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Bitcoin: crollo delle fee delle transazioni

Dopo il recente calo della difficulty si è verificato un vero e proprio crollo delle fee sulle transazioni bitcoin. 

Infatti, dopo l’halving il block time si era impennato fino ad un picco di oltre 14 minuti il 17 maggio, con conseguente netto calo delle transazioni confermate giornalmente. 

In particolare, il 24 maggio queste sono state solo 214.000 circa, mentre ad esempio il giorno dopo l’halving furono 345.000. 

Questa riduzione molto significativa del numero delle transazioni giornaliere confermate aveva fatto letteralmente impennare il costo delle fee sulle medesime. 

La media delle fee è passata dagli 0,6$ di fine aprile ad oltre 6$, con un picco massimo post-halving di 6,6$ il 20 di maggio. 

Nel medesimo periodo la mediana delle fee è passata da 0,3$ ai 3,9$ del 20 maggio, seguendo la stessa dinamica. 

Ora invece tutto sembra essere tornato nella norme, con la media giornaliera delle fee tornata a circa 1$, mentre la mediana tornata sotto gli 0,4$. 

In altre parole, rispetto al picco del 20 maggio il crollo è stato superiore all’84% per quanto concerne la media, e superiore al 90% per quanto riguarda la mediana. 

Questo crollo di deve ad una drastica riduzione del block time, tornato abbondantemente sotto quota 10 minuti, che ha consentito di riportare il numero di transazioni giornaliere convalidate a circa 300.000. 

A dire il vero, queste sono ancora decisamente poche, soprattutto se confrontate alle quasi 1 milione di transazioni giornaliere che sta processando di questi tempi la blockchain di Ethereum. 

Il fatto è che il limite massimo di 1MB per i blocchi di Bitcoin impedisce di convalidare più di circa 3.000 transazioni per blocco, e visto che in genere viene minato un blocco ogni 10 minuti, è raro che si superino le 350.000 transazioni al giorno. 

Questo fa sì che nei momenti di maggiore congestione della blockchain di Bitcoin il costo delle fee salga alle stelle, perché è proprio dalle fee che i miner scelgono quali transazioni inserire, o non inserire, nei blocchi che minano. 

Tuttavia va detto che, pur non essendoci in vista alcuna modifica del limite di 1MB per la dimensione dei blocchi, esistono già soluzioni alternative che consentono di movimentare BTC con costi nettamente inferiori. 

Innanzitutto vi è Lightning Network, che sebbene non sia ancora molto usato abbatte drasticamente i costi di commissione grazie a transazioni effettuate off-chain. 

Inoltre, paradossalmente potrebbe venire in aiuto proprio la blockchain di Ethereum, grazie a token ERC20 come WBTC o pBTC, che consentono di trasferire un valore equivalente a quello di BTC utilizzando però la blockchain di Ethereum, e non quella di Bitcoin. 

Questa soluzione è sempre più utilizzata e visto che con la probabile introduzione futura della Proof-of-Stake su Ethereum, al posto della Proof-of-Work, il volume delle transazioni gestibili da questa blockchain sarà ancora e di molto superiore, con fee sempre più basse, è possibile che lo sarà sempre di più.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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