo stesse funzionando. A mio parere, sia la community che il sistema sono più forti dopo questa esperienza. Sicuramente ci sono state alcune lezioni apprese da questa esperienza, la prima è che è molto importante avere un portfolio diversificato di collaterale per avere più liquidità e diversificazione, quindi è cruciale per la community e la governance introdurre e dare priorità all’introduzione di nuovi collaterali. È anche molto importante che il processo di governance sia ben strutturato e chiaro, ma anche abbastanza versatile e veloce per rispondere a questo tipo di crisi che spero non si ripeta. Abbiamo anche imparato che la reazione e il coinvolgimento dei keeper, della governance, dei detentori di DAI e in generale della community, è fondamentale per far funzionare correttamente il protocollo e il sistema. Un’altra cosa che abbiamo imparato è che il ruolo del keeper deve essere ulteriormente sviluppato e migliorato: la community e la governance, devono considerare le questioni relative all’infrastruttura operativa che sta dietro al ruolo del keeper, in modo che l’ecosistema del keeper diventi più robusto e diversificato. 

Poi aggiungerei anche qualcosa di meno tecnico, qualcosa legato alla community, che è un argomento più attinente al mio lavoro. Devo dire che questa esperienza ha messo in evidenza la forza e la passione che caratterizza questo spazio, la community DeFi e quella di Maker. Ho visto molte reazioni intorno alla situazione, naturalmente non tutte le reazioni sono state positive, perché diverse persone sono rimaste ferite da questa situazione. Tuttavia, la community ha fatto sopravvivere la DeFi aiutando Maker, e ho visto molte azioni intraprese dalla community a tal proposito, perché ovviamente, come sappiamo, il protocollo Maker è in qualche modo la spina dorsale della DeFi. Quindi questo è molto bello da vedere ed è anche uno dei motivi per cui amo lavorare in questo spazio.

Maria Magenes
Maria Magenes

Come incoraggiate gli stakeholder a continuare a detenere il token MKR?

Stiamo svolgendo diverse azioni in questo senso, una di queste è quella del Voto Delegato, quindi fondamentalmente la governance sta votando per questo tipo di voto. È un modo in cui la Fondazione ritiene che vedremo più attività tra i detentori di MKR. Quindi cosa sono i delegati? I delegati agiranno come rappresentanti dei detentori di MKR, che scelgono di non votare direttamente, ma di dare fondamentalmente il loro sostegno a questi delegati. I delegati possono essere chiunque decida di esprimere la propria visione del protocollo e le modalità di voto sui temi chiave, e i titolari di Maker (MKR) possono votare per questi delegati con i loro token. Non rinunciano al controllo dei loro token, ma li conservano, votano solo per il loro delegato e il delegato in sostanza vota per loro. Questo è un modo semplice ed efficace per far sì che questo tipo di persone, i piccoli detentori, possano far sentire la loro voce nel voto e nella governance in generale. Perciò questa è una delle azioni, e anche la governance e la community stanno pensando a diverse azioni in tal senso per incoraggiare la partecipazione ai processi di governance e la detenzione del nostro token.

Qual è secondo te la principale utilità di DAI e del suo ecosistema?

DAI non è solo speculazione come si può osservare nei paesi del primo mondo. Nei paesi sviluppati, in Italia per esempio, noto un grande uso di DAI per fare leva sul collaterale, ma ci sono molti usi che potrebbero essere un po’ nascosti. Il principale vantaggio di DAI è, a mio avviso, la trasparenza e l’indipendenza finanziaria che offre. Per quanto riguarda la trasparenza, DAI e gli smart contract sono completamente basati su Ethereum, quindi fondamentalmente gli utenti hanno accesso completo agli smart contract e possono sapere tutto su DAI e sul sistema che c’è dietro. DAI è anche una stablecoin ed è completamente decentralizzata, quindi garantisce l’indipendenza finanziaria, ad esempio, alle persone senza conti bancari che vivono nei paesi ad alta inflazione come l’Argentina e il Venezuela in Sudamerica. Utilizzano DAI come riserva di valore al posto della loro valuta perché è stabile e permette, non solo grazie a DAI ma anche alla DeFi in generale, l’accesso a servizi finanziari che non sarebbero disponibili per la popolazione “unbanked”- perché avrebbero bisogno di un conto corrente bancario e di una storia di credito per ricevere prestiti, ad esempio. Tutti questi servizi sono disponibili grazie alla sola presenza di una connessione internet e di uno smartphone per accedere ad internet. Altri vantaggi di DAI sono l’assenza di fiducia, in quanto può essere autogenerato, non ci sono terze parti coinvolte ed è efficiente, visto che è molto veloce e conveniente. C’è un altro vantaggio di DAI che è il DAI Savings Rate, introdotto a novembre con il MCD, dunque in sostanza è possibile guadagnare il DSR detenendo DAI senza alcun costo, nessun vincolo geografico e nessun impedimento di liquidità.

Se si dovesse risolvere un solo problema in tutto il settore per raggiungere una certa maturità, quale sarebbe?

Risponderò a questo da un punto di vista di marketing, dato che ho un background in questo campo. Il problema principale dal mio punto di vista è la comprensione di questo settore e di questo spazio da parte del mercato di massa. Quando le persone non capiscono appieno ciò che usano, è molto difficile raggiungere il pubblico di massa, l’adozione di massa. Vedo una certa somiglianza con l’adozione su internet, il quale all’inizio non era necessario, era solo una nuova tecnologia super cool e la gente all’inizio diceva: “Posso andare avanti con la mia vita senza questo, perché non capisco, ho bisogno di un computer, è difficile…”, ora non possiamo immaginare una vita senza internet. Nella DeFi, stiamo vedendo molti miglioramenti sia nell’UX che nelle comunicazioni, quindi ora la comprensione è molto migliorata rispetto a 1 anno fa, quando sono entrata nel settore. Tuttavia, ci sono ancora troppi tecnicismi nelle comunicazioni, anche nell’UX a volte, per esempio quando è necessario installare MetaMask. Stiamo parlando con le persone, non parliamo solo agli utenti crypto, per arrivare all’adozione di massa bisogna essere molto molto chiari e nascondere la tecnologia che c’è dietro, perché secondo me non interessa a nessuno. Ovviamente importa alle persone che lavorano nello spazio, ma a mia madre non importa, vuole solo un servizio facile. La DeFi ha un potenziale enorme ed è super conveniente. Anche le istituzioni stanno iniziando a capirlo, ma secondo me deve essere più facile. Quindi è qualcosa che otterremo di sicuro, ma ci vorrà del tempo. Il problema è la facilità.

Sei preoccupata per la scalabilità delle blockchain? Dove concentrare al meglio lo sviluppo per risolvere questo problema in generale, legato ad esempio alla blockchain di Ethereum che utilizzate?

La scalabilità sarà probabilmente raggiunta con Ethereum 2.0, anche se non ne siamo sicuri del tutto. In generale, penso che fino a quando la scalabilità non sarà raggiunta, i modelli DeFi devono avere misure incorporate a livello di protocollo, per affrontare la potenziale congestione su Ethereum che abbiamo osservato recentemente. Quindi la governance del protocollo Maker ha intrapreso diverse azioni dopo il 12 marzo, che stanno migliorando il protocollo per affrontare questo problema di scalabilità e il problema della congestione della rete, tra gli esempi citiamo l’introduzione di USDC come collaterale per alleviare la pressione di liquidità, l’adeguamento dei parametri d’asta come le aste che durano più a lungo e l’adeguamento del parametro di rischio, questo tipo di azioni. 

Cosa pensi delle preoccupazioni del G20 in merito alle stablecoin? Cosa accadrebbe se cercassero di fermarle?

Per fornire un po’ di retroscena, dopo l’annuncio di Libra nel giugno 2019, il G20 ha invitato l’FSB (Financial Stability Board) a esaminare le questioni regolamentari sollevate dai cosiddetti accordi “global stablecoin” (GSC) e a fornire consulenza sulle risposte multilaterali.

L’FSB ha prodotto un documento orientativo, pubblicato il 14 aprile 2020, che analizza il fenomeno delle stablecoin e propone raccomandazioni politiche di alto livello per i legislatori e le autorità di regolamentazione nazionali. La Maker Foundation ha partecipato a una riunione del gruppo di lavoro a Singapore nel febbraio 2020 come uno dei pochi operatori di mercato, a cui è stato chiesto un feedback, ed è in ulteriore contatto con gli autori del documento consultivo. I regolamenti sono estremamente importanti sia per il Maker che per l’intero spazio DeFi, e la Fondazione lavora a stretto contatto con l’FSB, e con altri policymaker e organizzazioni di regolamentazione in tutto il mondo, su questioni relative alle stablecoin.

Ci sono una serie di tendenze positive nel documento che fanno di questo report una buona e solida proposta di partenza per un quadro politico che può fornire un’opportunità per l’ulteriore crescita delle stablecoin, piuttosto che un “divieto delle stablecoin”, come si legge in alcuni comunicati stampa. Nel documento si riconosce la “vantaggiosa innovazione finanziaria e tecnologica”, ma con rischi che devono essere identificati e regolamentati. La Maker Foundation appoggia pienamente “lo stesso business, lo stesso rischio, le stesse regole”.

Inoltre, il documento è aperto ai feedback fino a luglio, dato che la versione finale sarà rilasciata in ottobre. La Maker Foundation continuerà a lavorare con l’FSB e altre istituzioni rilevanti e ad impegnare le proprie conoscenze e competenze nella definizione del quadro politico globale per le stablecoin.

 

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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