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Blockchain, più di 4 mila brevetti richiesti in Cina

In Cina sono stati chiesti ben 4.435 domande di brevetti legati alla tecnologia blockchain. Si tratta della metà dei brevetti richiesti nel mondo.

È quanto è stato rivelato ieri dalla China International Blockchain Technology & Application Conference 2020. Si tratta di dati contenuto nel “Rapporto 2020 sullo sviluppo dell’industria della blockchain”, elaborato in collaborazione tra la Tsinghua University, la Peking University e il China Institute of Communications.

Chen Xiaohong, membro dell’Accademia cinese di Ingegneria, ha commentato:

 “La nuova generazione delle tecnologie dell’informazione come la blockchain, i big data, l’Internet delle cose e l’intelligenza artificiale mostrano oggi una tendenza all’integrazione reciproca, servendo insieme come fondamento dell’economia digitale”.

La blockchain in Cina, tra brevetti e progetti in grande

L’elevata richiesta di brevetti dimostra come la Cina stia proseguendo nel suo percorso di voler diventare un hub della blockchain. La strada è ancora lunga, ma sembra proprio che il paese di Xi Jinping stia facendo passi in avanti importanti. 

Lo dimostra il voler realizzare una sorta di blockchain di stato, il progetto BSN (Blockchain Service Network), che costruirà un infrastruttura blockchain pubblica destinata ad imprese e privati. Lo scopo è creare sempre maggiori applicazioni blockchain-based per supportare l’economia digitale e le smart city.

Che la blockchain voglia diventare determinante per l’industria locale lo dimostra anche il progetto governativo China Animal Health & Food Safety Alliance (CAFA)  di cui fanno parte 130 grossi brand del food, agroalimentare, ecommerce e non solo. Grazie all’ingresso di VeChain in questa associazione, i loro prodotti potranno presto usufruire della tracciabilità su blockchain grazie a VeChain Toolchain.

La valuta digitale cinese

Contemporaneamente la Cina sembra prossima al lancio dello Yuan Digitale (DC/EP). Al momento i test sembrano essere in fase avanzata. L’obiettivo di Pechino è proprio quello di essere la prima nazione al mondo a lanciare la sua valuta digitale. 

Pare proprio che sia in testa, considerato che le altre due monete forti, l’euro e il dollaro, non hanno ancora neppure abbozzato la loro versione digitale. Al momento infatti sia la Fed che la BCE starebbero studiando il progetto, senza nulla di concreto. Insomma, sono molto più indietro rispetto alla Cina. 

Tutti presupposti che lasciano intendere che la Cina si sta ponendo sempre di più al centro del mondo blockchain. Sarà con essa che i grandi del mondo dovranno fare i conti.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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