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La giornata contro la violenza sulle donne nella blockchain

Oggi ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Si tratta di una ricorrenza istituita dall’ONU nel 1999 per accendere i riflettori su un fenomeno che rischiava di rimanere sommerso: quello della violenza di genere. 

È anche un giorno che ricorda come la parità di genere sia ancora qualcosa di lontano da raggiungere, nonostante gli enormi progressi.

A proposito di parità di genere ed emancipazione femminile, vale la pena guardare i numeri del settore delle criptovalute e della blockchain. Può sembrare un settore prettamente maschile, in realtà un report di Coinmarketcap dimostra come il numero di donne che utilizzano criptovalute è in netta crescita, in particolare in Europa (+58,5%) e in alcuni stati quali Grecia e  Romania. 

È una crescita, quella delle donne che investono in criptovalute, che è del 43% sul piano globale e che include soprattutto la fascia di età più giovane, tra i 18 e i 24 anni. 

I progetti blockchain al femminile

Global Women in Blockchain è uno dei progetti più noti del settore. Si tratta di un’organizzazione no profit che vuole utilizzare la forza delle donne per promuovere e diffondere progetti blockchain. Il suo scopo è quello di sostenere al tempo stesso le donne che si occupano di tecnologie e blockchain. 

A guidare questa associazione c’è Nina Nichols, proveniente da Resolution Research, mentre la vicepresidente è Liza Horowitz, Chief Marketing Officer di IOHK (l’azienda dietro lo sviluppo di Cardano).

Un progetto analogo è Blockchain Ladies, di Caterina Ferrara, ICO Advisor e Blockchain strategy consultant. Si tratta di un’iniziativa che da poco ha festeggiato tre anni. È una community dedicata alle donne che hanno in comune la passione per le criptovalute e la blockchain. 

Il progetto nasce proprio per incoraggiare la parità del genere in un settore che agli albori sembrava essere prevalentemente maschile. Recita infatti il manifesto:

“Nel campo della finanza e del commercio è spesso difficile per le donne avere anche solo la possibilità di essere viste in primo piano, ma siamo pronte a cambiare la situazione eliminando l’idea che la blockchain e il trading sono solo un “gioco da uomini”. Le donne possono e vogliono arrivare in cima, facendo lavorare i loro soldi per loro. Crediamo nel potere della tecnologia Blockchain come grande strumento per vivere in un mondo trasparente, efficiente e più giusto”.

Tra le altre iniziative sparse nel mondo, vale la pena citare CryptoChicks: nato da un meetup a Toronto (Canada), è diventato un’organizzazione internazionale presente in 56 nazioni. Ha lo scopo di diffondere la cultura della blockchain tra le donne, e si vanta di aver formato centinaia di donne che ora hanno avviato una carriera nel settore. 

Tutti questi progetti sono accomunati da una caratteristica: la credenza che le donne non sono seconde a nessuno, tantomeno nel settore blockchain. Vale la pena ricordarlo in una giornata come quella di oggi, in cui si commemorano le tante donne che sono morte perché considerate inferiori o di proprietà di qualcuno.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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