La nuova moneta elettronica della Cina, lo Yuan digitale, potrebbe essere utilizzata anche in Corea del Sud.
Lo riferisce il giornale online coreano Yonhap, secondo cui è possibile che i negozi coreani che hanno clienti cinesi finiscano per accettare pagamenti in questa nuova valuta.
Innanzitutto è molto probabile che il governo cinese, una volta lanciato lo Yuan digitale, spingerà molto per la sua adozione di massa tra i cittadini in sostituzione del denaro contante.
Questo varrà anche per i cinesi che si recheranno all’estero ed in particolare per i turisti.
Anzi, il giornale coreano scrive:
“Si prevede che prima lo Yuan digitale verrà utilizzato per i micro-pagamenti in Cina, ma in futuro si prevede che l’utilizzo sarà esteso in tutto il mondo, nell’ottica dell’internazionalizzazione dello Yuan”.
In particolare, la moneta digitale cinese potrebbe essere utilizzata in quei paesi in cui sono più attivi scambi economici con la Cina, come in molti paesi dell’Asia e dell’Africa, compresa la Corea del Sud.
Infatti, in Corea del Sud già molti negozi destinati ai turisti e frequentati anche da cinesi stanno utilizzando metodi di pagamento cinesi come Alipay ed in futuro è più che plausibile che accettino anche pagamenti in Yuan digitale per facilitare gli acquisti ai clienti cinesi.
Yonhap riferisce anche che la nuova valuta digitale cinese è già stata sviluppata e si prevede che possa essere rilasciata al pubblico in qualsiasi momento, in base alle decisioni politiche del partito e dei suoi leader.
Inoltre, il giornale coreano spiega anche che il vero motivo per cui le autorità cinesi hanno deciso di introdurre questa versione digitale della loro valuta è che in questo modo possono tenere traccia di tutte le transazioni finanziarie, visto che lo Yuan digitale ha una base filosofica e tecnologica completamente diversa da quella di Bitcoin basata su blockchain.
La Cina per ora si è sempre rifiutata di rivelare tutti i dettagli tecnici del funzionamento della sua valuta digitale ed è altamente improbabile che sia basata sulla tecnologia blockchain.
Anzi molti esperti sospettano che sarà utilizzata solo in parte dai cinesi, visto che, a differenza ad esempio di Bitcoin, non consente transazioni anonime e presumibilmente non sarà dotata di un registro pubblico.
In altre parole, potrebbe essere usata soprattutto come strumento statale per poter analizzare nel dettaglio ogni transazione effettuata dai suoi utenti, visto che il registro sarà centralizzato e gestito dalla banca centrale del paese (PBoC).
Nonostante le promesse del governo cinese di proteggere la privacy degli utenti dello Yuan digitale, a dire il vero sembra proprio che ben poche persone credano realmente che ciò avverrà.
In teoria infatti la PBoC dovrebbe analizzare le transazioni solo se ci fosse il sospetto che siano coinvolte in attività illegali, ma essendo necessario solamente il sospetto, e potendo di fatto analizzare qualsiasi transazione, la PBoC potrà analizzare praticamente qualsiasi transazione in modo decisamente arbitrario.
Da notare che i cinesi sono già grandi utilizzatori ad esempio di Tether, probabilmente proprio grazie al fatto che USDT consente ad esempio transazioni internazionali libere ed anonime (o pseudo-anonime).
Non è assurdo immaginare che un’eventuale diffusione di massa dello Yuan digitale, in sostituzione al denaro contante, possa spingere sempre più cinesi ad utilizzare valute completamente libere e con un maggiore livello di anonimato, tipo USDT o altre criptovalute.