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Un intero ecosistema DeFi in arrivo su Polkadot

Dopo il lancio della mainnet e la trasferibilità dei token, una serie di progetti sta per essere lanciata su Polkadot, relativi in particolare all’ecosistema DeFi.

La fase 1, lanciata a maggio 2020, ha segnato il passo iniziale di un processo di implementazione in più fasi descritto nella roadmap di lancio della mainnet del progetto. 

Questa prima versione di Polkadot funzionava come rete Proof-of-Authority (PoA) gestita da sei validatori appartenenti alla Web3 Foundation. Il 18 giugno 2020 (fase 2) la rete è passata al sistema di Proof-of-Stake (PoS) proposto, che ha consentito ai proprietari di DOT di richiedere slot di convalida e premi di staking sbloccati.

Le fasi 3 e 4 alla fine di luglio 2020 hanno introdotto rispettivamente la funzionalità di governance di Polkadot e la consegna del controllo del protocollo alla comunità. Il 21 Agosto è stata abilitata la trasferibilità dei DOT sul network. 

Questo ha permesso a tutti gli utenti di scambiare i DOT sugli exchange e mettere in staking i propri DOT (qui la guida completa per lo staking su Polkadot).

Le aste di Polkadot per l’assegnazione delle Parachains

La prossima fase sulla roadmap di Polkadot è quella della assegnazione delle parachain mediante un’asta in cui l’offerta più alta si aggiudicherà la slot. La tipologia di asta scelta dal team è però quella della “Candle Auction” in cui il tempo di durata dell’asta sarà casuale. in modo che i partecipanti non conoscano il tempo massimo per fare un offerta.

Ci sarà quindi una determinata fase denominata “open phase” e verrà determinato il vincitore retroattivamente, visto che l’asta si sarà conclusa ad un certo punto nel passato. Le offerte continueranno ad essere accettate durante tutta la fase di apertura dell’asta, ma con il passare del tempo le offerte hanno una probabilità di vincere inferiore. Questo perchè può accadere che l’offerta sia stata presentata dopo il momento di chiusura determinato retroattivamente.

Non ci sono stime esatte su quanti DOT sono necessari per vincere una slot, ma si potrebbe arrivare a 40.000 DOT (al cambio attuale circa 180.000 USD). I fondi bloccati per uno slot non sono idonei per lo staking, quindi i progetti che utilizzeranno i propri DOT per una slot non guadagneranno premi di staking. 

Alcuni progetti finanziano la propria riserva di DOT tramite gli utenti, che si aspettano di ricevere una ricompensa maggiore dalla potenziale parachain.

Non è ancora stato dichiarato quando ci sarà l’asta per le prime 3 parachain, ma i progetti si stanno organizzando per poter continuare anche nel caso in cui non vincano la slot. I progetti possono infatti diventare dei parathread e noleggiare capacità da una parachain fino a quando non saranno in grado di assicurarsi una slot. 

Le parathread funzionano in modo simile alle parachains ma con un modello pay-as-you-go, e sono state pensate per offrire un sistema più economico per le blockchain che non necessitano di connettività continua alla rete. L’obiettivo finale di Polkadot è di arrivare a 100 parachain attive.

Questo modello di partecipazione può tuttavia essere criticato in quanto non aperto a tutti ma riservato solo a chi possiede grandi fondi per poter partecipare. Al contrario di Ethereum che invece permette a tutti di fare il deploy di uno smart contract e attirare da subito gli utenti grazie al prodotto vero e proprio. 

Cosa ne sarebbe stato dello sviluppo DeFi dell’estate scorsa se tutti i progetti avessero dovuto affrontare un’asta per riservare un posto sulla blockchain di Ethereum?

I progetti DeFi in arrivo su Polkadot

Nonostante non sia conosciuta la data della prima asta per l’assegnazione delle Parachain, sono numerosi i progetti che stanno sviluppando prodotti basati su Polkadot. Alcuni di essi sono compilati utilizzando substrate, il framework ideato per permettere di costruire blockchain completamente interoperabili con Polkadot. 

Diversi di questi progetti sono stati sviluppati grazie anche ai grant della web3 foundation.

Secondo PolkaProject sono ora oltre 280 i progetti in fase di lancio su Polkadot, tra cui 20 incentrati sulla DeFi. Andiamo a vedere brevemente i progetti più interessanti.

StaFi mira a sbloccare la liquidità vincolata in staking nelle piattaforme di Polkadot, Kusama, Cosmos e Tezos (e in futuro Ethereum), per poterla utilizzare nella DeFi. Stafi è andata in mainnet all’inizio di settembre, dopo aver condotto in agosto un airdrop a tutti gli stakers dei protocolli citati.

Troviamo poi ChainX, che integra asset di altre blockchain come Bitcoin, EOS ed Ethereum e molti altri in maniera simile a pTokens, WBTC e REN ma con un approccio basato sulle parachains. ChainX sta già inoltre lavorando a un proprio DEX e a un bridge con Filecoin, permettendo così all’ecosistema di Polkadot di poter utilizzarne l’archiviazione P2P.

Acala Network intende dare la possibilità di creare CDP (Collateralized Debt Position) utilizzando gli asset delle varie parachain di Polkadot per emettere la sua stablecoin, al pari di Maker su Ethereum. Attualmente in test su Kusama Network, il lancio su mainnet è previsto per la fine di quest’anno.

In preparazione anche Polkaswap, un AMM DEX per scambiare in maniera decentralizzata e non custodial i vari asset disponibili su Polkadot.

L’ecosistema di Polkadot sta crescendo a un ritmo rapido attirando numerosi sviluppatori, e grazie all’interoperabilità promette sviluppi interessanti anche nell’ambito della DeFi, il trend più importante del 2020 che ha riportato il mercato delle criptovalute in positivo. 

Sarà interessante vedere quali di questi progetti riusciranno ad accaparrarsi una slot per una parachain vi si appoggeranno con una parathread.

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