Filecoin, la ICO che aveva raccolto oltre 200 milioni di dollari nel 2017, ha dovuto posticipare il lancio della mainnet a causa del coronavirus che sta colpendo soprattutto in Cina.
Il progetto, che ha ormai quindi oltre 2 anni alle spalle, ricevette all’epoca investimenti anche da Winklevoss Capital, ovvero l’azienda dei gemelli americani creatori dell’exchange Gemini.
Lo scorso dicembre Filecoin aveva lanciato la fase 1 della propria testnet spiegando che entro gennaio 2020 avrebbe finito la fase 2 della testnet ed entro marzo 2020 avrebbe avuto modo di terminare la propria mainnet.
In un recente articolo pubblicato sul proprio blog, però, il team di Filecoin ha spiegato l’impossibilità di rispettare la roadmap pubblicata e che il termine dello sviluppo sarà posticipato per avere la fase 2 della testnet entro aprile e la mainnet entro giugno o luglio prossimo. Un ritardo, insomma, di circa 4 mesi.
“Alcuni membri della nostra community cinese ci hanno esplicitamente chiesto di attendere il lancio della Fase 2 di Testnet per due o tre settimane, fino a quando non potranno tornare al lavoro in tutta sicurezza. Ci auguriamo che questo ritardo di 6 settimane ci permetta di avere tempo sufficiente per migliorare la situazione in Cina e per consentire a tutte le nostre community globali di partecipare alla rete senza compromettere la loro sicurezza”,
Questo si spiega nel post pubblicato lo scorso 19 febbraio 2020.
Cos’è il progetto Filecoin?
Filecoin è un progetto di data storage peer to peer basato su un sistema chiamato InterPlanetary File System (IPFS) che dà la possibilità agli utenti di vendere e comprare spazio di archiviazione.
Il token su cui si basa la piattaforma si chiama proprio Filecoin (FIL) e si trova attualmente alla posizione 2031 di Coinmarketcap con un valore poco superiore ai 5 dollari ed è listata su Gate.io, Bitforex e altri exchange in pair con ETH, BTC, USDT, e altri.