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Perché la criptovaluta LINK sta salendo

La criptovaluta LINK in realtà è un token. 

Infatti sebbene risulti ormai al nono posto assoluto per capitalizzazione di mercato tra le oltre 5.700 criptovalute censite, si tratta del token ERC-20 di Chainlink, emesso sulla blockchain di Ethereum. 

Dopo Tether (USDT), è il secondo token ERC-20 per capitalizzazione di mercato, visto che i suoi 350 milioni di token LINK ad oggi valgono nel loro complesso circa 2,7 miliardi di dollari. Esistono criptovalute molto più note e dalla storia decisamente più lunga che hanno un market cap inferiore: Binance Coin, EOS, Stellar, Tron, Monero, eccetera. 

Il fatto è che da quando è stata immesso sui mercati crypto, a settembre 2017, ha aumentato il suo valore di più di 40 volte, passando da meno di 0,2 $ a quasi 8 dollari in poco meno di tre anni. 

In realtà fino ad aprile 2019 il prezzo non si era mosso granché, limitandosi ad un raddoppio di valore in meno di due anni. 

Ma a partire da maggio 2019 ha iniziato a salire in modo decisamente veloce e significativo. 

Il primo picco lo ebbe a fine giugno 2019, quando sfiorò i 4,3 $, ovvero un guadagno di oltre il 2.000% da settembre 2017. 

Tuttavia il prezzo poi scese, tornando sotto gli 1,6 $ a settembre 2019. 

Il prezzo rimase poi sotto quota 4 $ fino a febbraio 2020, quando risalì facendo toccare un nuovo picco massimo a 4,7 $ poco prima del crollo dei mercati finanziari di metà marzo 2020. 

Dopo essere sceso nuovamente sotto i 2 $ ha però nuovamente iniziato a salire, tornando a quota 4 $ a maggio 2020, per poi spiccare il volo a luglio fino a toccare un nuovo massimo storico di 8,6 $. 

LINK è uno utility token, usato per pagare i servizi forniti da Chainlink. Chainlink a sua volta è un servizio di oracoli decentralizzati in grado di fornire dati utili, affidabili, sicuri e trustless a vari protocolli blockchain, ma anche a strutture finanziarie tradizionali

È particolarmente usato in ambito DeFi, tanto che il confronto tra la curva del prezzo di LINK, e quella del volume dei fondi immobilizzato nei protocolli DeFi, rivela una certa correlazione, soprattutto nel 2020. 

Il punto chiave è la capacità degli oracoli di Chainlink di portare all’interno dei protocolli decentralizzati della DeFi dei dati provenienti dal mondo esterno, ma in modo decentralizzato, ovvero trustless. Per questo motivo gli oracoli di Chainlink sono in assoluto quelli più utilizzati per questi scopi. 

Di conseguenza, visto che per poter utilizzare questi servizi è necessario pagare in token LINK, la loro domanda di mercato sta crescendo, ed in futuro potrebbe crescere ancora

A questo incremento della domanda ha fatto seguito sicuramente la speculazione finanziaria, che si è precipitata a fare trading su LINK nel momento in cui la sua volatilità è aumentata in modo significativo. 

Basti pensare che fino a giugno 2019 i volumi di scambio sugli exchange del token LINK erano praticamente irrilevanti, e che sono tornati ad essere poco rilevanti già a luglio 2019, rimanendo tali fino a febbraio 2020. 

È evidente come il volume degli scambi di questo token sia collegato alla volatilità del suo prezzo, avendo toccato i massimi non a caso in contemporanea con il picco massimo di valore. 

Pertanto sono in atto due dinamiche principali, la prima basata sull’utilizzo fondamentale del token, l’altra sulla speculazione finanziaria. Il risultato è stato una crescita davvero notevole che ha portato a rendimenti eccezionali. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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