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Upbit: spostati i fondi dell’hack

I fondi sottratti durante l’hack ai danni dell’exchange Upbit, che subì un attacco proprio a fine 2019 e che perse oltre 340mila Ethereum (ETH), sono stati spostati nella giornata di ieri.

Grazie al servizio di tracciamento offerto da Whale Alert possiamo vedere sia il totale dei fondi spostati che la destinazione degli stessi. 

Dove sono stati spostati i fondi dell’hack

Solo nella giornata di ieri sono avvenuti i seguenti spostamenti:

  •  9721 ETH, ovvero poco meno di 2 milioni di dollari, verso degli indirizzi sconosciuti;
  • 137 ETH, circa 30mila dollari, verso l’exchange Binance.

I criminali hanno quindi cercato di testare il terreno mandando delle quote di ETH all’interno dell’exchange in modo da liquidarle, ma la stessa Binance, che ha subito in passato un attacco perdendo 7mila BTC, ha predisposto sistemi di congelamento dei fondi.

Questa mattina, invece, gli hacker hanno continuato a spostare altri Ethereum (ETH), questa volta verso un altro exchange, ovvero BYEX. Questi gli spostamenti segnalati da Whale Alert:

  • 128 ETH, poco meno di 30mila dollari;
  • 151 ETH, circa 30mila dollari;
  • 78 ETH, circa 15mila dollari;
  • 162 ETH, intorno ai 30mila dollari.

Dalle varie transazioni e dai molteplici importi possiamo dedurre che questo exchange non ha approntato misure di congelamento o di blocco dei fondi provenienti da indirizzi sospetti e quindi i criminali sono riusciti ad incassare un totale di 519 ETH, oltre 100mila dollari, che molto probabilmente sono stati investiti in altri token e poi rivenduti per altre crypto.

I problemi degli exchange centralizzati come Upbit

Questo evento ricorda di non tenere mai i propri fondi all’interno degli exchange centralizzati perché c’è sempre il rischio di incorrere o in hack o nella chiusura dell’exchange stesso con il blocco di tutti i fondi, quindi è sempre meglio rimuovere i fondi dagli exchange e custodirli nei propri wallet non custodial.

Upbit ovviamente non è il solo ad aver subito hack. Oltre a Binance, di recente anche alcuni servizi della finanza decentralizzata sono stati colpiti da attacchi hacker.

 

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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