Nelle ultime ore, Twitter è stato teatro di una discussione tra diversi esponenti del mondo blockchain, tra cui Adam Back, Nik Bougalis e il CTO di Ripple, David Schwartz, che ha detto di aver venduto tutti i propri bitcoin.
Nope. I've been slowly selling bitcoin for the past several years.
— David "JoelKatz" Schwartz (@JoelKatz) June 29, 2020
Il post non lascia ad interpretazioni.
Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla discussione che ha avviato Nik Bougalis, direttore di Ripple, che spiegava di concordare con la definizione di Adam Back riguardo Bitcoin.
Secondo i due, infatti, BTC è una commodity digitale decentralizzata e senza un fondatore, quindi più uno store of value che un sistema di pagamento, anche se a detta di molti l’idea originale di bitcoin era quella di essere un sistema di pagamento alternativo.
Proseguendo la discussione, i vari esponenti del mondo crypto hanno parlato dell’identità di Satoshi Nakamoto e il CTO di Ripple ha commentato a tal proposito di non avere milioni di bitcoin anche perché ha perso alcune chiavi di accesso.
Ed è qui che Adam Back, CEO di Blockstream, gli ha chiesto se sia pro BTC o meno.
But aren't you pro-BTC and converting XRP into Bitcoin?
— Adam Back (@adam3us) June 28, 2020
La risposta l’abbiamo vista, ma d’altra parte David Schwartz ribadisce di essere ancora bullish su bitcoin, anche se secondo lui si tratta di un asset troppo rischioso. Per questo motivo avrebbe preso la decisione di vendere tutti i propri bitcoin nel corso degli anni.
Alcuni utenti hanno fatto notare che, se è vero che ha venduto i BTC perché rischiosi, adesso dovrebbe vendere i suoi XRP, chiaro messaggio retorico in riferimento a quanto sta avvenendo su Ripple.
Ogni primo del mese, infatti, vengono sbloccati 1 miliardo di XRP pronti per essere venduti nel mercato – proprio domani ci sarà la nuova transazione a 9 cifre.
Questo, secondo alcuni studi, non permette al prezzo di Ripple di salire oltre una certa soglia, visto che il mercato è inondato di XRP.