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Fork per il browser Brave: nasce Braver

Una vera tempesta di problemi si è abbattuta sul browser Brave che ha dovuto affrontare un fork che ha portato alla nascita di un nuovo strumento: Braver

https://twitter.com/BraverBrowser/status/1270139672270946305

Tutto nasce da qualcosa che all’apparenza sembrava innocuo, un semplice referral link, ma che ha suscitato lo sdegno di buona parte della community e degli stessi sviluppatori.

La dinamica degli eventi che hanno portato a questa situazione risale a pochi giorni fa, quando gli utenti si sono accorti che digitando alcuni indirizzi relativi al settore crypto e blockchain, quali ad esempio Binance o Ledger, premendo invio si veniva reindirizzati alla relativa pagina con immesso già il referral link. In pratica, qualsiasi operazione avesse fatto l’utente avrebbe permesso al browser di ricevere una ricompensa.

Le scuse di Brave sono arrivate pochi giorni dopo il misfatto, con un tweet che spiegava cosa fosse successo. Avrebbero avuto problemi nell’aggiungere il completamento del link affiliato come prima opzione, piuttosto che essere mostrato tra le varie opzioni, quindi digitando un url questo doveva mostrare sia il referral link che quello senza.

Inoltre lo stesso browser di Brave permette di disabilitare questa funzione, ossia quella di suggerire i siti per l’auto completamento degli indirizzi, quindi la tesi dell’errore del codice è inattaccabile e dimostra come lo stesso browser non abbia mai agito contro l’utente o approfittando della sua ingenuità.

Quindi ci troviamo davanti ad un happy ending?

Purtroppo no, perché un manipolo di sviluppatori ha colto al balzo l’occasione per forkare completamente il browser da questa funzione, andando ben oltre. Hanno eliminato quasi tutto e nello specifico:

  • Il sistema di premi, infatti il browser principale permette di guadagnare token BAT semplicemente vedendo pubblicità che sceglie l’utente, opzione che è disattivata di default;
  • Brave together, un sistema di videochiamate completamente gratuito;
  • I wallpaper brandizzati, molto apprezzati dalla community;
  • Tutte le componenti sponsorizzate, tra cui anche i famosi wallpaper;
  • L’icona BAT;
  • tutte le future integrazioni di advertising.

Questa creazione prende il nome di Braver Browser: si tratta di un browser tradizionale senza nessuna utilità per l’utente finale, privo di quanto aveva creato il browser Brave che ha permesso ai suoi  milioni di utenti di tutto il mondo di guadagnare attivamente mentre navigano in internet, senza subire passivamente sia la perdita di dati che l’uso improprio degli stessi.

Fork per il browser Brave, non è la prima volta

Oltre un anno fa Brave fu forkato, prendendo il nome di Gab, ma in quel caso fu cambiato solamente il sistema di monetizzazione, che si spostò dal token BAT a quello più rinomato di Bitcoin (BTC) grazie all’integrazione di Lightning Network (LN).

Nonostante l’attacco interno subito dal browser possiamo vedere come il token BAT non abbia risentito del contraccolpo e dalla metà di marzo continua a registrare dei valori importanti, venendo scambiato attualmente a circa $0,25.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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