HomeTradingFilecoin: il prezzo di FIL cresce del 140%

Filecoin: il prezzo di FIL cresce del 140%

Questo venerdì inizia con una netta prevalenza di segni negativi, sotto la parità per l’85% delle criptovalute, ma fa eccezione il prezzo di Filecoin (FIL) che vede una salita a tripla cifra.

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Fonte: COIN360.com

La settimana si avvia a concludersi con un andamento altalenante. Iniziata con un forte balzo in alto, si è andata a sgonfiare nei giorni successivi. Le giornate in gran parte delle aperture hanno registrato prevalenza dei segni rossi con rialzi nella seconda parte del giorno. È quello che sta accadendo anche oggi. 

È stata una settimana positiva per le top 15, dove prevalgono saldi positivi. Bitcoin guadagna il 4% dai livelli di venerdì scorso, fa meglio Ethereum, +5,5%. La migliore è Chainlink (LINK) +15%, seguita da Cardano (ADA), +8%. 

XMR 20201016

Meglio di tutte fa Monero (XMR) che sale oltre il 15%, confermando l’andamento positivo, già evidenziato nelle scorse settimane. 

Monero, tra le privacy coin, si sta nettamente distinguendo. Nell’ultimo mese ha guadagnato circa il 40%, mentre da inizio anno segna un guadagno del 170%, decisamente più di Bitcoin, che comunque guadagna il 55%, percentuale di tutto rispetto, ma Monero fa tre volte meglio.

Rimanendo nell’ambito delle privacy coin, le altre due che proteggono le transazioni degli utenti sono ZCash (ZEC) che guadagna il 120%, mentre Dash guadagna “solamente” il 55%.

Il prezzo di Filecoin

La giornata vede il forte rialzo di Filecoin (FIL), che sale di oltre il 140%. Filecoin è stato listato nelle ultime 24 ore. Il token di Filecoin è FIL sui maggiori exchange a livello mondiale. Ciò sta portando a forti movimenti altamente volatili, con sostanziali spread e differenze di prezzo tra vari exchange che probabilmente si allineeranno nei prossimi giorni. 

Filecoin è un sistema di archiviazione decentralizzato. Il progetto molto interessante è nato nel 2017, raccogliendo 205 milioni di dollari tramite una ICO, con lancio previsto per  maggio 2019, poi posticipato fino al blocco minato due giorni fa. Offre un cold storage decentralizzato che registra informazioni da parte degli utilizzatori a livello mondiale. 

Il progetto è stato creato da uno scienziato informatico statunitense Juan Benet che aveva fondato questo protocollo nel 2014, che si è evoluto nel tempo fino ad oggi. Nelle ultime ore si è evoluto proprio con il lancio della mainnet. 

Il prezzo di Filecoin si attesta nelle ultime ore tra 60 e 65 dollari con una capitalizzazione di 920 milioni di dollari, conquistando subito la 25° posizione tra le maggiori capitalizzate. A livello generale la capitalizzazione oscilla poco sopra i 355 miliardi di dollari. La dominance del Bitcoin recupera qualche frazione di decimale portandosi al 59%. 

I volumi rimangono tonici a livello generale. Nelle ultime 24 ore, sulla scia di quanto sta accadendo nelle ultime 12 ore con uno scossone dovuto ai riflessi di OKEx che ha interrotto momentaneamente i prelievi da parte dei propri utenti, questo ha fatto scendere in poco meno di 30 minuti il prezzo del Bitcoin che ha perso 300 dollari, passando da 11.500 a 11.300 dollari. 

Forse un segno di preoccupazioni per i risvolti dell’azione dell’exchange che ha sede in Malta ma che opera soprattutto nei mercati asiatici ed in Cina. Proprio questo potrebbe aver scosso i movimenti nelle ultime ore. Anche Ethereum è scivolato da 375 a 363 dollari. Le quotazioni nelle ultime ore si sono leggermente riprese anche se prevale l’incertezza e i mercati sembrano in attesa di novità rispetto a quanto farà OKEx. 

Il movimento di queste ore ha fatto balzare i volumi, che nelle ultime 24 ore si riportano sopra i 110 miliardi di dollari. Bitcoin si mantiene decisamente tonico, con oltre 1,7 miliardi di dollari, il secondo picco più alto degli ultimi 10 giorni. Ethereum continua ad avere bassi volumi rispetto alla media del mese di settembre, poco sotto i 900 milioni di dollari nelle ultime 2 ore. Negli ultimi 12 giorni solo una volta Ethereum ha superato il miliardo in controvalore in dollari.

Record per l’hashrate di Bitcoin

La settimana si avvia a concludersi con nuovi record da parte della rete di Bitcoin. L’hashrate il 14 ottobre ha stabilito il suo massimo storico assoluto, andando oltre i 156.000 hashrate. Record anche per la difficoltà, stabilito oltre i 19.300 T. 

Un aggiustamento della difficoltà avverrà domani, 17 ottobre, considerato l’incremento dell’hashrate la difficoltà farà un ulteriore balzo in alto. Nonostante l’altalenanza dei prezzi che comunque restano sopra la soglia psicologica di 10.000 dollari e si muovono ancora meglio sopra 11.000 dollari, questi valori evidenziano come la rete di Bitcoin stia diventando più forte e meno redditizia per i miner con poca distribuzione di calcolo e una minore efficienza da parte delle macchine che stanno diventando sempre più potenti nella velocità di calcolo. 

Vengono premiati coloro che hanno macchine più recenti a causa proprio dell’hashrate che sta crescendo e del dimezzamento dei premi dopo l’halving di maggio scorso.

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DeFi in discesa

Con il rallentamento delle ultime ore scende il TVL: il valore totale della finanza decentralizzata scende toccando gli 11 miliardi di dollari. Uniswap rimane leader del mercato con 2,7 miliardi di dollari, Maker si mantiene a 1,93 miliardi , mentre WBTC mantiene il terzo posto. 

La tokenizzazione dei Bitcoin sale a 159.480 BTC. Sale anche leggermente quella di Ethereum, in queste ultime ore a 8,6 milioni di Ethereum bloccati, che si riporta vicino ai massimi storici del 16 settembre a 8.9 milioni di pezzi.

 

BTC 20201016
Grafico Bitcoin by Tradingview

Bitcoin (BTC)

L’andamento delle ultime ore ha testato l’ex area di resistenza violata con il rialzo di una settimana fa, il 10 ottobre, quando i prezzi si sono spinti per la prima volta sopra gli 11.200 dollari. È questo il supporto che i prezzi sono andate a testare con il ribasso di queste ore, dove sono scattate le difese da parte degli acquisti. 

I 10.200 dollari sono il primo livello a protezione degli operatori in derivati in opzioni, che continuano ad aumentare. L’open interest sui derivati in opzioni continua a salire, andando ad un passo dai record storici assoluti del 24 settembre. È un’attività che vede la forza delle coperture Put al ribasso andare a doppiare la forza delle protezioni al rialzo. 

Il vero muro da abbattere in caso di rialzo sono gli 11.600 dollari, che corrispondono alla chiusura della candela oraria del 12 ottobre, livello da seguire con particolare attenzione nel fine settimana in caso di particolari rialzi come quelli della scorsa settimana. 

Per Bitcoin è necessario chiudere la candela settimanale sopra il livello di apertura di 11.380 dollari. Un segnale che darebbe uno spunto per iniziare positivamente la prossima settimana. 

In caso contrario una discesa sotto l’area di supporto di 11.200 dollari aprirebbe spazio per andare a testare la soglia psicologica di 11.000 dollari, ex resistenza che per tutta la metà del mese di settembre ha respinto più volte il precedente rimbalzo.

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Grafico Ethereum by Tradingview

Ethereum (ETH)

Il mancato superamento dei 390 dollari ha messo in luce la debolezza del rialzo che si è formato all’inizio della settimana. Per ETH è necessario proteggere i 360 dollari, durante il weekend. 

In caso di rottura di questo livello testato con la volatilità delle ultime ore,  i prezzi andrebbero a testare l’ex area di equilibrio dei 355 dollari. Al rialzo rimane decisiva la rottura dei 390 dollari. In un’ottica di medio-lungo periodo l’area di pericolo è la rottura al ribasso dei 325 dollari.

 

 

Federico Izzi
Federico Izzi
Analista finanziario e trader indipendente – Socio S.I.A.T. & Assob.it. Opera attivamente sui mercati azionari e dei derivati (futures ed opzioni) dal 1997. Precursore dell’analisi ciclica-volumetrica è noto per aver individuato i più importanti movimenti al rialzo ed al ribasso sui mercati finanziari degli ultimi anni. Partecipa annualmente come relatore all’ ITForum di Rimini dall’edizione del 2010 ed InvestingRoma e Napoli dalla prima edizione del 2015. Interviene come ospite ed esperto dei mercati durante le trasmissioni “Trading Room” e “Market Driver” di Class CNBC, Borsa Diretta.tv e nel TG serale di Traderlink. Da luglio 2017 è ospite fisso su LeFonti.TV nell’unico spazio nazionale settimanale dedicato alle criptovalute insieme ai più importanti esperti internazionali del settore. Periodicamente pubblica articoli su ITForum News, Sole24Ore, TrendOnLine, Wall Street Italia. E’ stato intervistato in qualità di esperto di criptovalute per: Forbes Italia, Panorama, StartupItalia, DonnaModerna. E’ stato riconosciuto come primo analista tecnico italiano ad aver pubblicato la prima analisi ciclica secolare sul Bitcoin. Federico Izzi è… Zio Romolo
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